Sono serviti i calci di rigore, e una parata decisiva di Donnarumma, ma alla fine la coppa is coming Rome
Sono serviti ancora una volta i calci di rigore, ma alla fine di una partita difficile l’Italia ha battuto l’Inghilterra ed è campione d’Europa a Wembley. È il secondo titolo conquistato in questa competizione, dopo l’Europeo del 1968. Ed è soprattutto il coronamento di un percorso da imbattuti per la nazionale di Roberto Mancini, quattro anni dopo la mancata qualificazione ai mondiali. It’s coming (to) Rome, come cantavano i tifosi italiani sugli spalti.
Eppure per tutto il primo tempo sembrava che le cose potessero andare in maniera completamente diversa. Fin dal secondo minuto, con Luke Shaw che ha finalizzato la primissima occasione per l’Inghilterra. L’Italia è sembrata confusa, incapace di reagire al vantaggio inglese, nella casa degli avversari. Poi piano piano il destino della partita è cambiato.
Soprattutto nella ripresa, quando l’Italia ha avuto più occasioni. Fino al pareggio agguantato durante una mischia in area e siglato da Leonardo Bonucci. I tempi supplementari si sono chiusi ancora sull’1 a 1, con molta stanchezza e poche occasioni da una parte e dall’altra.
Al quinto calcio di rigore, la parata di Donnarumma ha segnato la vittoria dell’Italia, 4 a 3.
In uno stadio in cui i tifosi italiani erano in netta minoranza, le telecamere hanno inquadrato l’esultanza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, subito ripreso sui social come altro simbolo di questa vittoria. Il resto sarà la cronaca della notte, con i caroselli già iniziati nelle città di tutta Italia, tornata sul tetto d’Europa dopo più di cinquant’anni.
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