- La proposta dello ius scholae è misura lungamente attesa, che andrebbe a sancire il principio per cui chi nasce e cresce in Italia è italiano, e ha diritto di essere riconosciuto come pienamente appartenente alla collettività nazionale.
- Eppure, ciò che per una parte del parlamento (e del paese) è niente più che la traduzione giuridica di una realtà di fatto, per la schiera degli avversari è addirittura un affronto. Gli argomenti contrari fanno leva sulla retorica delle priorità in conflitto: diritti civili o caro-bollette?
- Ma le obiezioni mirano a nascondere il vero nodo politico, che riguarda la concezione etnica del “popolo”, la pretesa di preservare attraverso la discendenza di sangue i confini della nazione, e di far coincidere con essa il diritto di appartenenza.
La cittadinanza non è un privilegio di nascita ma un diritto

09 luglio 2022 • 21:19Aggiornato, 09 luglio 2022 • 21:29