Il titolo dell’edizione di quest’anno è “#inascolto”. E tra i numerosi incontri del programma spiccano quelli con il segretario del Pd Enrico Letta e con il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani a poco più di tre settimane dalle elezioni del 25 settembre. Nel programma anche l’editore di Domani Carlo De Benedetti e le firme di Domani
«In un mondo sempre più caotico, dove i rumori e le parole si sovrappongono a immagini, dove i contenuti si moltiplicano a ogni secondo, siamo ancora capaci di ascoltare? Siamo ancora capaci di vedere?». Dal 2 al 4 settembre, torna a Dogliani, in provincia di Cuneo, il Festival della tv. Il titolo dell’edizione di quest’anno è, per l’appunto, “#inascolto”.
E tra i numerosi incontri del programma spiccano sicuramente quelli con il segretario del Pd Enrico Letta e con il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani che, a poco più di tre settimane dalle elezioni del 25 settembre, verranno intervistati dal direttore di Repubblica, Maurizio Molinari.
Nelle Langhe
Il Festival, che festeggia quest’anno i suoi dieci anni di vita (la prima edizione si è svolta nel 2012), ogni anno richiama nelle Langhe centinaia di persone grazie alla presenza di un ricco parterre di ospiti chiamati a confrontarsi sulla televisione di oggi e su quella del futuro, ma anche sul temi legati al mondo della comunicazione e dei media digitali. Quest’anno, oltre al segretario del Pd, ci saranno tra gli altri Pif, lo chef Joe Bastianich, il presentatore Enzo Iacchetti, Corrado Guzzanti, Barbara D’Urso, la presidente della Rai Marinella Soldi, Urbano Cairo, il direttore di Le Monde, Jèrome Fenoglio, il direttore di Domani Stefano Feltri, l’editore Carlo De Benedetti e alcune firme del nostro quotidiano.
Oltre la tv
E se nel 2012 si parlava di tv e di web oggi, spiega nella sua introduzione la direttrice artistica Federica Mariani, c’è molto di più. Piattaforme streaming, social media, tutto resiste e si evolve: «Il Festival per sua natura è partecipazione e condivisione, è un luogo di riflessione e confronto, ma è anche intrattenimento e leggerezza. È il palinsesto dei nostri programmi ideali, la rassegna degli articoli che vorremmo leggere ogni giorno, la programmazione radiofonica che meglio accompagna la nostra quotidianità».
Per il sindaco della città Ugo Arnulfo «l’evento è atteso e partecipato, sia dai doglianesi sia dal folto pubblico. Inoltre da tre anni la manifestazione apre il mese di settembre animando le piazze e le vie del nostro borgo, in una dimensione festosa e gradevole. Dogliani non è solo uno splendido palcoscenico incastonato tra le colline e vigneti di Langa, ma è un luogo reso unico e accogliente dalla presenza dei volontari del nostro territorio, che collaborano con il comune rendendo possibile un evento culturale di spicco come il Festival. La bellezza del paesaggio, l’enogastronomia di eccellenza, la ricchezza del patrimonio storico e artistico fanno il resto».
Le firme di Domani
Il festival si aprirà il pomeriggio del 2 settembre con il direttore di Domani, Stefano Feltri, Beniamino Pagliaro (Repubblica), Lorenzo Pregliasco (YouTrend) e Stefano Tallia (Tgr Rai)che si confronteranno sul tema “Il partito dei social media”, che in queste elezioni, complice anche la brevità della campagna elettorale, stanno giocando un ruolo fondamentale. Il 3 settembre, Nello Trocchia e il vicedirettore Emiliano Fittipaldi si discuteranno con Annalisa Cuzzocrea (vicedirettrice della Stampa) e Antonio Iovane (Gedi digital) parlando di inchieste.
Domenica 4 settembre, Carlo De Benedetti dialogherà con Corrado Formigli, Demetrio Paparoni con il direttore degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, e Giovanni Tizian, nell’incontro conclusivo del Festival, intervisterà Pif.
«Dopo i due anni di pandemia e le due edizioni regolate dalle misure di sicurezza, quest’anno, accedere agli eventi sarà più semplice», precisa Simona Arpellino, della direzione organizzativa del Festival. Non servirà prenotazione, ma l’ingresso sarà libero fino a esaurimento posti: «Un ritorno alla normalità, pur raccomandando le minime misure di sicurezza che abbiamo imparato dalla pandemia».
Non solo scrolling
«E noi siamo capaci di muoverci in questo labirinto di offerte? Noi, pubblico non solo più passivo, ma anche attivo, scegliamo o veniamo scelti? Ascoltiamo, vediamo, leggiamo o in uno scrolling infinito la nostra capacità di attenzione si va via via esaurendo? Cosa rimarrà di questo consumismo sfrenato di contenuti? Forse solo il piacere del gioco ad accenderci o abbiamo ancora voglia di capire e riflettere?», scrive la direttrice Mariani. Di tutto questo e molto di più si discuterà a Dogliani.
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