Negli ultimi due decenni le modalità di comunicazione tra persone e nelle coppie sono cambiate profondamente. Tuttavia, poco si parla di quanto le nuove tecnologie hanno mutato le relazioni sentimentali. I comportamenti e le reazioni si sono sviluppati senza regole e come un nuovo linguaggio, per il quale sono nati nuovi termini. Uno tra tutti è divenuto il più diffuso degli ultimi anni: il ghosting.
Dopo aver navigato nell’oceano di media, blog e forum, il termine ghosting entra nel linguaggio comune con un articolo del New York Times di Valeriya Safronova del giugno 2015 sulla rottura tra Sean Pean a Charlize Theron. Ma il vero salto il termine lo compie nel 2017: la professoressa Leah E. LeFebvre, dell’università dell’Alabama, lo sdogana in ambito scientifico nel capitolo Phantom lovers in The impact of social media in modern romantic relationships.
Nel 2019, il gruppo di LeFebvre pubblica la prima definizione scientifica di ghosting sulla rivista Imagination, Cognition and Personality: il ghosting consiste nel cessare unilateralmente ogni contatto con una persona (in modo temporaneo o permanente), al fine di chiudere una relazione sentimentale senza fornire spiegazioni (d’improvviso o gradualmente) attraverso il blocco del contatto su telefono e social o il non rispondere a chiamate o messaggi.
Fare ghosting è semplice: premuto il tasto “blocca” l’altra persona non potrà più contattarci o vedere o sapere qualcosa di noi. Possiamo bloccare un contatto e con la stessa facilità sbloccarlo. Tuttavia, ci sono delle domande che dovremmo porci: cosa può causare nell’altro fargli ghosting? Possiamo premere “blocca” con la leggerezza con cui si cancella una foto che non ci piace? E cosa ancora più importante, cosa dice questo della nostra personalità e del nostro essere umani?
Cosa dice la scienza
Proviamo a vedere cosa dice la scienza. Ad oggi, sono oltre 30 gli articoli scientifici pubblicati. Circa la sua incidenza, il gruppo di Powell rileva su un campione di 863 soggetti che il 37,3 per cento aveva subito ghosting (2021, Journal of Social and Personal Relationships).
Nella maggioranza dei casi il ghosting è una scelta che chiude qualunque contatto con il partner senza preavviso e non tiene in nessun conto l’altro. Chi fa ghosting evita, vivendolo come un disagio, il confronto faccia a faccia e sente come un peso l’ascolto dei sentimenti del partner (LeFebvre ed atri, 2019).
In questi termini, il ghosting è considerato “una forma passivo-aggressiva di abuso emotivo e crudeltà che affligge la persona che lo subisce” (Jahrami ed altri, 2023, Heliyon). Nello specifico, la persona che lo subisce sperimenta uno stato di confusione, incertezza ed ansia, che impatta sulla qualità della vita e sulla fiducia nelle future relazioni sentimentali.
A questo si associa un calo di autostima e dell’umore (elementi che possono portare a depressione e disturbi di ansia) (Powell ed altri, 2021; Freedman ed altri, 2022, Journal of Social Pshychology). Sulla base di questi dati è nata negli Usa una prima linea guida per informare sulle conseguenza del ghosting della psicologa Jennice Vilhaue.
La triade nera
Cambiando punto di vista e ponendo l’attenzione sulle persone che fanno ghosting, il dato più interessante che troviamo è una differenza sostanziale tra i sessi: le donne rappresentano la percentuale maggioritaria ed i tratti di personalità che portano a fare ghosting paiono essere la scarsa stima in sé stesse e l’instabilità emotiva.
Al contrario, gli uomini che fanno ghosting presentano alti livelli di quella che è definita la “triade nera” della personalità: narcisismo, machiavellismo (i.e. cinismo e manipolazione) e psicopatia (i.e assenza di empatia) (Jonason ed altri, 2021, Acta Psychologica).
Questi dati, seppure iniziali, dovrebbero ricordarci che negli uomini questi tratti di personalità si associano ad una maggiore possibilità di violenza fisica sulle donne ed al femminicidio e dovrebbero essere inseriti almeno tra gli indicatori dell’abuso sulle donne.
In conclusione, il ghosting non è una semplice funzione dei nostri telefonini. Di certo, è legittimo chiudere i rapporti con un partner, a volte è addirittura necessario. Tuttavia, dovremmo ricordare che usare il ghosting può produrre una sofferenza evitabile nell’altra persona e che, ancora di più, forse ci sta dicendo che si è persa la capacità di comunicare attraverso il linguaggio. La capacità che ci rende esseri umani.
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