- Il PD stesso testardamente non riconosce che la maggioranza dei propri elettori è ultra sessantacinquenne.
- Tutte le altre categorie di età voltano maggioritariamente a destra.
- Marinetti e i futuristi odiavano i vecchi e osannavano l’età giovanile e la guerra: questa era e rimane una cultura di destra.
Oltre che disumana Giulia Torelli è un’assoluta ignorante di politica e demografia: la maggioranza degli anziani ha votato a sinistra, esattamente il 26,3 per cento degli ultrasessantacinquenni ha scelto il Pd, a cui aggiungere se si vuole anche l’1,3 per cento di +Europa e il 2,6 per cento di verdi e sinistra italiana. Il Pd è il partito che ha ricevuto più voti dagli anziani, seguito dal 24,4 per cento di Fratelli d’Italia e via scendendo.
I dati di Ixe verranno confermati da tutti gli altri istituti perché è così da decenni: i vecchi votano a sinistra più di tutte le altre classi di età. Se Giulia se la vuole prendere con qualcuno se la prenda con i 25-54enni dove maggioritari sono i votanti di Fratelli d’Italia e della destra. Giulia dove vivi? Non vedi che i tuoi coetanei votano a destra da tempo?
Solo tra i 18-24enni si trova al primo posto il terzo polo col 17,6 per cento, subito seguito dal 15,4 per cento di Fratelli d’Italia. A Giulia si può perdonare l’ignoranza (non la disumanità) perché il primo a non rendersi testardamente conto del fatto che il proprio maggior bacino elettorale sono gli anziani è il Pd stesso.
Anche se lo gridi alle loro orecchie, i dirigenti del Pd non ascoltano e restano ideologicamente sordi. Hanno il riflesso automatico verso giovani e giovanissimi che però finisce non appena si fanno le liste. È più che altro un vezzo ma molto radicato. Il 26,3 per cento di anziani rappresenta una cifra importante di elettori, oltretutto più fedeli della media nel votare. Quest’anno nella prima stesura del programma del PD non appariva mai la parola “anziano” o “vecchio”: c’era solo il termine “pensionato” come se tale categoria riassumesse tutto.
Grave errore: occuparsi della vita anziana – cioè della maggioranza della popolazione – significa occuparsi della vivibilità delle nostre città delle zone periurbane e rurali, della mobilità (non solo delle bici o dei monopattini…), delle ferrovie regionali, della domiciliarità dei servizi e dell’assistenza, della crisi delle Rsa dove sono morti in tantissimi (Giulia vergognati: la mascherina è forse l’unica forma di difesa per un vecchio che, se prende il covid, muore), della sanità, dell’aumento dei prezzi e così via.
Ora che si ridiscute dell’identità del PD occorre mettere gli anziani al primo posto, sia nei contenuti che nell’organizzazione. Ma infondo il disprezzo profondo di Giulia per i vecchi mostra il sostrato culturale della nostra società: un vitalismo individualistico che considera la vita solo per la sua capacità competitiva e consumista, cioè alla fin fine predatoria. È lo spirito del tempo: conta solo chi partecipa con successo alla gara dell’esistenza, chi riesce nella concorrenza sfrenata, chi sa giocare meglio con la vita propria e degli altri, chi accumula più punti nella sfida meritocratica. Tale cultura esclude gli anziani a priori e, cara Giulia, è proprio tanto di destra, come puoi leggere nelle poesie di Marinetti. Rientra in te stessa e rinsavisci.
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