- Su questo giornale, Piercamillo Davigo ha sostenuto che lo sciopero della fame di Alfredo Cospito per protestare contro il regime carcerario cui è sottoposto sarebbe un ricatto allo stato.
- lo sciopero della fame non è un ricatto e l’analogia fra digiuno e violenza contro le cose e le persone è sbagliata. È evidente, infatti, che c’è differenza fra fare violenza agli altri e farla a sé stessi.
- Cospito usa un principio etico – la salvaguardia della vita umana – contro quello che ritiene una violazione di altri principi etici e politici – la tutela della libertà di pensiero dei detenuti e forse la proporzionalità e i fini rieducativi della pena.
Lo sciopero della fame di Alfredo Cospito non è un ricatto allo stato


30 gennaio 2023 • 09:20Aggiornato, 30 gennaio 2023 • 09:25