Una new entry della settimana: decima nella top ten e sesta nella narrativa italiana, La Strangera di Marta Aidala (Guanda) pare un gran debutto. Una nuova voce femminile che racconta con sensibilità i conflitti interiori di una ragazza in cerca del proprio posto nel mondo
I due libri più letti dell'estate, L'età fragile di Donatella Di Pietrantonio, Einaudi e premio Strega, e Come l'arancio amaro di Milena Palminteri, Bompiani, resistono, al primo e al terzo posto sul podio della classifica della settimana.
Tra di loro si insinua al secondo posto, new entry, One Piece vol 108 , manga scritto e disegnato da Eiichiro Oda, l'edizione italiana è di Star Comics, che ne ha iniziato la pubblicazione in albi corrispondenti ai volumi giapponesi il primo luglio 2001.
La storia segue le avventure di Monkey D. Rufy, un ragazzo il cui corpo ha assunto le proprietà della gomma dopo aver inavvertitamente ingerito un frutto del diavolo. Reclutando compagni per formare una ciurma, Rufy esplora la Rotta Maggiore affrontando nemici di ogni genere nella cerca del leggendario tesoro One Piece e inseguendo il sogno di diventare il nuovo Re dei pirati.
Un romanzo di montagna e resilienza
Altra new entry, decima nella top ten e sesta nella narrativa italiana, La Strangera, pare un gran debutto di Marta Aidala da Guanda.
Marta Aidala è giovanissima, è nata a Torino nel 1996, a diciassette anni si è innamorata delle montagne e il suo sogno è stato salirci per rimanere, viverci per un po', forse per capire sé stessa, forse per trovare un rotta per il futuro.
Dopo i lavori più disparati, dalla project manager alla cameriera, ha frequentato la scuola Holden e si è diplomata nel 2023. Adesso lavora in una libreria e ha scritto questo romanzo in cui dice «le montagne sono donne immense, eppure portano nomi di uomini. Forse fu per questo che scelsi di fermarmi lì, nella valle della Becca». Così ci avverte questa nuova voce femminile che racconta con sensibilità i conflitti interiori di una ragazza in cerca del proprio posto nel mondo.
Con un romanzo che intercetta le dinamiche relazionali, sentimentali e identitarie della narrativa che soprattutto le lettrici preferiscono, come nel caso dei romanzi di Di Pietrantonio, Palminteri, Giannone (addirittura quinta e sesta con i suoi Domani, Domani e il long seller La portalettere, Nord) Tamigio con Il cognome delle donne, all'ottavo posto, Feltrinelli e premio Bancarella. E le miscela con un romanzo di montagna e di resilienza, à la Cognetti, dove l'amore per le montagne si oppone alla vita urbana. Eppoi, ci dice, la montagna è femmina.
Sono questi i motivi che una mattina di maggio spingono Beatrice, la protagonista di La Strangera a lasciare Torino per trasferirsi sulle montagne. Quelle montagne che, ne è certa, sono donne nonostante i loro nomi maschili. Qui incontra Elbio e il Barba che invece in montagna vivono da sempre e di questi luoghi conoscono dolcezze e asperità. Al rifugio del Barba, un uomo burbero dal passato misterioso, si sente respinta, in quanto “fumna” e “strangera”.
Mentre con Elbio, un giovane malgaro, instaurerà un legame profondo, in cui entrambi si specchiano e si riconoscono. Alla fine della stagione però, la ragazza decide di non seguirlo a valle e rimane nel rifugio insieme al Barba, luogo che ora, forse, sente di poter chiamare casa.
Ma un inverno senza neve porterà l'incidente di due alpinisti, e un grave errore sembrerà rimettere tutto in discussione. Con una voce autentica e originale Marta Aidala è riuscita a creare un mondo e dei personaggi, sullo sfondo le montagne e un paesaggio dai cieli limpidi e dalle cime maestose.
Donne che pensano troppo
Nella saggistica si prende il primo posto un altro long seller Donne che pensano troppo della psicologa Susan Nolen-Hoeksema, Libreria Pienogiorno (che piazza al quarto posto anche il romanzo Il canto dei cuori ribelli), secondo cui pensare troppo – ruminazione è il termine che usa – è prevalentemente una tendenza femminile.
Un'abitudine, o meglio una trappola, che non contribuisce a risolvere i problemi, anzi tiene la mente avviluppata in un circolo vizioso. Che sia la lettura appropriata da consigliare a Meloni e alla sua vera antagonista Boccia da Pompei (nomina sunt consequenza rerum )? Quanto al ministro, da poco ex, si sa, i libri mica li legge.
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