Cara Giulia,

vorrei parlarti di quello che sento in questi primi giorni di legislatura. Sono un ragazzo, ormai un uomo, di 29 anni. Sono omosessuale e sento molta tristezza, mi sento molto piccolo in questi giorni perché per la prima volta nella mia vita sto iniziando a percepire una verità riguardo al mio futuro, cioè che io non avrò mai una famiglia e dei figli, e questo è molto doloroso. Amo molto la storia della mia famiglia, amo molto la tradizione, capire cosa è stata la vita dei miei antenati nel Novecento. Amo molto parlare con i vecchi della famiglia di cosa è stato per loro questo mondo, e mi ferisce pensare che con me questo finirà.

Ho sempre pensato che in realtà sarebbe arrivata per me l’occasione di avere dei figli, o almeno di poterlo scegliere, e invece non accadrà, non credo, perché questa legislatura durerà cinque anni e questo parlamento non riuscirà mai a fare una legge di questo tipo e dubito che il parlamento successivo riesca a farla all’istante, per darmi l’occasione di avere un figlio prima dei 40 anni. Non mi piace l’idea di essere un genitore anziano, non troppo almeno. Già a 40 anni non sei certo un ragazzino, ma non voglio avere un figlio a 50.

Ho sempre pensato di avere tempo, che la soluzione sarebbe arrivata, che tanto sono giovane. Non è più così, e non credo che lo sarà ancora a lungo.

Andrea

Caro Andrea,

mentre ti rispondo si sta parlando molto di Eugenia Roccella, nuova ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, e il combinato disposto delle sue dichiarazioni sull’aborto e della tua lettera giustamente amareggiata mi sta facendo venire le bolle in faccia. Tuttavia ti ringrazio per avermi scritto, sento tutto il tuo legittimo sconforto e credo sia giusto e importante condividere prospettive come la tua. Sarebbe importante poi che queste storie arrivassero anche fuori da qui, dove bene o male invece la pensiamo tutti allo stesso modo e ci svitiamo il collo a furia di annuire in segno di approvazione reciproca, ma per il momento spero ti possa bastare un po’ di sincero e gratuito sostegno dalla bolla progressista a cui apparteniamo già.

Vorrei essere una tua amica e dirti di non preoccuparti, che andrà tutto bene e realizzerai i tuoi sogni, ma mi rendo conto di quanto ipocrita possa suonare qualsiasi tipo di incoraggiamento in questo momento, soprattutto alla luce dello spezzato con cui si è presentato Calderoli all’insediamento, che è già da solo un’aperta dichiarazione di guerra agli omosessuali. Quindi proverò un’altra strada, ancora più fallimentare, cioè quella di evidenziare ulteriori problemi che potrebbero non averti ancora rovinato l’umore.

Innanzitutto mi preme ricordare che prima di questo governo che tanto ci avvilisce ce ne sono stati svariati altri, alcuni persino di sinistra, nessuno dei quali ha mai avuto i tuoi diritti tra le proprie priorità. Ci sono stati timidi passi avanti, tentativi nella direzione giusta che sono morti ammazzati sul nascere, ma in tutti questi anni la tua possibilità di avere una famiglia è sempre stata uno specchio d’acqua accanto a una palma nel mezzo del deserto. Il ddl Zan, che promuoveva cambiamenti di semplice buonsenso, è stato trattato nel discorso pubblico come un pericoloso manifesto sovversivo, è evidente che adozioni e maternità surrogata in Italia sono temi che sono e purtroppo rimarranno ancora per chissà quanto nel campo della fantascienza.

È francamente imbarazzante essere tra i pochi paesi europei ancora così incastrati nel passato. Ci fanno compagnia la Polonia, ultra cattolica e antiabortista, e l’Ungheria, dove esistono sanzioni per chi parla di omosessualità davanti ai bambini. E ora ecco che consolidiamo la nostra posizione nel pleistocene con un governo che dice tutte le cose sbagliate. Capisco bene il tuo avvilimento (pure per essere una donna non è un gran momento, a meno che non ti chiami Giorgia Meloni), io stessa mi trovo sempre più spesso a farneticare di cambi di vita e trasferimenti in Olanda (dove, per dare una misura di cosa significhi essere in ritardo su tutto, le adozioni per le coppie omosessuali sono possibili dal 2001). Poi mi ricordo che ho il culo pesante e i capelli crespi e in Olanda piove troppo spesso, ma soprattutto mi ricordo che il nostro paese ha attraversato tempi molto peggiori di questo ed è spesso in balia dei venti. Oggi tira questo vento qui, domani chissà.

Dov’è il conforto promesso, ti starai chiedendo. Hai ragione, ma per quanto magra, qualche piccola consolazione forse possiamo provare a metterla in piedi. Voglio dirti, per esempio, che su basi statistiche è possibile immaginare che questo governo non durerà cinque anni. E possiamo sperare che toccare il fondo (è questo il fondo? Non credo) aiuti a stimolare la contestazione.

Mi piace poi pensare che Meloni possa sorprenderci. Avverto forti vibrazioni da segreta people pleaser nella nuova presidente del Consiglio, e chissà che non sia disposta a compromettere alcune delle sue pessime idee pur di compiacere la fetta di popolo a cui non è ancora arrivata. È improbabile che diventi una paladina dei diritti civili, ma mai dire mai. Roccella, per dire, ha iniziato la sua carriera politica nei Radicali con il Movimento di liberazione della donna, e si è battuta a favore dell’aborto per anni prima di finire a definirlo “il lato oscuro della maternità” (e io che pensavo che il lato oscuro della maternità fossero le tette mosce e il sonno arretrato). Magari le si stappa la vena e torna a dire cose di sinistra, o magari no. Nel frattempo ti chiedo di non scoraggiarti troppo e di ricordarti che, anche se non ti sembra, sei giovane e tutto può ancora succedere (prendi la carriera politica di Luigi Di Maio come metro di giudizio di questa grande verità, nel bene e nel male). E se niente va come dovrebbe andare, avremo sempre l’Olanda.

Giulia

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