Il bot addestrato per esprimere buoni sentimenti e idee banalmente corrette non ha molto da dire quando si tratta di letteratura, il regno dell’antilogico e dei pensieri che disturbano. Rimane una domanda inquietante: l’obiettivo è creare macchine che si comportino come persone, o di ritrovarci in una società in cui le persone si sono abituate a pensare e a scrivere come le macchine?
La società in cui gli scrittori pensano come ChatGpt


27 febbraio 2023 • 16:19Aggiornato, 20 marzo 2023 • 09:28