I Capi

1. Capo Boomer – I Boomer nella loro carriera sono passati dai primi terminali ai MacBook Pro. E questa, va detto, era una sfida davvero difficile. Concentrandosi sulla sfida di aggiornamento tecnologico hanno lasciato da parte l’aggiornamento emotivo. Il Boomer pensa che se ti manda una mail alle undici di sera non ti disturba perché “tanto poi lo vedi domani”, pretende che gli si dia del tu “sennò si sente vecchio” ma ritiene che chiunque sia nato dopo il 1968 debba ancora fare gavetta.
Soluzione: sicuramente ti ha fatto tornare in presenza in ufficio, perciò parlagli a voce e poi manda una mail + allegato in Word. Fine. Questa è la via.
2. Capo GenX – È la generazione “Film con Stefano Accorsi”. Sono cinici, poco abituati a prendersi in giro, al picco della loro carriera (molto meno scintillante di ciò che pensavano). Fan del networking e di un sistema di lavoro misto.
Soluzione: siccome è la generazione del micromanaging, ogni giorno mandagli una mail con ciò che hai fatto e il sabato mattina mandagli un bell’articolo di lavoro, così sembra che sei sul pezzo.
3. Capo Millennial – vuoi le ferie? Eccole. Sei malato? No problem. Il capo Millennial rompe il ciclo degli abusi d’ufficio che si è beccato nei primi dieci anni di lavoro. Non gli interessa quando e come lavori, basta che tu lo faccia. È in burnout o si sta riprendendo. Sta scoprendo ora che non è più giovane.
Soluzione: chat per le domande veloci, mail per le comunicazioni lunghe, cloud per i documenti. Ogni tanto ti chiede di presenziare a un team building.
4. Il capo GenZ – slaaay queeen! Normalizziamo l’essere giovani ed essere il capo! Non ti darà consigli giudicanti e non richiesti che possono essere violenti nei confronti della tua soggettività. Goditi il coworking a Bali!

I Manager di medio livello

Al tempo degli Dei delle mega ditte dei signori del Management e dei dirigenti che spadroneggiavano su aziende in tumulto, il genere impiegatizio invocava il soccorso di un eroe per riconquistare la libertà. Finalmente arrivò il Manager di medio livello, l’invincibile guerriero forgiato dal fuoco di mille riunioni. La lotta per il potere, gli sfrenati networking, gli intrighi, i tradimenti furono affrontati con indomite gastriti da colui che solo perché non ci stavano più i soldi per assumere qualcun altro poteva cambiare il bilancio di fine anno.

Chi sono i Manager di medio livello? Sono quei manager che sono andati a riempire quel vuoto nella catena alimentare in cui possono essere schiacciati sia da chi sta sopra che da chi sta sotto, perché vengono drenati delle loro energie da tutte le parti. Questi Manager non sono più dei semplici tecnici, però non sono nemmeno così importanti da essere dei manager che hanno diritto a un assistente. Sono i manager in mezzo al panino Corporate/tecnici.

Sono successe due cose negli ultimi venticinque-trent’anni: da un lato lo spuntare come funghi di queste figure, dall’altro il fatto che tutti quei sistemi organizzativi tipo Google Calendar, Drive, i documenti, la mail ecc. hanno continuato a svilupparsi ed essere sempre più innovativi.
Questo ha portato allo svuotamento di quelle grandi file di lavoratori che erano assistenti e segretarie: non era solo una cosa sciccosa avere la segretaria o l’assistente, anzi erano delle figure che facevano un’enorme quantità di lavoro, perché permettevano al manager di dedicarsi solo a fare il manager e non anche a fissarsi le riunioni, organizzarsi la vita, scrivere le mail di ringraziamento, comprare regali, organizzare le cene con il cliente e tutto il resto.

Tutta questa mole di cose adesso è in testa al manager vero e proprio. Sono veramente pochi oramai i manager di alto livello che hanno le segretarie o hanno gli assistenti. C’è stato un momento di crollo della disponibilità di questo tipo di figure, perché per i nuovi manager di medio livello non avevano senso.

Quindi hanno iniziato a doversi organizzare la vita da soli e in molti casi hanno fallito: hanno iniziato ad avere vite frenetiche, un’organizzazione del lavoro pessima e a essere coinvolti in molte più riunioni di quelle in cui sarebbero dovuti finire se ci fosse stato qualcuno che effettivamente gli organizzava l’agenda. E che succede quando hai un sacco di manager in una riunione e devi cercare di attirare la loro attenzione, anche se manco loro sanno bene perché sono finiti in questa riunione? Ma si fa una bella presentazione PowerPoint! Si manda prima della riunione e poi la si rimanda anche dopo, così chi vuole si può riguardare tutto quello che è stato detto.

Spoiler: nessuno nessuno nessuno nessuno rilegge una riga. Mai. Se vuoi che nessuno scopra la tua relazione extraconiugale, scambiati con il tuo amante una serie di presentazioni PowerPoint e tranquilla che a nessuno verrà mai in mente di aprire quei file per scoprire cosa c’è dentro. Basta. Abbiamo la soluzione: non ci sarà più bisogno di trovare modi per nascondere il secondo cellulare la seconda SIM cancellare le chat salvare il nome dell’amante come Jessico Calcetto oppure Caterina Palestra, basta creatività inutile. Scambiatevi delle presentazioni PowerPoint, non le aprirà nessuno. E voi sarete liberi di vivere il vostro amore.

Ti dono questa idea: se ti sei riconosciuto o hai riconosciuto qualcuno che lavora con te in questa descrizione, attendi fino alla fine della puntata perché daremo i cinque super segreti per rendere le proprie presentazioni meno soporifere.

I Dipendenti

GUIDA: COME SEMBRARE BRAVO NEL TUO LAVORO
1. Sii puntuale. Una porcheria consegnata in tempo è meglio di un capolavoro consegnato a fatica.
2. Mai mandare la mail in cui si segnalano dei problemi. Chi segnala un problema ne è genitore. Vedi un problema in arrivo? Allegria!! Vai a prendere caffè per tutti mentre il bubbone scoppia in mano a qualcun altro.
3. Salva una lista di articoli sul tema più di moda nel tuo settore al momento (l’AI nel settore della raccolta dei funghi, l’AI nella sanità, l’AI nel settore dell’AI…).
4. Leggi solo le prime dieci righe. Fai scrivere un commento a ChatGPT. Condividine tre alla settimana. Tempo un mese e sei un Grande Esperto.
5. Sii il primo a dire “ragazzi, non salviamo vite” quando l’unico tecnico che ha capito l’entità del problema sta dando in escandescenze perché toccherà a lui/lei risolverlo.
6. Cerca di avere abbastanza competenze tecniche per capire di cosa si sta parlando ma non troppe (così nessuno si fiderà di farti fare davvero qualcosa).

GUIDA: SUPERARE LA SINDROME DELL’IMPOSTORE
1. È assolutamente possibile essere scarsi in qualcosa che ci piace molto. Quindi sì, potresti essere non abbastanza bravo per quel lavoro. Accettare che questa ipotesi sia ancora sul tavolo è segno di maturità.
2. La motivazione non ti salverà dal fallimento. I più grandi fallimenti della storia sono stati guidati da persone estremamente motivate. Può andare male in moltissimi modi. Perché? Perché sei molto lento a imparare dai tuoi errori e anche gli altri non sono sempre dei fulmini.
3. Se ricopri un nuovo ruolo in ufficio, e nel tuo precedente lavoro mandavi mail e compilavi file Excel, possiedi l’80% delle competenze che ti occorrono per svolgere questo incarico.
4. Quando vieni scelto, possono succedere due cose: sei effettivamente bravo, o non sei effettivamente bravo. Nel primo caso: evviva, win-win. Nel secondo caso: un tuo eventuale fallimento sarebbe solo la prova che chi ti ha ingaggiato non sa scegliere le persone. Problema loro. Tu sei soltanto un agente del karma. Congratulazioni!

GUIDA: COME DIVENTARE UN LEADER DI DOMANI
Sei almeno dieci anni fuoricorso per essere un Forbes Under 30? Tranquillo, ci penso io:
1. Il punto di partenza fondamentale è non essere un Leader di oggi. Evita accuratamente di spronare le persone intorno a te e aiutarle a sviluppare il loro potenziale. Controlla e chiedi conto di ogni micro-task che svolgono, prenditi i meriti dei loro successi e distribuisci a piene mani le colpe dei tuoi insuccessi.
2. Inizia a investire su te stesso: un paio di Air Pods pro, una Moleskine di un formato introvabile (la classica fa veramente troppo hipster con la camicia a quadri che scrive le sue canzoni nel 2013), una borraccia e un maglioncino nero (Uniqlo se sei in ristrettezze, Loro Piana se puoi scialare).
3. Una bella AI è quello che ti manca per diventare LinkedIn Top Voice. Condividi gli articoli scritti da uomini più potenti di te ma commenta e basta quelli scritti da donne.
4. Vai a un matrimonio, chiedi all’animatore di spostarsi dal microfono, sali sul palchetto per annunciare gli sposi e fatti fare una foto. Ora mettila su LinkedIn e scrivi “Keynote Speaker”.
5. Non sono certo io a doverti dire di avere Atomic Habits nella tua libreria.
6. Smetti di dedicare del tempo ai lavori pratici. Tu coordini. Catalizzi. Sviluppi. Promuovi. Supporti. Guidi. Traghetti. Indichi. Suggestioni. Sostieni. Metti a fattor comune. Divulghi. Enhanci.

GUIDA: COME TENERE UN LAVORO ANCHE SE NON SAI FARE ASSOLUTAMENTE NULLA
Le soft skill sono l’equivalente Corporate della bellezza interiore. Se non riesci a superare la fase di Internship grazie alle tue competenze pratiche, prova a diventare uno di questi tipi di dipendente fondamentali in ogni ufficio:
1. L’Energy Hire – positivo, allegro, rilassato. Chiama il CEO per nome ed è il primo a mandare la mail “benvenuto in Famiglia!” ai nuovi arrivati (purché parigrado o inferiore). Requisiti: sapersi vestire per ogni trasferta e cena aziendale. Bonus: saper parlare con le colleghe senza molestarle.
2. Il Food Hire – porta cornetti, pizze, stuzzichini, tartine, muffin, dolcetti, torte. Nessuno può avercela con qualcuno che sta offrendo un vassoio di pizzette. Requisiti: un panificio di fiducia e un budget.
3. L’Emily – il/la Emily avrebbe un lavoro (che svolge senza troppo fulgore), ma si fa largo in ufficio come concierge 24/7. Scegliere i regali per Natale? Ci pensa Emily. Pagare le bollette della luce dell’ufficio? Lo fa Emily. Trovare i biglietti per i Coldplay? Emily li ha già presi. È impossibile tornare a prenotarsi gli alberghi da soli, dopo aver avuto un/una Emily. Requisiti: la pazienza di un frate e una macchina che consumi poco.
4. Il Moody Hire – non puoi parlarci prima del secondo caffè delle undici, perché morde. Il lunedì è lunedì, il martedì non è giornata, il mercoledì non è serata, il giovedì il gatto ha vomitato quindi sta a casa, dai che è venerdì. Curiosamente però fa da Team Builder, perché gli altri per reazione si stringono come pinguini sul ghiaccio per recuperare un po’ del calore umano che gli è stato sottratto dalle interazioni con esso. Requisiti: la capacità di serbare rancore per lunghi periodi.


da Ingegneria della vita adulta. Manuale vago per farcela a farcela, HarperCollins, 2024

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