Chi sostiene che i dottori mancano e continueranno a mancare fino al 2035 sta imbrogliando. Non per cattiveria: per incapacità. Oggi esisterebbero dati, statistiche e informazioni per una corretta programmazione, eppure i fatti mostrano scelte scellerate. Come nel caso dei contratti di specializzazione
Caro aspirante studente di medicina, ti stanno raccontando che se oggi entri in quella facoltà, riuscirai a indossare il camice bianco senza avere difficoltà alcuna nel trovare un posto di lavoro, perché i dottori mancano, e continueranno a mancare fino a quando tu diventerai un medico formato, ovvero suppergiù nel 2035.
Ho l’impressione che chi tira le fila di questa narrativa (cioè il ministero dell’Università) ti stia imbrogliando. Ma non lo fa con cattiveria. Proprio non se ne rende conto. Lo fa semplicemente con incapacità. D’altra parte, per valutare ciò che ti stanno raccontando, non si basano su dati reali, tipo gli iscritti agli ordini dei medici o su valutazioni Istat, non si affidano a ciò che dicono gli statistici o gli economisti esperti del settore, oppure su valutazioni di importanti istituzione come la fondazione Ambrosetti. Si basano su quello che dice un professore di anatomia, il professor Eugenio Gaudio, che per formazione non ha a che fare con i numeri, ma con le immagini.
Quando nel 1974 dovevo scegliere che corso universitario percorrere, cercavo di percepire la situazione che esisteva in quel momento. Ma non avevo Internet o qualsiasi altro modo di capire “quantitativamente” il mondo. Mi basavo su quello che si diceva. E che cosa si diceva?
Si diceva che in quel momento i medici mancavano. E quindi, se avessi studiato medicina, quella sarebbe stata era una strada sicura per ottenere indipendenza economica e benessere. Andò diversamente: quando finii il mio percorso di formazione, ormai i posti erano stati occupati e feci molta fatica a trovare un’occupazione adeguata e idonea alle mie aspirazioni. Era iniziato il periodo della pletora medica, che si spense dopo molti anni. Capiamo che allora forse non c’erano abbastanza informazioni. Ma oggi queste informazioni ci sono.
Per capire quanto questo è vero, ecco qualche dato.
Le statistiche
Il numero dei medici iscritti all’ordine nati nel 1958, ovvero quelli che vanno mediamente in pensione tra il 2025 ed il 2026 è 13.839, ed il numero di quelli nati 5 anni dopo, è 8.891. Quanti posti a medicina hanno creato nel 2015 per sostituire i 13.839, che sarebbero andati in pensione 10 anni dopo? Solo 10.099. Era prevedibile che in questa fase i medici sarebbero mancati? Certo che era prevedibile. Che gli iscritti agli ordini nati nel 1958 fossero circa 14 mila era un dato facilmente rilevabile. Questa è stata la qualità della programmazione di allora.
Hanno forse cambiato metodo? No di sicuro. Oggi sappiamo che ci sono 51.195 specializzandi e 92.827 studenti di medicina. Questi 144 mila entreranno nel sistema sanitario nei prossimi 10 anni. Nello stesso periodo, alla luce delle iscrizioni agli ordini dei medici, possiamo stimare che negli stessi 10 anni andranno in pensione circa 94 mila medici, mediamente 9.400. Quindi circa 50 mila in meno di coloro che si stanno formando. Ma oggi quanti medici mancano? Le stime concordano su un valore che si aggira attorno ai 20-30 mila.
E la Fondazione Ambrosetti nel documento Meridiano Sanità del 2023 scrive che «a fronte dei 113 mila pensionamenti previsti, infatti, dal 2021 al 2030 si stimano 145 mila nuovi iscritti a Medicina, determinando quindi un aumento complessivo di 32 mila unità nei prossimi anni, al lordo delle dimissioni volontarie, comunque potenzialmente atto a colmare l’attuale carenza di specialisti e di medicina generale, che si aggira intorno alle 20-25mila unità». E stupisce che il ministro dell’Università dica che dal 2023 al 2029 andranno in pensione mediamente 15 mila medici l’anno».
Un’ulteriore dimostrazione dell’incapacità di programmazione è la situazione dei contratti di specializzazione. Ormai negli ultimi anni bandiscono più contratti del numero di candidati. E tali posti vengono banditi dopo che il numero dei candidati è stato pubblicato. Quali saranno le effettive conseguenze di queste scelte scellerate? Costi inutili. La formazione costa e spendere denaro inutilmente è un danno per tutti i contribuenti.
Quando i medici saranno in eccesso, per una parte significativa di loro, la strada è quella di andare all’estero. In più, quando i medici saranno in eccesso, il loro valore “sul mercato” sarà sicuramente molto più basso. Nel 2024 sono rimasti liberi 5.093 posti, di cui 4.493 finanziati dallo Stato.
Quindi, caro aspirante studente di medicina, se ritieni di poterti realizzare facendo il medico, segui le tue passioni. Ma sappi che chi ti dice che i medici continueranno a mancare fino al 2035, ti sta vendendo un’illusione, solo per seguire il sentire comune e per ottenere vantaggi elettorali, non certo per coprire fabbisogni inesistenti.
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