Il tradimento continua. Io così chiamo quello che i governi italiani dal governo Letta all'attuale governo Conte 2, passando per il governo Renzi, Gentiloni e Conte 1, stanno facendo ai figli di migranti, italiani di fatto, ma non per legge.
La riforma della cittadinanza infatti di anno in anno viene rimandata gettando nel limbo un popolo di italiani che come unica colpa ha quella di non avere un colore, un nome, una religione, un aspetto “nazionale”. Siamo ormai un paese transculturale, ma la politica italiana è miope davanti a tutto ciò.
La politica ragiona ancora con le lenti di 50 anni fa ed è una tragedia! Basterebbe entrare in un'aula scolastica, dalle elementari alle superiori, per vedere quanto il nostro paese è ormai creolo, mescolato, colorato. Invece niente.
La regola (non scritta) è di cittadinanza non si parla. Perché non ci sono i numeri, gli italiani non capirebbero (quando invece secondo i sondaggi per gli italiani chi nasce e cresce in Italia è italiano), ci sono altre priorità ecc.
Scuse magre per non affrontare quello che siamo diventati. E in questo non solo il governo Conte 2 è stato in continuità con gli altri governi nel non fare la legge, ma ha aggiunto l'aggravante di un'assordante silenzio sul tema cominciato ben prima della pandemia.
Fa male al cuore essere rifiutati dal proprio paese. Fa male quando ministri della repubblica si riferiscono a noi usando il termine immigrati di seconda o terza generazione, continuando a negare nel linguaggio il fatto che siamo italiani e che lo sono anche i nostri genitori che vivono qui da 30 o 40 anni.
Penso ai tanti giovani a cui la politica sta togliendo l'aria. Sconsolata mi chiedo quando questo cambierà, quando ci sarà una riforma. Per ora non è cambiato nulla.
© Riproduzione riservata