- Io pensavo fosse la primavera, le finestre aperte, qualche moscerino che gira che fastidio mi dà? Rientrato dalle vacanze pasquali però ne ho trovati davvero troppi, mi sono anche chiesto se non ci fosse qualche frutto marcescente nascosto, ma vista la mia dieta assai poco salutare, di frutta in casa ne passa davvero poca.
- Insomma, dopo qualche ispezione sommaria individuo la fonte: il terriccio di ben tre vasi era ricoperto di piccoli insettini alati che giravano senza sosta, un viavai continuo in una piazza affollatissima.
- Colgo l’occasione per lamentarmene con la mia community su Instagram, ci mancherebbe. Solo che in cambio ricevo una lista infinita di rimedi naturali.
È quanto meno ironico, se non imbarazzante, tornare su queste pagine a raccontare ciò che sto per raccontarvi. Giusto qualche settimana fa mi proponevo come “discreto pollice verde”, pollice che penso tirasse un’immaginaria bretella, con l’aria da ganzo, un pallone gonfiato, che millanta chissà quali competenze botaniche solo perché non gli sono morte delle piante.
Immaginate un medico che dica la stessa cosa, «mi considero un buon medico, ho tanti pazienti, tutti in vita». Appunto. Ecco, quindi capirete l’imbarazzo nel condividere con voi che giusto qualche giorno fa ho scoperto un’invasione di moscerini in casa mia. A causa delle mie piante.
E sì, sono sempre lo stesso che combatteva una colonia di piccioni sul balcone. Aggiornamento: hanno vinto ancora loro. La prossima volta che mi lamento che a Milano c’è poca natura, mi prendo a schiaffi.
L’invasione
Io pensavo fosse la primavera, le finestre aperte, qualche moscerino che gira che fastidio mi dà? Rientrato dalle vacanze pasquali però ne ho trovati davvero troppi, mi sono anche chiesto se non ci fosse qualche frutto marcescente nascosto, ma vista la mia dieta assai poco salutare, di frutta in casa ne passa davvero poca.
Insomma, dopo qualche ispezione sommaria individuo la fonte: il terriccio di ben tre vasi era ricoperto di piccoli insettini alati che giravano senza sosta, un viavai continuo in una piazza affollatissima. La prima cosa che faccio: metto passaporto e qualche vestito in uno zaino, cerco di calmarmi respirando in un sacchetto di carta e preparo la fuga, se mi muovo subito dovrei essere in Svezia nel pomeriggio. Cambio vita, addio per sempre.
Poi ricordo che il mutuo mi seguirebbe anche in Svezia, oltre al danno, anche la beffa. Decido di rimanere e affrontare la situazione. Prima però, un bel piantino.
Rimedi naturali
Colgo l’occasione per lamentarmene con la mia community su Instagram, ci mancherebbe. Poi sposto tutte le piante contaminate sul balcone, in isolamento, io Protezione civile presso me stesso, per poi continuare a ispezionare altre piante che hanno avuto un contatto diretto.
Sto per predisporre un sistema a zone per colori, quarantene fiduciarie e green pass (gioco di parole voluto), ma prima controllo se ho ricevuto risposte dalla mia community. Ovviamente, tantissime.
Diversi disfattisti disperati, come me, tentati di dar fuoco a casa, ma che poi hanno deciso di dire addio alle piante e andare avanti. «Spero che a te vada meglio», sì, certo, grazie per l’incoraggiamento.
Ma molti messaggi proponevano delle soluzioni, quindi inizio a segnarmi tutto. Consigliatissimo un magico Olio di Neem, che leggo derivare dai semi di un albero sacro in India, e che risolverebbe il 90 per cento dei problemi in casa, dalle piante agli insetti, all’acne, ai pidocchi, alle chiamate indesiderate dei call center.
Ma senza dover scomodare i libri dei Veda, in tanti mi consigliano rimedi naturali, fatti in casa. Acqua e aceto, solo aceto, fondi di caffè, spicchi di aglio bolliti, gusci d’uovo, pali santi, denti di coccodrillo, zampe di gallina, sangue di bue preso il secondo giorno di luna piena.
L’aceto va su tutto
Sono quasi tentato di raccogliere una manciata di cose dal cestino dell’umido e vedere che succede, ma ho l’impressione che agli occhi dei moscerini sarebbe come dire «il buffet è aperto». Incredibile quanta fiducia ci sia nei rimedi delle nonne, che poi queste nonne secondo me non vedevano l’ora che arrivasse il detersivo in polvere per la lavatrice anziché rovinarsi i tendini a forza di strofinare i panni con la cenere.
Alla mia diffidenza, la risposta è più o meno sempre: «Ma sì, ti assicuro, funziona, e poi è naturale, vuoi mettere?».
Con cosa? Con i ritrovati della scienza? No, per carità, che noia questa scienza, così efficiente, asettica, impersonale. Eppure pensavo che «le potenti lobby chimico-farmaceutiche» fossero più potenti di così.
Forse mi conviene investire in azioni di produttori di aceto. Pare che sia fenomenale per tutto, anti-prurito per le punture di zanzara ma anche ammorbidente per il bucato. Di certo anche il business dei pezzi di ricambio delle lavatrici deve essere abbastanza redditizio, se tanto mi dà tanto.
Contro il freddo
Devo confessare, per ora ho optato per un insetticida per contrastare l’invasione di moscerini, so che può sembrare una mossa ingenua, ma ho sempre pronto l’aceto, in caso servisse.
Però ho avuto una piccola rivincita quando mi è arrivata la domanda: «Riscaldamenti centralizzati spenti, ma a Milano si crepa ancora di freddo. Soluzioni?».
Il mio personalissimo rimedio della nonna, ma anche del nonno, 100 per cento naturale: metti un maglione in più, doppi calzettoni, e se proprio serve, i pantaloni dentro i suddetti doppi calzettoni. Non chiamatemi luminare, non serve.
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