Nel respingere il ricorso di alcune coppie, la Corte di Strasburgo ha sostenuto che l’adozione è un’opzione sufficiente per garantire il legame fra bambini e genitori intenzionali. Si tratta di una tesi espressa più volte anche dalla ministra Roccella. Il ragionamento è che l’adozione rappresenti, per i genitori intenzionali, una opzione altrettanto buona quanto la trascrizione automatica, cioè l’iscrizione all’anagrafe del nuovo nato, che si riserva ai genitori biologici.

Chi è un buon genitore?

Naturalmente, tutti sanno che iscrivere il proprio figlio all’anagrafe e adottarlo non sono affatto la stessa cosa, almeno nelle condizioni reali. L’iscrizione all’anagrafe e il riconoscimento di un figlio naturale sono dichiarazioni, atti che rendono noto il legame biologico, accertato alla nascita dai medici. L’adozione è la fine di un iter complesso, in cui molte figure considerano non solo l’interesse del minore, ma anche l’adeguatezza dei genitori alla luce di tale interesse. La genitorialità intenzionale viene sottoposta a scrutinio, viene socialmente convalidata, in un certo senso.

E d’altronde una parte di quello che stiamo discutendo nella discussione sulla gravidanza per altri non è altro che questo: le norme sociali che riconoscono chi può essere genitore, implicitamente suggerendo chi può essere un buon genitore.

I genitori biologici sono tutti buoni?

Ora, se si accetta tutto questo – che l’adozione sia un’opzione non penalizzante per diventare genitori, che sta sullo stesso piano della procreazione biologica, che la società possa e debba stabilire chi può essere un genitore adeguato – ne seguono due conseguenze alternative. O se ne deve concludere che tutti gli aspiranti genitori dovrebbero passare il vaglio cui vengono sottoposti i genitori intenzionali, e quindi siamo di fronte a una grossa lacuna del diritto. Bisognerebbe riformare le procedure e chiedere a ogni cittadino di rendere conto delle proprie scelte riproduttive, contemplando anche la possibilità di restringere la libertà riproduttiva. Oppure si deve sostenere che, mentre gli aspiranti genitori intenzionali debbono venire sottoposti a prove e limiti, i genitori biologici non debbono essere oggetto di nessun controllo sociale, perché sono automaticamente buoni.

Ma questa posizione è insostenibile. Si noti che gli aspiranti genitori intenzionali possono essere stati, o essere, aspiranti genitori biologici. Una delle donne di una coppia di lesbiche può essere genitore biologico. Si deve dire che è automaticamente un buon genitore, mentre la sua partner no? Il legame biologico ha questa magia, che rende tutti automaticamente adeguati al delicatissimo compito di aiutare lo sviluppo di altri esseri umani? I membri di coppie gay possono aver pensato, magari, di diventare genitori biologici. Diventano cattivi genitori una volta che abbandonino questo progetto? Molti genitori adottivi avrebbero voluto essere genitori biologici, e non lo sono per questioni mediche o fisiologiche. Molti genitori adottivi sono anche genitori biologici. Possiamo dire che sono buoni genitori dei loro figli naturali e cattivi genitori dei loro figli adottivi?

Sanare l’asimmetria

Insomma, se veramente l’adozione è alla pari della trascrizione automatica, si sani quest’asimmetria. Si applichino a tutti i nascituri e potenziali genitori le procedure dell’adozione. Assumiamo un altro migliaio di giudici di Tribunali dei minori. Ma se si ritiene che tutto questo sia impossibile, forse si dovrebbe convenire che l’adozione non è un’opzione sullo stesso piano della trascrizione automatica. Non sempre lasciare un’opzione significa garantire la libertà.

© Riproduzione riservata