- Non avevo mai visto tanto consenso su un profilo social da un milione di follower.
- Di solito, c’è sempre qualcuno che commenta in modo critico, per scatenare la rissa e intrattenersi tutta la giornata. Sul profilo di Luca Vezil questo non succede.
- «Mi piacciono i saggi. Ora però sto leggendo “Rifatti il letto”, scritto da un generale della marina militare in cui racconta come realizzare obiettivi. Mi sta insegnando a organizzarmi».
«Sei bellissimo». «Ti amo». «Sposami». «Non vedo l’ora di vederti in tv». «Finalmente, ti aspettavo». Non avevo mai visto tanto consenso su un profilo social da un milione di follower. Di solito, c’è sempre qualcuno che commenta in modo critico, per scatenare la rissa e intrattenersi tutta la giornata. Sul profilo di Luca Vezil questo non succede.
Soprattutto da quando si è conclusa, dopo dieci anni, la sua relazione con Valentina Ferragni, sorella minore di Chiara, e con tutta la famiglia Ferragnez. Così, chiusa la porta del nucleo da milioni di fan, ha intrapreso la strada dello “spin off” che cammina da solo.
Qualcuno già lo chiama il fidanzatino d’Italia anche perché tra meno di un mese, il 15 febbraio, condurrà il programma di dating su Paramount Italia, “Are you the one?”, sei proprio lui, il nostro Mr Big? per dirla alla Carrie Bradshaw. E mentre sono in tante a sperare che sì, sarà proprio lui, lo incontro io in un locale di Milano, il Living davanti all’Arco della Pace – un suggerimento per le interessate, abita lì vicino.
Basco in testa, maglione a coste blu che nasconde – ma non troppo – le ore in palestra, è il vicino della porta accanto che ce ne fossero, diciamolo. Educato, parla a voce bassa, usa verbi non banali e silenzia il telefono. Esemplare più unico che raro insomma.
Ci troviamo davanti a un caffè per parlare del programma. Solo del programma, sarebbe l’idea sua e del suo agente. E così mi racconta che Paramount gli aveva proposto un “dating game” di appuntamenti al buio, era estate, la sua storia andava a gonfie vele e lui, 32 anni professione content creator – la parola influencer non gli piace, non vuole influenzare nessuno dice – era rimasto un po’ perplesso.
I dubbi si erano chiariti quando gli autori gli hanno spiegato che lo volevano come conduttore, un cupido che a ogni puntata avrebbe tirato le fila del gioco e che, nei momenti più tesi, avrebbe fatto da pacere tra i protagonisti. «Il tuo sguardo parla più delle parole», gli ha detto un autore per convincerlo. E così Luca è salito a bordo del progetto e anche del volo che lo ha portato alle Canarie, dove è ambientato lo show, in streaming dal 15 febbraio.
Nel frattempo però, mentre la sua carriera andava a gonfie vele la sua storia d’amore cadeva a picco con tanto di annuncio congiunto ai milioni di follower, «Ci dispiace ma la ship è finita». E si sono detti addio, senza non poche conseguenze. La prima, fan confusi e a tratti invadenti. E un trasloco. Fatto da lui in fretta e furia.
Non hai ancora condiviso le foto di casa tua.
Perché sono un precisino, e finché non è tutto sistemato non la mostro.
Anticipaci qualcosa.
È bella, è mia. Decido tutto io, da scapolo trentenne.
Ti sei fatto aiutare?
I miei volevano ma ho detto no grazie. Fare da solo mi aiuta nel mio percorso di healing, guarigione. Soffro da solo, in silenzio. Infatti poi ho comprato il divano senza prendere le misure ed era grande rispetto alla casa.
Mi dicono che sei un secchione. Che libri hai sul comodino?
Mi piacciono i saggi. Ora però sto leggendo “Rifatti il letto”, scritto da un generale della marina militare in cui racconta come realizzare obiettivi. Mi sta insegnando a organizzarmi.
Guardi le serie?
Ultimamente rimango poco a casa. Appena posso però guardo Masterchef, mi piace cucinare ma non credo mi farebbero neppure entrare a guardare. Tra le serie viste in passato c’è Manifest, Suits, Narcos. Io e Vale abbiamo chiamato il nostro bulldog francese Pablo, non a caso (ispirati da Pablo Escobar, ndr).
Ti manca il cane?
Tanto, ma è giusto che stia con Vale, è un regalo che ho fatto a lei cinque anni fa.
Comunque ogni tanto esci anche a divertirti. Sei stato paparazzato con una ragazza e finito sui giornali.
Certo, esco, sono single e ci mancherebbe. Mi spiace solo quando dicono falsità che possono far male ad altri. La ragazza è un’amica di un mio amico, mai vista prima di quella sera. Invece hanno scritto che esisteva da tempo.
Tanto che ti sei sfogato sui social.
Volevo fermare le bugie sul nascere. Mi è dispiaciuto per la ragazza e non volevo che anche Vale pensasse qualcosa di sbagliato. Forse sono stato impulsivo, ma non sono riuscivo a trattenermi.
Siete rimasti amici con Valentina?
Io vivo bianco o nero. Ci vogliamo bene, ma non credo nell’amicizia ora. Ci siamo telefonati a Natale, teniamo un dialogo per Pablo, ma non ha senso continuare a sentirsi. Anche se centinaia di follower continuano a scrivermi che cosa fa lei. Io non lo voglio sapere. Per sbaglio parte una canzone degli Off Spring dal suo telefono, che lui interrompe subito.
Che musica ascolti?
Indie rock americano, sono il surfista mancato, quella è la mia vibe. I Red Hot Chili Peppers li ho consumati. Poi mi piacciono gli Oasis e gli Offspring. Non ascolto chi si piange addosso, ora non ne ho bisogno.
C’è una frase di una canzone che ti racconta?
Del rapper Travie Mc Coy, “Will be allright”, andrà tutto bene. E poi una dei The Ark, “It take a fool to remain sane”, devi essere pazzo per rimanere sano.
Hai un milione di persone che ti seguono, come ti rapporti con loro.
Non ci penso, ho imparato a non caricarmi di troppa responsabilità. Il complimento che mi piace di più è quando mi dicono sei come appari. Dai social si cerca di mostrare la perfezione, ma io non sono perfetto.
Ma come fai a non temere i giudizi?
Raccontare le debolezze e mostrare le fasi buie non è sempre facile e c’è stato un momento in cui ho avuto bisogno di non dare spiegazioni. Ma ho avuto la fortuna di crescere con una persona come Vale, e in una grande famiglia di professionisti. Insieme sapevamo quali erano i tasti da non toccare, e fin dall’inizio abbiamo messo una sorta di filtro.
Vivere dieci anni nel clan Ferragnez è un po’ come aver fatto un Mba a Cupertino.
Quando mi sono messo con Vale era il 2013, la prima volta che mi ha presentato sua sorella non sapevo chi fosse. Allora Chiara era più legata alla moda, meno mainstream. Il momento in cui qualcosa è cambiato anche per me è stato nel 2018, dopo il matrimonio di Chiara e Federico (Fedez, ndr). I giornali mi chiamavano il David Beckham italiano, lui era appena uscito dal royal wedding di Harry e Meghan e io da quello di Noto. Ricordo di aver preso 300 mila follower in soli due giorni e contestualmente sono arrivate proposte di ogni tipo, persino dall’Isola dei famosi. Ma non era la mia strada.
Quindi hai detto di no.
Non era nelle mie corde. Alcune poi non erano proposte profilanti. Soprattutto per il contesto familiare in cui mi trovavo. Mi sarebbe dispiaciuto danneggiare qualcuno con scelte inappropriate.
Ti ha mai scocciato questo?
No, sono sempre stato un passo indietro e l’ho fatto con rispetto.
Ti senti più libero ora?
So che se dico una cazzata ne pago io le conseguenze. Far parte di quella famiglia mi manca, per il calore e per tanti aspetti, più positivi che negativi. Ho sempre cercato di non essere un gregario, con loro che pedalavano e io dietro a farmi tirare con lo skate. Ho provato a dare qualche spinta anch’io.
Qual è la critica che ti dà più fastidio?
Che esisto in quanto fidanzato – ora ex - della sorella di. Voglio solo dire che io ne sono consapevole, non ho mai preteso nulla di più. Sono un surfista e uso un paragone che conosco: mi hanno messo sull’onda e ora imparo a surfare. Recentemente sono stato in Arabia Saudita e in Qatar per il mondiale di calcio e dei colleghi mi chiedevano: «Insegnaci a prendere tutti questi follower». E io rispondevo: «Ragazzi, non lo so!»
Una tua caratteristica?
Sono educato. Mio padre dice sempre: «Non ti lascerò soldi, ma sicuramente un’educazione».
Torniamo al fatto che sei un secchione.
Vengo da Genova, ho fatto lo scientifico ma giocavo anche a pallanuoto alla Sportiva Nervi, poi fallita. Mi sembrava un giusto compromesso con la mia vita. Prima di laurearmi come igienista dentale portavo le pizze e facevo il bagnino, mi piaceva la mia normalità.
Igienista dentale?
Da piccolo accompagnavo mio fratello a mettere l’apparecchio e mi ero appassionato al settore. Così ho seguito il consiglio di un amico dei miei e ho scelto quel diploma di laurea. Stavo per passare alla laurea in Odontoiatria ma poi è cambiato tutto.
Ora stai per debuttare in tv, hai ricevuto dei consigli?
Gli unici che avevano esperienza erano Chiara e Fede, e sul programma mi hanno sempre rassicurato. Quando tu hai fatto pochi metri di strada e loro chilometri, è chiaro che la visione delle cose cambia.
Che cos’hai imparato da questo programma?
I tempi televisivi, che vale più un silenzio di tante parole e a non muovere le mani quando parlo. E poi a essere sicuro di me davanti alla telecamera. O almeno ci provo.
E dalla tua nuova vita?
A stare coi piedi per terra. Da quando non sto più con Vale tanta gente ha smesso di esserci. Gli amici di una vita invece ci sono sempre, anche per un sabato sera sul divano sbagliato.
© Riproduzione riservata