-
Mercoledì la Federal Reserve ha aumentato i tassi dello 0,5 per cento, seguita giovedì dalla BCE. Identica la spiegazione: l’inflazione ha toccato il picco e comincia a scendere, ma è ancora troppo alta rispetto all’obiettivo del 2 per cento, e ci saranno aumenti fino a quando non ci sarà la certezza che la crescita dei prezzi sia tornata stabilmente al 2 per cento.
-
Gli annunci hanno provocato l’immediata caduta dei mercati. Evidentemente si ritiene che la politica monetaria porterà a una recessione generalizzata, nonostante la diversa natura dell’inflazione: da eccesso di domanda negli Usa; da costi di alimentari, materie prime ed energia in Europa.
-
Bisognerebbe cominciare a chiedersi se un’inflazione obiettivo di poco superiore al 2 per cento sarebbe non solo più realistico, ma anche meno dannoso, alla lunga, per le economie di Usa ed Europa. Una proposta avanzata da molti autorevoli economisti
Inflazione e tassi più alti, la settimana della grande scommessa delle banche centrali


16 dicembre 2022 • 12:52Aggiornato, 16 dicembre 2022 • 12:54