È morto nella notte a Parigi il filosofo e militante Toni Negri, aveva 90 anni. La notizia è stata data dalla compagna, la filosofa francese Judith Revel, e poi confermata anche da altri suoi allievi e amici sui social network. Un’ulteriore conferma è stata data all’Ansa da Oreste Scalzone, ex leader di Potere Operaio e punto di riferimento a Parigi dei fuorusciti italiani di quegli anni.

Antonio Negri era nato a Padova il primo agosto 1933 ed è stato fra i più importanti teorici della sinistra extraparlamentare e del marxismo operaista. Ha fondato Potere operaio e Autonomia proletaria.

Dopo i primi anni di vicinanza al cattolicesimo sociale, si è iscritto alla sezione padovana del Partito socialista, del quale è diventato poi critico, dando vita al Movimento socialista indipendente e al mensile Quaderni rossi. Il 23 febbraio 1961 ha fondato con Paolo Ceccarelli, Giulio Felisari e Giorgio Tinazzi la Marsilio Editore. Ha aderito poi alla rivista interventista Classe operaia, nata nel gennaio 1964 da una scissione da Quaderni rossi.

Da un nucleo della redazione di Classe operaia è nato poi Potere operaio. Ne è uscito nel 1973, con il convegno di Rosolina (31 maggio - 3 giugno), fondando Autonomia operaia, di cui è stato il leader e principale teorico. Lo stesso anno ha fondato la rivista Controinformazione.

La condanna

ANSA

Nel 1983 è stato eletto deputato nelle liste del Partito Radicale con oltre 13mila preferenze. Nel settembre dello stesso anno si è rifugiato in Francia. Era stato coinvolto nella serie di processi del “7 aprile” (1979) ai militanti di Autonomia Operaia e infine condannato per concorso morale nella fallita rapina di una banca ad Argelato.

In totale la condanna definitiva è stata di 12 anni per i reati di partecipazione ad associazione sovversiva, partecipazione a banda armata e concorso morale in rapina.

Ha scontato la pena prima fra il 1979 e il 1983 e poi, al rientro in Italia, dal primo luglio 1997. Il 5 agosto del 1999 gli è stata concessa la semilibertà ed è poi tornato libero dal 2003, continuando – fino alla morte – la sua attività di teorico e intellettuale.

Nei primi anni Duemila ha scritto, entrambi con il suo ex allievo Michael Hardt, Impero, diventato uno dei manifesti del movimento contro la globalizzazione, e Moltitudine, tornando a ottenere una certa fama internazionale.

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