Il 21 marzo ricorre la Giornata mondiale della poesia, occasione in cui si celebrano i versi in tutte le loro forme. L’Unicef rilancia ogni anno i versi scritti dai bambini in zone di guerra: quest’anno ha ricevuto più di 1700 poesie dall’Ucraina
Si celebra oggi, martedì 21 aprile, la Giornata mondiale della poesia. Il tema di quest’anno è tratto da una citazione di Charles Baudelaire: «Sii sempre un poeta, anche nella prosa».
Il poeta francese si riferiva al senso di musicalità, al ritmo, che la prosa – e, quindi, non solo il verso – può racchiudere. Un invito a ricercare la bellezza in ogni forma d’arte nella vita quotidiana.
La ricorrenza è infatti un’occasione a livello internazionale per incentivare la scrittura e la lettura di poesie, il loro insegnamento e l’intersezione con altre arti, dalla pittura alla musica, dal teatro ai nuovi media, grazie all’organizzazione di vari eventi, come spettacoli e letture pubbliche.
La poesia è politica
La Giornata mondiale della poesia, istituita dall’Unesco nel 1999, è nata per promuovere la diversità linguistica e per garantire un canale di risonanza alle lingue in via di estinzione.
I versi sono una finestra sul mondo, un modo per esprimere la propria libertà e ne divengono baluardo nei luoghi in cui questa libertà viene oppressa.
Secondo Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco, «il potere della poesia non ha eguali» e oltre a essere catalizzatore del progresso umano, questa forma d’arte diventa necessaria «in tempi turbolenti».
Un commento che sembra richiamare il tweet con cui l’Unesco, appena un anno fa, esaltava la forza unificatrice e irenica dei versi, con implicito riferimento all’inizio della guerra in Ucraina.
Poesie per la pace
Per il quarto anno di seguito, il 21 marzo 2023 Unicef ha lanciato l’iniziativa “Poesie per la pace”, pubblicando i testi di bambini e ragazzi provenienti da aree di conflitto, che hanno tradotto in versi la propria esperienza della guerra.
La costante che si trova in tutti i versi, anche delle elezioni del passato, è la speranza di una pace futura. Tra gli stati coinvolti nel progetto rientrano Afghanistan, Etiopia, Iraq, Myanmar, Nigeria, Sudan, Siria. Quest’anno, Unicef ha ricevuto più di 1700 componimenti di bambini e ragazzi coinvolti nella guerra in Ucraina.
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