Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha chiesto aiuto per dirimere la questione. La produzione si era orientata sulla possibilità di usare figuranti retribuiti. Il ministro dei Beni culturali ha detto no. Amadeus ha parlato con l’a.d. Salini. L’agente del presentatore, Presta, attacca il governo «Vedo ministri importanti parlare solo di Sanremo e figuranti. Ora capisco perché siamo a rotoli»
Sanremo è diventato un caso politico sanitario. Il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo, Amadeus, ha ribadito in un incontro a Viale Mazzini con l’a.d. della Rai, Fabrizio Salini, che non intende condurre il festival davanti a una sala vuota, senza pubblico. Su richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza, si esprimerà il Cts, anche se il ministro Dario Franceschini ha già dato il suo no: «l’Ariston è un teatro come gli altri» e il Dpcm vale per tutti: «Dallo spettacolo più grande al teatro più piccolo».
Dalla nave ai figuranti
Se in un primo momento si era pensato di usare una nave da crociera per tenere il pubblico in quarantena, di recente la Rai ha optato per un bando per assoldare dei figuranti in coppie. Appena saputo Franceschini ha inviato una nota al Cts: «Per quanto concerne gli spettacoli che si svolgono in sale teatrali - qual è per l'appunto il Festival di Sanremo - restano vigenti le prescrizioni del Dpcm, che consente lo svolgimento degli spettacoli in assenza di pubblico». Una posizione ufficiale anticipata da un tweet di stamattina: «Il teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito ieri il ministro Roberto Speranza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile».
Entra in scena il Cts
Il Cts, così come il ministro Speranza, infatti, erano stato allertato già prima. Negli scorsi giorni il ministro Speranza aveva già scritto al coordinatore del comitato Agostino Miozzo. Per le serate in programma per Sanremo, aveva sottolineato la necessità di mantenere l’ «assenza di pubblico». Inoltre aveva chiesto indicazioni sui protocolli per la sicurezza di artisti e maestranze che parteciperanno al festival della canzone.
I figuranti restano il punto controverso della questione. Amadeus nel confronto con Salini ha riferito che per la produzione il Teatro Ariston è come uno studio televisivo, e la platea è stata completamente smontata per adattarla al necessario distanziamento dell'orchestra e del pubblico di figuranti. Nessuna intenzione di mollare sul pubblico, anche se finto. L'incontro si è concluso in maniera interlocutoria, nel senso che Amadeus ha comunicato di voler attendere le decisioni del Cts (e della politica) per trarne una conclusione definitiva. Nel peggiore dei casi sarebbe pronto a lasciare direzione artistica e conduzione.
Show e politica
Nell’intreccio tra show e politica, l’agente di Amadeus, Lucio Presta, ha attaccato pubblicamente il governo ormai dimissionario: «Governo caduto, ristori non approvati, recovery in alto mare, mancanza di vaccini, economia a pezzi e vedo ministri importanti, giornalisti importanti, parlare solo di Sanremo e figuranti. Ora capisco perché un grande Paese come il ostro va a rotoli. #Inadeguati».
Iva Zanicchi ha proposto di usare il plexiglass per proteggere figuranti e cantanti. «La legge è uguale per tutti anche per l’Ariston, ma se proprio devono fare il Festival, è necessario che mettano in sicurezza il pubblico, utilizzando tra una persona e l’altra le barriere di plexiglass. Il pubblico a Sanremo ci deve essere, altrimenti viene fuori una cosa brutta e fredda» ha detto interpellata dall’AdnKronos. Se è davvero impossibile farlo, ha proseguito, «allora lo si rimanda di un mese sperando che le cose cambino». Una possibilità che in realtà è stata sollevata nelle settimane scorse anche dai lavoratori dello spettacolo. Che invece però sono preoccupati per le sorti del settore, e speravano che arrivasse solidarietà da Sanremo e dalla Rai, ma soprattutto di una reale azione politica.
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