Alla fine i salviniani della Lega restano fuori dal governo. Nel nuovo esecutivo Draghi ci saranno Erica Stefani alla Disabilità, ministero senza portafoglio, Massimo Garavaglia al Turismo con portafoglio, e il grande tessitore di questa crisi di governo: Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo Economico in mano ai 5 Stelle nell’ultimo governo Conte. 

La scelta è caduta su figure lontane da Matteo Salvini. Nessuno dei tre è fedele alla linea sovranista imposta dal leader da quando è alla segreteria. 

Nel nome di Zaia

Stefani nel governo Conte 1 era al ministero degli Affari regionali, e si è adoperata in tutti i modi, ma inutilmente, per l’autonomia tanto cara alla vecchia Lega Nord, di cui Giorgetti e Garavaglia sono ancora estimatori. Il presidente del Veneto Luca Zaia, antagonista silenzioso di Salvini, si era complimentato più volte con Stefani, considerata una politica molto in sintonia con Zaia. 

Fedele a Giorgetti

Massimo Garavaglia è considerato fedelissimo di Giorgetti, piazzato da quest’ultimo come viceministro del ministero dell’Economia e delle Finanze nel governo giallo verde. 

Il mediatore

Infine Giorgetti: il “demoleghista” che conosce Mario Draghi e di cui si fida ha scelto di mediare in questa crisi di governo per sedersi al tavolo che conta e dove si discutere dei miliardi del recovery. Già sottosegretario nel governo Berlusconi, fedelissimo di Umberto Bossi, di Varese come il fondatore della Lega, patria del leghismo doc, è riuscito a convincere Salvini, ma la sua strategia è più ampia. La strada tracciata da Giorgetti è chiara: la Lega deve ritornare nel raggio naturale di partito realista, che si allea non per affiliazione ideologica ma con chiunque gli permetta di incassare riforme utili a difendere interessi locali, lasciando a Fratelli d’Italia l’eredità del Movimento sociale italiano.

Con Giorgetti, Garavaglia e Stefani, il partito del Nord riprende quota. Resta da capire questo quanto inciderà sugli equilibri interni alla Lega nuova e sovranista modellata su misura di Salvini. 

© Riproduzione riservata