- Pur non amando i suoi atteggiamenti istrionici, oggi la Germania guarda a Berlusconi come alla sua migliore garanzie
- I mercati sono preoccupati da eventuali colpi di testa della destra italiana
- Per l’Europa l’uomo chiave nel governo sarebbe Antonio Tajani
Ancora una volta Silvio Berlusconi risulta determinante. Protagonista della politica nazionale da oltre 25 anni, il fondatore di Forza Italia guida una forza decisiva che potrà influenzare la direzione della politica del governo a maggioranza di destra uscito dalle urne il 25 settembre scorso. Come ha dichiarato Giorgia Meloni nel suo sobrio messaggio notturno di vittoria, gli italiani hanno scelto un governo a trazione Fratelli d’Italia.
Tuttavia non sarà possibile imporre una direzione senza l’avvallo di Berlusconi. E’ ciò che pensano nelle capitali dell’UE: la sola garanzia di “tenuta europea” dell’Italia è ora nelle mani del vecchio leader su cui preme con forza il Partito popolare europeo.
Ci si aspetta che fughe in avanti o inflessioni troppo orbaniane siano contrastate dalla resistenza di Forza Italia, considerata la parte ragionevole e filo-europea della futura compagine.
I media italiani stanno in questo momento chiedendosi cosa farà il nuovo governo nei confronti del conflitto ucraino ma non è lì che potrebbero esserci delle novità.
Almeno per ora non ci saranno cambiamenti di schieramento internazionale: l’Italia resta saldamente ancorata dentro l’Alleanza Atlantica. Laddove invece ci sarà un tentativo di riposizionamento è l’Europa, la sua politica economica, l’austerità, il Pnrr e così via.
A ciò stanno guardando con la massima attenzione i mercati finanziari: come si sa l’Italia ha un debito pubblico molto alto, sostanzialmente garantito dalla Germania che considera il nostro nord-est parte integrante del suo sistema produttivo.
Finché tale garanzia permane, l’Italia sarà al sicuro: è necessario quindi che non vi siano colpi di testa o improvvisazioni da quel lato. In tale contesto l’unico alleato possibile che la Germania (assieme ai suoi più stretti alleati) ha in Italia è Silvio Berlusconi.
I tedeschi non si sono mai trovati a loro agio con le intemperanze arcitaliane del nostro ex premier, sopportandole solo in nome della stabilità economica.
Ora tale garanzia diviene vitale: anche se non è detto che la Germania debba continuare per sempre a fare da scudo al debito italiano, per adesso -visto l’attuale critico scenario internazionale- preferisce mantenere fermo lo scacchiere europeo.
Nel prossimo futuro potrebbero esserci screzi con altri protagonisti dell’Ue ma con la Germania è interesse reciproco che il rapporto rimanga solido.
L’uomo che secondo Berlino darebbe le migliori garanzie nel prossimo governo italiano è Antonio Tajani, che molti partner europei vedrebbero bene agli Esteri.
Per questo l’idea di farne il prossimo presidente della Camera non trova in Europa molto appoggio: a Bruxelles preferiscono avere come interlocutore un uomo che conoscono bene e di cui si fidano, che è stato commissario e presidente del parlamento europeo. Tajani ha costruito la sua carriera in Europa: quest’ultima ora lo implora di ricambiare.
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