- Mi arriva, come credo a molti altri giornalisti, un appello. Immagino con l’implicita proposta di firmarlo: Noi stiamo con Roberto, si chiama. Cioè una difesa di Roberto Speranza, ministro della Salute.
- Il fatto che Speranza appartenga a un partito di sinistra come LeU non può essere né una ragione per esasperare le critiche e chiederne le dimissioni ma neppure per schierarsi a testuggine a sua difesa soltanto perché “guai a chi tocca uno dei nostri”.
- Che poi l’Italia sia un paese in cui i giornalisti si schierano volentieri a difesa del potere, invece che mantenersi a una sana distanza di sicurezza, spiega tanto anche della scarsa qualità dell’informazione, i cui effetti (anche letali) abbiamo visto in questo anno.
Perché non firmo l’appello a difesa del ministro Roberto Speranza
16 aprile 2021 • 15:03