A Venezia si possono incontrare personaggi di ogni tipo, fra una discussione e l’altra sui film. E può capitare anche di diventare il “più uno” di qualcuno e di ritrovarsi imbucati in feste meravigliose
Per capire che cos’è davvero la Mostra del cinema di Venezia bisognerebbe passare cinque minuti nella toilette dell’Excelsior, l’hotel del Lido situato di fronte al red carpet con terrazza vista mare. Un drink costa 25 euro ma lì intorno gira un po’ di tutto. Puoi incontrare George Clooney come l’imitatore di Pavarotti.
Davanti agli specchi della toilette c’è chi fa persino la messa in piega. Una bionda si è chiusa nel bagno col trolley ed è uscita con l’uniforme da carabiniere. Ma l’area che preferisco è il molo dell’hotel. L’altra sera, mentre attendevo di lasciare il Lido per una cena a Venezia, ho visto scendere da un taxi, scalza, Carla Bruni, con due amici che la sostenevano. «Sarkozy stasera è rimasto in camera», mi ha detto uno dei concierge. Lei ha salutato tutti col sorriso, anche Isabelle Huppert, che attendeva di partire nella lancia di fianco.
SE BENICIO T’INVITA A CENA
Se rinasco voglio essere l’attrice Beatrice Vendramin. E non solo perché è nata nel duemila. L’altra sera alla Palazzina G, per la festa del film Pet Shop Days di Olmo Sc
hnabel, era tra le più invidiate - di sicuro da me - visto che ha parlato tutta la sera con Benicio Del Toro e Wes Anderson. E poi ha declinato un invito a cena da Benicio - sentito con le mie orecchie mentre fingevo di fumare - per la sera successiva perché sarebbe dovuta tornare a Milano. Non ho resistito poi a darle della folle. «Ho bisogno di stare tranquilla in questo periodo. Pensa che mi hanno attribuito una liason con Stefano De Martino e non l’ho mai neppure incontrato», mi ha detto.
IN 18 SU UN TAXI
Brian Chesky Ceo di Airbnb ha speso 40 mila euro di taxi. «Per quattro giorni a Venezia ne ha voluto uno sempre disponibile e lo ha pagato 400 euro all’ora», raccontava un tassista a un altro. Nel mio piccolo, io ho visto pagare i produttori della Eagle Pictures 260 euro per una corsa dal Lido a Venezia, quando ne costa 80. Venti euro a persona per 18 ospiti a bordo. «E in contanti», ha chiesto il tassista.
Sapevo che stava esagerando - ci stiamo in 18?- ma essendo io ai livelli di ubriachezza di Carla Bruni, ho taciuto.
SALVINI BACIA LEI
«È lui o non è lui», chiedeva il mio amico Andrea al party di Hollywood Reporter, sul lungomare Marconi. È proprio lui. Matteo Salvini, in camicia blu di lino, col drink in mano baciava la fidanzata produttrice Francesca Verdini. A un certo punto si sono allontanati verso la spiaggia, e poi sono tornati.
«Si va in spiaggia per due motivi: o per fumare o per appartarsi», commentava Paolo, pierre della moda. «In ogni caso buon per loro che non sono single». Alle feste si parla dei film, di come ha recitato bene Pierfrancesco Favino in Adagio di Sollima – «non sembra neppure lui, come hanno fatto a trasformarlo così» – degli applausi in sala ricevuti da Ava DuVernay per il film Origin. Di quel gioiello svedese di Paradise is Burning di Mika Gustafson. Anche degli uffici stampa di cinema poco fantasiosi che osannano sempre gli stessi giornalisti, anche se alcuni ricevono già pensioni d’oro e non si sa bene dove scrivano.
Ma anche di Elodie che ha cambiato di nuovo stylist. Dopo aver lasciato Ramona Tabita per Lorenzo Posocco, e dopo un anno aver lasciato pure lui – «ma gli aveva fatto una dedica strappalacrime nel suo documentario!» – ora ha scelto l’ex coreografo Gabriele Esposito.
L’unica che invidio tra tutti però è Viola, la giovane sarta di Nick Cerioni, autorizzata a toccare il deretano di Pierfrancesco Favino. E del vero sex symbol del momento Gianmarco Saurino che però, nonostante l’avvenenza fisica, sul red carpet ha indossato uno smoking di due taglie più grandi. Qualcuno mi dovrà spiegare.
IMBUCATI
Tra le buone notizie carpite fuori a fumare, c’è che potrebbe tornare la seconda stagione di Made in Italy con Greta Ferro e Fiammetta Cicogna di cui sono fan. Poi informazioni sulla serie Mare fuori che non posso scrivere. E che c’erano pochi italiani alla cena di Sofia Coppola all’isola Sacca Sessola, definita «paradiso per americani amanti della pizza col cappuccino» da Giuseppe Fantasia, il più uno della produttrice Pilar Saavedra Perrotta.
Essere il più uno di qualcuno è la mia formula preferita. Per questo ringrazio il produttore Giovanni Corrado di cui sono stata accompagnatrice al party di Vanity Fair. E anche il cantante Mister Rain che mi ha messa nella sua delegazione alla festa di Pietro Castellitto, con l’open bar migliore della Mostra.
Non sono certa che fosse invitato, ma all’entrata, quando lo hanno visto è stata una specie di giubilo. Pietro Castellitto gli ha persino chiesto se volesse cantare Supereroi, ma lui ha declinato con una frase che devo appuntarmi: «Sei tu il protagonista della serata». Anche alle feste c’è qualcosa da imparare. Se, nonostante l’ottimo open bar, te la ricordi.
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