È finalmente la sera della musica, dopo tanto cianciare. Alcuni bravi cantanti e band hanno cantato delle belle canzoni, delle bellissime canzoni, o dei capolavori assoluti. Vogliatevi molto bene e non pensate al Pd. Alla peggio, date la colpa a Sanremo
È finalmente la sera della musica, dopo tanto cianciare. Questa sera alcuni bravi cantanti e band canteranno delle belle canzoni, delle bellissime canzoni, o dei capolavori assoluti.
Quindi si è deciso che stasera vi offriremo una breve guida ai pezzi originali, completi di link per andarveli ad ascoltare - a cura della nostra valente redazione - mentre il sottoscritto aggiungerà, se e solo se li riterrà completamente superflui, dei brevi corsivi a commento, qui e lì.
Vogliatevi molto bene e non pensate al PD. Alla peggio, date la colpa a Sanremo.
La cronaca
01:59 – Aiello: “Gianna” (Rino Gaetano) con Vegas Jones
Era il Sanremo del 1978 quando Rino Gaetano si esibì con questa canzone al teatro Ariston arrivando terzo. Il cantautore nato in Calabria e trapiantato nella capitale è scomparso prematuramente all’età di 30 anni. “Impegnato” e ironico, con la tuba e le scarpe da ginnastica ha pronunciato per la prima volta la parola “sesso” al Festival di Sanremo.
Nel “duetto” con Aiello - il cantante che prova a essere indie – il rapper di 28 anni Vegas Jones.
01:50 – Ermal Meta: “Caruso” (Lucio Dalla) con Napoli Mandolin Orchestra
Da parte degli artisti in gara, arriva dal cantautore albanese naturalizzato italiano (l’unico non di origine italiana in gara quest’anno) l’omaggio a Lucio Dalla, il cantautore nato il 4 marzo 1943 e morto il primo marzo 2012. La canzone scelta è Caruso.
Te voglio bene assaje,
Ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai,
Che scioglie il sangue dint' 'e 'vvene sai.
Il video d’epoca comincia ironicamente con The Wild Boys dei Duran Duran, per poi scivolare nel brano disco di platino e Targa Tenco come miglior canzone dell'anno nel 1987. È considerato un classico sia della canzone italiana che napoletana. Nota in tutto il mondo. Per eseguirla, Meta si e fatto accompagnare dalla “Napoli Mandolin Orchestra”. Un’orchestra di mandolini di Napoli, appunto.
01:48 – Max Gazzè: “Del Mondo” (Csi di Giovanni Lindo Ferretti) con M.M.B.
La canzone “Del Mondo” è tratta da “Ko de mondo” il primo album dei Csi, il gruppo che Giovanni Lindo Ferretti ha fondato dopo i Cccp. Considerato una pietra miliare del rock alternativo, viene portato all’Ariston da Max Gazzé con The Magical Mistery Band, tribute band dei Beatles che in passato ha già collaborato con Gazzé.
01:42 – Malika: “Insieme a te non ci sto più” (Caterina Caselli)
Un altro grande classico della musica pop italiana: uscito nel 1968, il brano portato al successo da Caterina Caselli è tra i più riproposti tra cover e colonne sonore. Parla di un amore finito.
01:20 – Coma_Cose: “Il mio canto libero” (Lucio Battisti) con Alberto Radius e Mamakass
I Coma_Cose non sono nuovi agli omaggi a Battisti, “Anima Lattina” il loro pezzo che gioca sul titolo Anima Latina, l’album meno noto, ma tra i migliori di Battisti. «Un'operazione culturale, quasi un esperimento, e tale dovrà restare» disse Battisti in un’intervista. Molto meno radicale “Il mio canto libero” dell’omonimo album, che ha dalla sua la notorietà, ma anche un numero spropositato di cover. Pure quella dei giocatori della Juventus.
Per completare l’omaggio, i Coma_Cose si sono esibiti con Alberto Radius, voce e chitarra della Formula 3, la band che accompagnava Lucio Battisti nei suoi concerti. Insieme a loro il duo Mamakass, produttori e polistrumentisti che lavorano con i Coma_Cose dal loro esordio.
01:13 – Colapesce Dimartino: “Povera Patria” (Franco Battiato)
Loro due sono già un duetto, di siciliani, e hanno portato il pezzo con cui il cantautore, siciliano, vinse la targa Tenco nel 1992. Una canzone politica negli anni di Mani pulite, potrebbe essere questo il gesto più trasgressivo del Festival:
Povera patria
Schiacciata dagli abusi del potere
Di gente infame, che non sa cos'è il pudore
Si credono potenti e gli va bene quello che fanno
E tutto gli appartiene
01:11 – Gaia: “Mi sono innamorato di te” (Luigi Tenco) con Lous and the Yakuza
Luigi Tenco è morto durante il Festival di Sanremo nel 1967, portava in gara “Ciao amore ciao”. Gaia ha deciso di riproporre un suo brano del 1962, “Mi sono innamorato di te” parte del suo primo 33 giri. La figura di Tenco e la sua prematura scomparsa agitano ancora il pubblico italiano. La canzone riproposta a Sanremo all’epoca, piena di canzonette d’amore, portò avanti una lettura diversa che dava espressione al disagio: amore e noia
Mi sono innamorato di te
Perché non avevo niente da fare
Il giorno volevo qualcuno da incontrare
La notte volevo qualcosa da sognare
Dopo Tenco, Ornella Vanoni ne ripropose una versione femminile. La cantante in gara si è fatta accompagnare da un’altra cantante, Lous and the Yakuza, pseudonimo di Marie-Pierra Kakoma, del 1996, di origine congolese ma naturalizzata belga.
Accidenti. Un piccolo sogno finalmente, belli gli occhi negli occhi, belle e piene di grazia, dolci e andiamo a dormire, sogni belli e sogni brutti, che si prendano per mano.
01:00 – Annalisa: “La musica è finita” (Ornella Vanoni) con Federico Poggipollini
Nel 1967 Ornella Vanoni, “la signora della musica italiana” come la soprannominò Mike Bongiorno, arrivò quarta al Festival con questa canzone. Lei era solo la parte visibile di questo successo, scritto da Franco Califano e Nisa, con la musica di Umberto Bindi e l’arrangiamento di Gianfranco Intra. “La musica è finita” è diventata un classico della musica italiana.
00:58 – Lo Stato Sociale: “Non è per sempre” (Afterhours) con Francsco Pannofino per i lavoratori dello spettacolo
Il brano proposto, “Non è per sempre”, è un inno a reagire:
Non è niente
Non è per sempre
È troppo ormai
Che stai così male
Il tuo diploma in fallimento
È una laurea per reagire
Non è niente
Non è per sempre
Singolo dell’omonimo album degli Afterhours del 1999, la band di Manuel Agnelli l’ha cantata anche in occasione della manifestazione delle Sardine contro la Lega di Matteo Salvini a Bologna nel 2020. Agnelli ha partecipa alla serata duettando con i Maneskin. Con lo Stato sociale due attori, Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino per parlare dei lavoratori dello spettacolo, una delle categorie più colpite dalla crisi economica innescata dal Covid-19.
Che poi vedete i cazzoni paraculi non hanno paura della retorica e sono loro finalmente a dire qualcosa su sta cazzo di vita che stiamo facendo, sull’assurdità di queste ore, di questi minuti, di questi divani con le forme dei nostri culi, che non sono mai stati così pesanti e sulla cultura che si difende da sola, non ha bisogno di paladini e forse nemmeno di ministri.
#nonèpersempre
00:49 – Madame: “Prisencolinensinainciusol” (Adriano Celentano)
La canzone in finto inglese di Adriano Celentano per l’amore senza limiti: «Questa canzone è cantata in una lingua nuova che nessuno capirà; avrà un solo significato: amore universale». Uscita nel 1972 ha avuto più edizioni, nel 1992 anche con Mina, con cui la ripropone del 2016. Un testo che non ha bisogno di essere capito, contro ogni convenzione.
Madame vs Achille Lauro.
È più interessante lei da ferma che lui a mille all’ora. È più ambigua lei con gli occhiali e un completo grigio che lui coperto d’oro.
E finalmente un po’ di gioia e groove.
00:08 – Arisa: “Quando” (Pino Daniele) con Michele Bravi
Una delle più famose canzoni scritte dal cantautore napoletano Pino Daniele e pubblicata dall'artista nell'album Sotto 'o sole del 1991. La canzone fa parte della colonna sonora del film, uscito lo stesso anno, Pensavo fosse amore... invece era un calesse, diretto e interpretato da Massimo Troisi lo stesso anno. Tra canzone napoletana e soul, Pino Daniele, scomparso nel 2015, è stato un artista di fama internazionale: nella sua carriera ha suonato anche con il re del blues Eric Clapton.
Si rimpiange un po’ la mezza matteria di Arisa, sempre più normalizzata. Ma di cosa parliamo del resto, è Sanremo, ‘a livella.
00:00 – La Rappresentante di Lista: “Splendido Splendente” (Donatella Rettore) con Donatella Rettore
Una canzone uscita nel 1979 già proiettata negli anni ‘80. Il primo grande successo di Donatella Rettore, cantante con la base musicale che vede la partecipazione del batterista Tullio De Piscopo. Il testo parla di chirurgia plastica con ironia e collima con lo stile glam della Rappresentante di Lista. Sul palco anche Donatella Rettore.
Splendidi, splendenti. Ah, la chitarrina french touch me gusta. Lei canta molto, ma molto bene e i completini rosa ben s’accordano all’arrangiamento. Forse si poteva farla diventare ancora più dance, sarebbe stato divertente assai, invece pian piano si normalizza e diventa banale quando arriva Rettore. Buon tentativo, comunque.
23:28 – Ghemon: Medley “Le ragazze”, “Donne”, “Acqua e sapone”, “La canzone del sole” con Neri per caso
I Neri per caso sono il più famoso coro a cappella italiano. Nati nel 1995 parteciparono con la canzone Le ragazze, vincendo la sezione “Nuove proposte” di Sanremo. Nel medley scelto da Ghemon sarà presente il loro brano più altri classici: Donne, di Zucchero, Acqua e Sapone degli Stadio, e La canzone del sole, di Lucio Battisti.
Vedete, l’arte del superfluo è molto più complessa di quella del necessario. Il superfluo è per definizione un arco infinito di possibilità. Tu, in quest’arco infinito di possibilità, composto da infiniti punti, sceglieresti quello con su scritto “medley dedicato alle donne con i neri per caso”? È questo che non mi spiego.
23:20 – Gio Evan: “Gli anni” (883) con i cantanti di The Voice Senior
Gli anni è uno dei singoli simbolo degli 883, il sesto e ultimo singolo estratto dal loro album La donna il sogno & il grande incubo. Il gruppo per eccellenza degli anni ’90 italiani è di fatto uno dei più coverizzati, il cantante Max Pezzali ha riproposto questo stesso brano anche uno degli altri artisti in gara, Francesco Renga, nel 2017.
Gio Evan ha deciso di accompagnarsi ai partecipanti di un talent show: the Voice Senior, tra loro il vincitore Erminio Sinni, nel 1993 aveva già partecipato a Sanremo come concorrente piazzandosi al quinto posto.
Bella l’idea dei vecchietti canori per carità. Quasi come quella del coro dell’’Armata Rossa con Toto Cutugno, che in confronto sembravano i Daft Punk.
In generale poi i pezzi di Max Pezzali (ok, è un amico) non si cantano; si enunciano, da teoremi quali sono. E i cori sono autorizzati solo ai concerti.
22:50 – Orietta Berti: “Io che amo solo te” (Sergio Endrigo) con Le Deva
Un pezzo che ormai viene considerato un’opera d’arte. “Io che amo solo te di Sergio Endrigo è del 1962. Ha vinto il premio Lunezia e si trova al 10º posto nella classifica delle 200 canzoni italiane più belle secondo Rolling Stone.
C'è gente che ha avuto mille cose,
Tutto il bene, tutto il male del mondo.
Io ho avuto solo te
E non ti perderò,
Non ti lascerò
Per cercare nuove avventure.
Orietta Berti la canta con le Deva, un gruppo al femminile formatosi nel 2016.
Non riesco a scrivere della Signora Berti stasera. Sono accecato...
22:40 – Willie Peyote: 'Giudizi Universali' (Samuele Bersani) con Samuele Bersani
Il singolo è uno dei più noti del cantautore Samuele Bersani, che nel 2020 è tornato sulla scena con “Cinema Samuele”. La canzone che Willie Peyote porta a Sanremo con l’autore è del 1997 “Giudizi universali”. Il testo esprime la disillusione di una relazione:
«Potrei, ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti»
Nel 1998 ha ricevuto il "Premio Lunezia" come "miglior testo letterario", assegnato da una giuria di critici musicali presieduta dalla scrittrice e traduttrice Fernanda Pivano.
Bene Willie. Far sembrare facile una cosa che non lo è. Avere un’identità facendo la cosa meno originale: cantare con l’autore del pezzo omaggiato, in duetto, senza arrangiamenti strani, diventando lui ospite dell’invitato. Tutto elegante, il pezzo è quello che è, ovvero un bel pezzo, non è un capolavoro come dice Amadeus, ma è una canzone, ben fatta, con le cose al suo posto e un testo che qualcosa pur dice. Roba che in questi due giorni non s’è vista spesso.
22:30 – Random: “Ragazzo fortunato” (Jovanotti) con The Kolors
Torna Jovanotti: questa volta con Ragazzo fortunato, 1992. Insieme a Random i The Kolors, nel 2015 vincitori del talent show Amici di Maria De Filippi.
Una cagata pazzesca. Imbarazzante. Non hanno un amico.
22:15 – Irama: “Cirano” (Francesco Guccini)
Francesco Guccini è uno dei cantautori italiani che definiscono il genere. In Cirano Guccini si ispira alla letteratura: il cantante si immedesima nei panni del protagonista dell’opera teatrale di Edmond Rostand “Cyrano de Bergerac”. Cirano, cinico e sarcastico, ama senza riuscire a rivelarsi Rossana, donna che ritiene troppo bella per lui. Il brano fa parte di “D'amore di morte e di altre sciocchezze”, uscito nel 1996.
Irama, che è ancora in quarantena, canta ancora una volta attraverso una registrazione delle prove.
22:20 – Maneskin: “Amandoti” (Cccp di Giovanni Lindo Ferretti) con Manuel Agnelli
La notizia che i Maneskin si sarebbero esibiti con Manuel Agnelli in Amandoti dei Cccp, ha fatto balzare Agnelli in cima ai twitter trend. Amandoti è l'ultimo singolo del gruppo e fa parte dell'album Epica Etica Etnica Pathos. Un tango che parla di un amore sofferto. Nel 2004 ne ha riproposto una cover Gianna Nannini.
Amarti m'affatica
Mi dà malinconia
Che vuoi farci è la vita
È la vita, la mia
Il vostro cronista è in difficoltà: Agnelli (ok, amico), alternative hero di una generazione, canta un pezzo dell’alternative hero di quella di poco precedente (Lindo). Pezzo che è uno dei più belli della storia della musica italiana. Posso solo dire una cosa: i Maneskin sono ragazzi fortunati.
22:14 – Francesca Michielin e Fedez: Medley (Calcutta - Del Verde, Daniele Silvestri - Le cose che abbiamo in comune, Felicità, Albano e Romina)
Michielin e Fedez vanno da soli, con due pezzi che hanno 20 anni di differenza tra di loro e Felicità di Albano e Romina. Oltre a uno tra i pezzi più noti in Italia, il medley infatti è composto da Del Verde di Calcutta, del 2015, dell’album Mainstream che lo porta al successo. Brano che parla d’amore ma anche di disagio.
Preferirei, che non esistesse il mondo
Nemmeno la città più bella che io abbia visto
Preferirei perderti nel bosco, che per un posto fisso
Preferirei, una spiaggia di Sardegna
Preferirei, scaldarmi con la legna
Di esattamente 20 anni prima “Le cose che abbiamo in comune” del cantautore Daniele Silvestri: 1995. Un anno dopo il suo debutto. Vincitore della targa Tenco, Nella sua carriera varie partecipazioni a Sanremo, l’ultima nel 2019 con Argentovivo, insieme a Rancore e Manuel Agnelli.
Fermi tutti. Divertente, stiloso, bello. Cantano bene entrambi, anche Fedez; gli arrangiamenti son belli, stramb e sensati, una volta tanto originali davvero. Silvestri swing ottima idea, Felicità technorobotica è perfetta per questi tempi. I fiori lasciati a Fedez, stile anche lì. Amato molto, bello.
PS: Un amico che ne sa tantissimo di musica, non scrivo il nome perchè lo conoscete tutti, è rimasto spiazzato. Ecco spiazzare quel mio amico vale mille punti. Quindi per ragionamento deduttivo, sono stati bravi.
22:07- Bugo: “Un'avventura” (Lucio Battisti) feat. Pinguini Tattici Nucleari
Lucio Battisti non ha bisogno di presentazioni. Un’avventura è stata la sua unica apparizione al Festival di Sanremo (un’altra canzone scelta “a tema”). Arrivò nono. Ma la storia dimostra che non ha importanza. Bugo ha deciso di giocare la carta dei giovani, i Pinguini sono stati la rivelazione dello scorso Sanremo con “Ringo Starr”, fanno parte dell’indie che piace a chi ascolta tutt’altro.
Mio figlio qui accanto dice che Bugo sta stonando; a me non importa, quello che importa è la immane tristezza del mood. Ma perchè? Temo che sarà la domanda che ricorrerà più volte in questi miei brevi e tristi commenti. Poi sti tamburoni che mimano energia che non c’è. E allora inizia a essere troppo il tamburone e la stonatura tremenda, ma che cazzo, non sarebbero passati in nessun talent, ma nemmeno ai precasting con gli autori.
23:05 – Fasma: “La fine” (Nesli) con Nesli
Un duo di rapper, la nuova guardia, Fasma, nato nel 1996, con la vecchia nuova, Nesli, pseudonimo di Francesco Tarducci, del 1980. Nesli è cantautore, rapper e produttore discografico italiano, tra l’altro anche fratello minore del rapper Fabri Fibra – anche se non si parlano più. La canzone è del 2009 ed è stata reinterpretata anche da Tiziano Ferro. L’interpretazione è stata ripetuta dopo i problemi tecnici.
21:41 – Extraliscio feat. Davide Toffolo: “Medley Rosamunda” con Peter Pichler
La hit delle balere Sanremo con il “Medley Rosamunda” composto da “Romagna Mia”, “Casatchok” e “Rosamunda”.
L’ispirazione per Rosamunda dalla versione dell’attrice e interprete Gabriella Ferri. Qualcosa di simile a Edith Piaf, ma romana e votata alle canzoni italiane, romane, napoletane e no.
Con loro Peter Pichler, uno dei pochi al mondo in grado di suonare, ma soprattutto di comporre, con il Trautonium. L’antesignano del sintetizzatore.
21:29 – Francesco Renga: “Una ragione di più” (Ornella Vanoni) con Casadilego
Torna la signora della musica italiana con un brano scritto da Franco Califano. Il pezzo è del 1969:
Sai, c'è una ragione di più
Per dirti che vado via
Vado e porto anche con me
La tua malinconia
Renga canta con una delle partecipanti all’ultimo X-Factor, Casadilego, classe 2003.
Allora, davvero: Renga che canta UNA DELLE MIE CANZONI PREFERITE, la perfezione, l’eleganza di questo pezzo e la meraviglia della Vanoni, la sensualità del testo, quelle mani… e il viso e il vocione di Renga. Ma perchè questo strazio? Dai, per cortesia. Aspetta. Casadilego, gorgheggia un po’ troppo ma è un sollievo dopo il barbudos virilissimo. Povera però: il premio per aver vinto X Factor è fare questa cosa con Renga. Ci vuole qualcuno che mi tenga le mani.
Ora spengo tutto e rimetto il video sopra, la Vanoni che la canta in Tv, tre minuti di gioia effimera ed eterna.
A work of art is a joy forever.
21:20 – Fulminacci: “Penso positivo” (Jovanotti) con Valerio Lundini e Roy Paci
“Penso positivo, il detersivo di Jovanotti vi offre” il singolo tratto dal primo album di Jovanotti, il cantautore e rapper. Cominciava così il video. Era l’anno 1993, da allora l’artista non è mai tramontato così come il brano “Penso Positivo”.
Nel “duetto” un comico, Valerio Lundini, e il trombettista, Roy Paci.
Eh beh, non facile fare i pezzi di Jova, ma hey il ragazzo ci mette dell’energia, e il tacet era figo così come l’attacco da batterista e la tromba di Paci ci sta di brutto. L’intervento di Lundini poi abbastanza geniale: la nota a piè pagina nerd-assurdista al testo di Lorenzo fa molto ridere. Un po’ meno la chiusa su pandemia, ma so’ ragazzi, va bene così.
21:15 – Noemi: “Prima di andare via” (Neffa) con Neffa
Il pezzo funk-soul di Neffa “Prima di andare via” è il primo singolo estratto dall'album “I molteplici mondi di Giovanni, il cantante Neffa” del 2003. Il cantante ha raggiunto la fama nel 2001, partecipando a Sanremo nel 2001 con “La mia signorina”, brano molto discusso per il riferimento alla marijuana. Noemi ha cantato sul palco dell’Ariston insieme al cantante e autore originale. Problemi tecnici per la loro esibizione.
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