Grazie a un antennista che ha sfidato l’universo (che cercava di dirmi che forse dovevo rinunciare) ho iniziato a commentare il Festival. Facendo le pulci a gente molto più talentuosa di me
Si torna sempre dove si è stati bene, e a volte si torna dove si è stati così così. E infatti eccomi di nuovo a commentare il Festival di Sanremo, sali minerali a portata di mano, pronta a sballare i miei cicli circadiani e a fare le pulci a gente molto più talentuosa di me.
Quello che trovate qui sotto è il risultato di un articolo aggiornato in diretta per tutta la serata. Se volete rivivere tutto in ordine cronologico, scorrete fino in fondo.
2.20 – LA FINE
Mi ritiro in buon ordine dalla serata sanremese più maranza e allo stesso tempo più noiosamente ordinata che si potesse avere. Nessuno sbrocco sul palco, nessuna potenziale polemica, persino i vestiti erano stranamente ordinari e privi di guizzi. Un sacco di tute black. Nek ha rischiato di stendersi in fondo alle scale, un piccolo brivido risolto in un niente, ma per il resto è mancata del tutto la tensione narrativa. Passo quindi il testimone soporifero ad Alice Oliveri, che domani e giovedì mi darà il cambio, e vado a letto.
2.01 – Il Tre
L'irreprensibile Il Tre, travestito da Irama travestito da Emma Marrone di qualche anno fa, si esibisce per ultimo e per questo trovo la sua canzone la migliore di tutte. Bacio accademico.
1.56 – Alfa
L'irreprensibile Alfa canta Vai! e io nel dubbio vado a lavarmi i denti. -1, ci siamo quasi.
1.53 – Maninni
L'irreprensibile Maninni, la cui esistenza è in effetti documentata da diversi risultati su Google, prova la stessa tecnica del Volo e intitola la sua canzone Spettacolare. Forse l'ora tarda può favorire l'ipnosi. 6-, non posso credere di essere ancora qui
1.49 – Fred De Palma
Fred De Palma mi è passato davanti mentre ero in uno stato di paralisi ipnagogica e non mi ricordo niente, era quello con il taglio da Giovanna D'Arco? Mi astengo
1.47 – Santi Francesi
Mi dispiace dire che non ho opinioni musicali sul pezzo dei Santi Francesi perché stavo un attimo riposando gli occhi, ma quando li ho riaperti ho visto un uomo molto bello. 7, sulla fiducia
1.40 – Rose Villain
Rose Villain applica il metodo Annalisa e si esibisce nell'ennesima cafonata di questa sera, cafonata che tuttavia trovo molto orecchiabile. Sarà che ormai ho le orecchie fuse. 7
1.31 – Dargen D’Amico
Dargen D'amico si spinge dove forse nessuno aveva mai osato e fonda un nuovo genere: il tamarro impegnato. Difficile prendere sul serio il "cessate il fuoco" di un uomo coperto di orsetti di peluche, ma si apprezza lo slancio. 6 politico
1.24 – Gazzelle
Sono una ragazza basica, sono qui per Gazzelle. 8
1.22 – Bnkr44
Ogni tanto mi mancano gli Anni 90 e così un certo punto mi si tappa una vena e decido che la boy band di turno non è niente male. Quest'anno mi piacciono i BNKR44, che si sono vestiti al buio ma i passi della coreografia li hanno imparati. Nel ritornello parlano di nebbia, da ragazza della pianura padana sono conquistata. 7
01.05 – Renga e Nek
La coppia più tossica del mondo composta da Renga e Nek torna dopo la minacciosa comparsata dell'anno scorso. Stavolta interpretano i testimoni di nozze che nessuno vorrebbe avere, che a all'altezza dei primi incantonano una cugina per spiegarle la rotondità del vino che stanno bevendo. Anche stavolta perdono l'occasione di essere interessanti e ci negano il momento T.A.T.U. che salverebbe la situazione. 5
00.52 – Emma
Con Emma si conferma la maggioranza schiacciante di pezzi tamarri che ascolteremo al Carrefour nostro malgrado. Nel diagramma di Eulero Venn di questa edizione lei è peraltro nella popolarissima intersezione tra pezzi tamarri e cantanti pugliesi, potenzialmente è il suo festival. 6
00.37 – Ricchi e Poveri
Amadeus a forza di svecchiare il festival ha sbilanciato le gerarchie: siamo tutti qui a fingere di prendere sul serio i La Sad e poi quando arrivano i Ricchi e Poveri sembra di vedere un film di David Lynch, quando invece sarebbero loro ad avere un regolare diritto di soggiorno. Non so che dire, non riuscivo a guardarli e allo stesso tempo non potevo smettere. Voto ∞
00.30 – BigMama
Anche quest'anno ho una squadra del Fantasanremo, anche quest'anno l'ho fatta a casaccio, ma mi ricordo di aver letto che twerkare fa fare punti e BigMama mi sembra abbia accennato un twerk di cortesia. Ovviamente non è nella mia squadra. 6+
00.18 – Il Volo
Il volo canta Capolavoro, forse nella speranza di lanciare messaggi subliminali a chi penserà di votarli. Ora intitolo questo pezzo "Pulitzer", vediamo se me lo danno. Ho visto qualche anello di troppo, il teorema Scanzi è scienza. 4, non ce la faccio più
00.04 – Marco Mengoni
Mengoni ricompare vestito da Suspiria di Guadagnino e fa un medley per ricordare a tutti che non l'ha vinto a caso il festival di Sanremo, e che se gli gira lo vince anche quest'anno. Sempre molto gradita quest'assenza di monologhi. 9, ma acceleriamo per favore
23.55 – Angelina Mango
Angelina Mango opportunamente collocata vicina alla mezzanotte per darci una svegliata, nel vano tentativo di farci dimenticare che siamo solo a metà. Canta La noia, ottimo titolo anche per questa serata. 8, grazie
23.49 – The Kolors
Forse comincio ad essere stanca perché il pezzo dei the Kolors, di cui fino a oggi avevo sentito esattamente zero canzoni, non mi dispiace. Sarà perché è al 50 per cento Salirò di Daniele Silvestri? 6+
23.42 – Tedua
Tedua si inserisce perfettamente in quel clima da sequestro di persona che è ormai tipico della "festa" sulla Costa Smeralda. Mi manca Orietta Berti, 5 perché non è Orietta Berti
23.36 – Alessandra Amoroso
Va bene, Alessandra Amoroso, sei venuta per vincere. Ti sei messa un vestito elegante e hai chiuso solo le vocali che lo richiedevano. Premio la serietà e l'attinenza al tema della serata, che da che mondo è mondo è sempre la noia melodica. 7
23.21 – Geolier
Guardavo Gomorra con i sottotitoli, arrecando grave onta alla parte napoletana della mia famiglia, e purtroppo Geolier i sottotitoli non ce li ha quindi chissà cosa ho ascoltato. Aspetto perifrasi. 8, per l'esotismo.
23.14 – Loredana Bertè
Loredana Berté cammina "in una giungla con gli stivaletti a punta" ed è "la più pazza che c'è", si autocertifica. Come non amarla? Inserire commento obbligatorio sulle gambe di Loredana Berté. 7, sono meno pazza di lei.
23.07 – Federica Brignone
Federica Brignone perde l'occasione di scendere la scalinata a spazzaneve, ma ci delizia con un'assenza di monologhi pensosi su quanto sia difficile avere i capelli ricci. 8
22.49 – Diodato
Diodato indossa qualcosa che penso di aver visto su Tilda Swinton, come d'altronde il suo taglio di capelli. Qualche edizione fa cantava Fai rumore, ora Ti muovi. Cosa vuoi da me, Diodato? Mollami, 6
22.46 – Mahmood
Tuta gold, gilet da tuttofare, Mahmood come lo metti è giusto. La canzone non mi spettina, nonostante l'abbondante uso di lacca facesse ipotizzare il contrario. 8, come le tasche del gilet.
22.34 – Marco Mengoni
Insieme alla gallina, Ibra, il dugongo di Ghali e i regaz di Poltronesofà, anche Mengoni si rivela un comico migliore di Angelo Duro. È vieppiù difficile risultare simpatici con un completo di pelle rossa senza essere Eddie Murphy, soprattutto se gli autori ti fanno dire "preserbacino" infinite volte. 8, per l'imperturbabilità con cui ha gestito questa puttanata
22.17 – Annalisa
Annalisa si è chiesta quanto martellante dovesse essere il suo nuovo pezzo e la risposta è stata "sì". TikTok esulta. 6, i mesi che mi ci vorranno per togliermela dalla testa.
22.00 – Negramaro
Ho una teoria: la pesantezza di un uomo eterosessuale è direttamente proporzionale al numero di anelli e braccialetti di pelle che indossa. Giuliano Sangiorgi ha giusto un paio di dita libere, ma noto con piacere che sono spariti i bracciali. Se ti piacciono i Negramaro, questa è sicuramente una canzone dei Negramaro. Le vocali non sono mai state così strette. 6, che non è poco per una a cui non piacciono i Negramaro
21.52 – Ghali
Su Ghali sento di dover dire qualcosa di positivo perché subisco le pressioni sociali della bolla. Ghali è cool, si veste bene, è molto alto, siamo tutti d'accordo. Io sono una vecchia zia ma mi adeguo. Dopo la gallina situazionista, lui arriva con un leone marino (foca? Ippopotamo?), tipica distrazione da pezzo gigione che passerà in radio fino a farci vomitare come i La Sad. 7+, se la bolla non mi estromette.
21.41 – Irama
Anche Irama chiude qualche vocale di troppo – alcune molto inaspettate, tipo le "I" – e la Puglia è conquistata. Ha un aspetto completamente diverso da quello che mi ricordavo io, piuttosto unto, e mi sembra in atto una transizione che non capisco se sia verso Mr. Rain, Billy Idol, o Emma Marrone. Voto Séi.
21.32 – Marco Mengoni
Non ho mai partorito, ma ho sentito dire che i dolori del parto, per quanto atroci, si scordano, e per questo le donne sono disposte a soffrire orrendamente anche più di una volta. Mengoni che canta Due vite è l'inizio del mio secondo travaglio, la sofferenza dell'anno scorso torna lentamente a galla e sento puzza di stress post traumatico. Mi rifiuto di votare di nuovo questa canzone, voglio l'epidurale.
21.23 – La Sad
Un lobbista del petrolio che ho conosciuto qualche giorno fa mi ha detto di aver scommesso sui La Sad tra i primi tre di questa edizione per le quotazioni favorevoli, e infatti siamo solo alla quarta esibizione della prima serata e già mi sento di dire: La Sad ultimi in classifica. Le creste suggeriscono "punk", i cartelli del Telefono Amico che scorrono sullo sfondo un po' meno. 6, per il coraggio di dire "vomito" sul palco dell'Ariston alle 21:20
21.15 – Ibrahimovic
Dopo la gallina dispersa, anche Ibrahimovic si dimostra un comico molto migliore di Angelo Duro e mi costringe a fermare la petizione che stavo già avviando per eliminare gli sportivi da questo e i tutti futuri festival. 8
21.09 – Fiorella Mannoia
Strega, farfalla, regina, fiamma. Il chitarrino spagnoleggiante. Se chiediamo all'intelligenza artificiale di produrre una canzone di Fiorella Mannoia compone esattamente questa cosa qui. 7, per la professoressa democratica che è in me.
21.08 – Sangiovanni
Sangiovanni pronuncia “parola” con la “o” molto chiusa, un po’ barese, forse ha capito che la regione Puglia è molto presente in questa edizione e cerca di buttarsi nella mischia. Mi dispiace che si esibisca tra i primi perché “Finiscimi” è un titolo che si sarebbe prestato a molte battute fra quattro ore, quando saremo solo a metà della serata. Pezzo moscio, 6+
20.58 – Clara
Scopro ora l’esistenza di Clara e mi monta subito l’urgenza di recarmi da un chirurgo plastico con una foto della sua faccia. Canzone tamarra, me la sono già scordata. 6-
20.50 – La presentazione di Marco Mengoni
Marco Mengoni arriva sul palco per dirci che dopo questa sera le nostre vite non saranno più le stesse. È una minaccia? 6 di incoraggiamento
20.48 – La fanfara dei carabinieri
Dopo aver passato la giornata a guardare video dei Grammy, la fanfara dei carabinieri è un bel ritorno alla realtà del nostro paese, una pizza margherita sbattuta in faccia. Rapida e indolore, grazie. 7
20.38 – Il Prima Festival
Al Prima Festival viene fissata subito l'asticella della comicità di questa edizione con una gag su una gallina un po' situazionista. Comunque meglio di Angelo Duro. 5+
Arrivo già in affanno: dieci giorni fa la mia televisione ha smesso di funzionare, e siccome trovare un tecnico disponibile a Milano è difficile quasi quanto trovare un appartamento abbordabile, ho passato l’ultima settimana a inseguire un antennista poco collaborativo, che rispondeva “ok” a tutti i miei messaggi, per poi continuare a ghostarmi.
Nel frattempo, dopo aver tentato la strada di tutti gli incompetenti del mondo (spegni e riaccendi), ho percorso altre vie dell’irrazionalità: ho comprato e restituito una televisione su Amazon nel giro di 12 ore solo per escludere che non fosse quello il problema (scusa, pianeta Terra).
Una volta verificata l’ineludibile necessità di un professionista, ho mandato un ultimo messaggio disperato all’antennista sfuggente. «Mi serve la TV per lavoro! Devo vedere Sanremo!» gli ho scritto, immaginando quanto dovessero sembrargli slegati e ridicoli i due concetti. «Ok» mi ha risposto il signor Gino.
Mentre mi rassegnavo ad affidarmi alla mia connessione instabile e ai server sovraffolati di RaiPlay, chiedendomi se dopotutto questo non fosse un messaggio dall’Universo che mi intimava di lasciar perdere il Festivàl e di non rinunciare alle mie 8 ore di sonno per nessuna ragione al mondo, Gino si è manifestato a casa mia come un angelo in cintura porta attrezzi.
E quindi alla fine l’Universo e il signor Gino hanno deciso che ci saremmo ritrovati qui, intrisi già della malinconia di qualcosa che non è ancora iniziato ma è già finito, a guardare Amadeus con gli occhi compassionevoli tipici di ogni fine relazione, quando hai già deciso che vi lascerete ma improvvisamente i ricordi della vostra storia insieme scorrono nella tua mente come un film in bianco e nero accompagnato da una canzone di Adele. Non saremo mai pronti a dirci addio, ma è inevitabile. E allora cominciamo.
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