- Il modello di business di Facebook è pericoloso e incoraggia la diffusione di contenuti che creano dipendenza e diffondono teorie del complotto.
- Secondo la Npr, il 17 per cento degli americani dà qualche credibilità alle teorie di QAnon. Diciamo che la metà di loro, l’8 per cento degli americani, sia su Facebook.
- Questo significa che , se avesse bandito i complottisti di QAnon, Facebook avrebbe potuto perdere fino a 17,6 milioni di profili, cosa che equivale a circa una perdita di fatturato da inserzioni pubblicitarie di 2,9 miliardi di dollari in un anno
Il modello di business di Facebook è pericoloso e incoraggia la diffusione di contenuti che creano dipendenza e propagano teorie del complotto. Non sono certo un fan della recente pratica di escludere persone dai social network, ma penso sia comunque interessante chiedersi perché Facebook non abbia bandito dalla sua piattaforma i complottisti di QAnon prima delle elezioni presidenziali di novembre
Una delle ipotesi è che se Facebook lo avesse fatto, avrebbe perso utenti a favore di altri social come Parler e Gav, cosa che avrebbe penalizzato i ricavi di Facebook. Dunque, quanti soldi ha fruttato a Facebook tenersi QAnon? Impossibile arrivare a una cifra precisa, perché i dati interni di Facebook sono segreti, ma possiamo fare una stima.
Secondo la Npr, il 17 per cento degli americani dà qualche credibilità alle teorie di QAnon. Diciamo che la metà di loro, l’8 per cento degli americani, sia su Facebook.
Nel 2020 Facebook aveva 258 milioni di utenti negli Stati Uniti e Canada, i ricavi medi per utente sono 163,86 dollari. Ipotizziamo che in Canada nessuno creda a QAnon, restano 220 milioni di utenti americani di Facebook.
Questo significa che Facebook temeva di perdere 17,6 milioni di profili, che equivale a circa una perdita di fatturato da inserzioni pubblicitarie di 2,9 miliardi di dollari in un anno.
Ovviamente questo è un calcolo grezzo e non è chiaro se qualcuno avrebbe davvero lasciato Facebook nel caso di un’azione della piattaforma contro i contenuti di QAnon.
La mia scommessa, comunque, è che qualcuno a Facebook questi conti se li è fatti e ha capito quanto sarebbe stato rischioso bandire i complottisti. Sarebbe stato irresponsabile prendere decisioni così delicate senza aver chiare le loro ripercussioni. Anche perché nel suo report annuale 2020 agli investitori, è la stessa a Facebook ad avvertire che tra le minacce alla profittabilità c’è il possibile calo degli utenti, che per altri social in alcuni casi è avvenuto «in modo molto rapido».
Facebook ha un potere di mercato enorme: dubito che avrebbe davvero perso utenti nel caso avesse preso provvedimenti aggressivi contro QAnon.
Ma detto questo, Facebook è una compagnia paranoica ossessionata dall’aumentare il numero di utenti e la loro partecipazione, dunque perché correre rischi?
Questo articolo è un estratto dalla newsletter di Matt Stoller, Big
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