- La vita è una combinazione di pasta e magia, diceva Federico Fellini. Mai frase fu più giusta per inaugurare la mia settimana.
- Reduce dall’hangover delle feste del Festival di Sanremo, sento solo bisogno di carboidrati. Passo dal desiderio di spaghetti al sugo ai tortellini con la panna, dopo aver bevuto cocktail col nome Paloma Pop e Indie Tonic.
- Ma il vero attentato alla mia vita è arrivato con l’invito all’ultimo minuto alla cocktail week di Sankt Moritz: l’ultima cosa che ricordo è un messaggio di un’amica con un link della canzone degli amici brasiliani Selton, Piccola sbronza.
La vita è una combinazione di pasta e magia, diceva Federico Fellini. Mai frase fu più giusta per inaugurare la mia settimana.
Sono ancora reduce dall’hangover delle feste del Festival di Sanremo e sento solo bisogno di carboidrati. Passo dal desiderio di spaghetti al sugo ai tortellini con la panna, dopo aver bevuto cocktail col nome Paloma Pop e Indie Tonic a base di tequila Casamigos – quella di George Clooney – sponsor di quasi tutte le feste.
Ho ballato fino a tardi da Spotify nella serra di palazzo Ormond dove sono arrivati tutti i cantanti in gara. Ricordo solo che Olly è altissimo, Andrea Iannone non perdeva di vista Elodie, Marco Mengoni era accompagnato da tutto il suo team, i Colla Zio erano scatenati in pista, Lazza incitava Salmo in consolle, Mr Rain era con la fidanzata Giuliana, Fedez era solo senza Ferragni ma col socio Luis Sal, e poi in conversazione con Paola Di Benedetto.
Da lì poi ho accettato un passaggio e sono arrivata al party di Woodworm nella spiaggia del Tahiti dove in consolle suonava La Rappresentante di Lista e nel parterre brindavano, tra gli altri, i Cugini di Campagna e Leo Gassman. Non ricordo altro, so solo che il giorno dopo ho preso un treno.
Cervello fritto
Dicevamo pasta e magia. La frase l’ha detta Luca Zingaretti alla presentazione a Milano del programma Dinner Club 2 ma la vera rivelazione è stata Sabrina Ferilli che raccontava di come lei a tavola non si ponga limiti e mangi tutto, «non come Zingaretti che fa il difficile».
Chissà se è vero ma io alla Ferilli nazionale voglio credere. Entrambi sono i protagonisti dello show itinerante di Prime Video con un cast da applausi come Marco Giallini, Luciana Littizzetto, Paola Cortellesi e Antonio Albanese.
A tenere le fila, purtroppo per loro, c’è Carlo Cracco, guida turistica, spirituale e non proprio affabile, alla scoperta di piatti tipici, alcuni non proprio digeribili e non belli da vedere.
«Io non volevo mangiare cose strane, e Carlo una sera ha cucinato un piatto buonissimo che ho mangiato di gusto. Solo alla fine mi ha detto che era cervello», ha raccontato l’ex commissario Montalbano attovagliato al pranzo a Villa Necchi Campiglio organizzato per l’occasione.
Il momento più divertente sono state le chiacchiere dopo il caffè con Marco Giallini e Marisa Passera di Radio DeeJay. E poi foto di rito che ha scelto di fare lui.
La chat
Intanto una delle chat del mio telefono quel giorno ha raggiunto la quota monstre di cento messaggi. Tra i partecipanti al gruppo ci sono Barbara D’Urso e l’influencer di moda Alessandra Airò, entrambe protagoniste di due eventi della settimana: D’Urso con la sua prima a teatro Taxi a due piazze, e Airò con la presentazione del suo libro.
«Sembra la festa dei Telegatti», ha detto qualcuno mentre si faceva la fila per ritirare gli accrediti al Nazionale di Milano. Poi, per un centinaio la festa è continuata da Penelope a Casa. Io sono fuggita alle 2 di notte mentre D’Urso ballava senza sosta: un giorno qualcuno ci rivelerà che il siero di Cocoon esiste davvero e l’ha usato tutto lei.
L’invito last minute
Il vero attentato alla mia vita è arrivato con l’invito di Annalisa Testa, a cui non sono riuscita a dire di no. Lei, ex collega di Panorama, da quando si è specializzata negli alcolici e nel mondo dei bartender organizza contest e cocktail week di successo, come la prima di Sankt Moritz a cui ho presenziato questa settimana.
Sembrava di essere nel paese dei balocchi al King’s Social Club mentre il barman tedesco di origine sudafricana Dirk Hany preparava le sue specialità “cartoline da Sankt Moritz”; e poi al Badrutt’s Palace con Martina Bonci, bartender di Gucci Giardino 25 col suo fido assistente Michael Collovigh, dove ho assaggiato il suo Conte sulla neve, per i profani un Negroni blu.
Lei a Firenze, per ovvi motivi, lo prepara Viola: è da provare. E poi tutti alla cena da Balthazar, di Enrico Barbieri e la moglie Allegra Gucci, di cui ricordo poco per colpa dell’esperto di drink Mirko Giumelli – cercatelo al pop up del Grace Hotel – che prima di sederci a tavola mi ha fatto assaggiare uno shot di tequila “speciale”, diceva lui, che mi ha stesa.
L’ultima cosa che ricordo è un messaggio dell’amica Marisa, un link della canzone degli amici brasiliani Selton, Piccola sbronza, che sembrava scritta per me. Pasta e magia, certo. E anche un Oki per il giorno dopo.
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