Hazel Riley, pseudonimo di un’autrice italiana classe 1997, arriva in testa alla classifica. Ma pronti per il Salone del Libro sugli scaffali sono arrivati i nuovi libri di Michele Mari, Alessandro Piperno, Walter Siti
Neanche Silvio è bastato. Eh sì, è durato una sola settimana il primato in classifica del libro di Paolo Del Debbio In nome della libertà. La forza delle idee di Silvio Berlusconi per Piemme. Che scende al quarto posto, ma guida la saggistica e assai buoni e imprevisti sono i sondaggi che ponderano Forza Italia del dopo Silvio.
Lo scalza Hazel Riley, che è lo pseudonimo di un'autrice italiana, del 1997, di origine sarda. Il suo libro si intitola Game of Titans. Ascesa al paradiso, per Sperling&Kupfer. È la seconda puntata di una serie che ha già ricevuto milioni di letture su Wattpad. Il mix vincente (per le giovani adulte): amore, mitologia e ambientazione da college che allude al Dio di illusioni di Donna Tartt, (questa sì una folgorante storia da leggere di amicizia, amore e ossessione).
Cinque fratelli. Anche qui ricchi e intelligentissimi; si chiamano Hades, Apollo, Hermes, Aphrodite e Athena Lively e sono i più popolari al campus. Dove ogni venerdì sera organizzano i mitologici Giochi degli Dèi, in cui all’avversario non si riserva nessuna pietà. Ai giochi dei Titani ci sono Crono e Rea, sull'Olimpo. Il labirinto del Minotauro, dove Teseo sconfisse il Minotauro alleandosi con Arianna. Batterli è impossibile.
Tris d’assi del romanzo italiano
Torniamo agli scaffali degli adulti perché è una settimana di uscite importanti. Al via, pronti per il Salone del libro di Torino, dal 9 maggio, i nuovi libri di Michele Mari, Alessandro Piperno, Walter Siti.
In Locus desperatus di Mari, per Einaudi, il protagonista abita un appartamento arredato con grande gusto e altrettanta paranoia, due caratteristiche da cui è difficile liberarsi. Soprattutto nel momento in cui si riceve un'improvvisa richiesta di sfratto, che sembra avere una genesi ultraterrena. E chi meglio di Michele Mari poteva raccontare lo struggimento e le ossessioni per i feticci accumulati nel corso di un’esistenza, ingaggiando un duello con la propria memoria affettiva?
L’autore di Verderame e di Leggenda privata ci consegna una stramba discesa agli inferi e insieme una spietata tassonomia dei ricordi. Un romanzo sul senso ultimo che diamo agli oggetti: «Senza le mie cose io non sarei stato più io, e senza di me loro non sarebbero state più loro».
In Aria di famiglia Alessandro Piperno, Mondadori, ci racconta cosa succede quando a cinquant’anni ti ritrovi all’improvviso un moccioso tra i piedi? È quello che il professor Sacerdoti – romanziere, accademico e impenitente misantropo – sta per scoprire. «Il guaio di non avere fogli è che passi da una lunghissima adolescenza alla vecchiaia senza passare dalla vita adulta. Questa è l’idea che ha ispirato questo romanzo», mi dice Piperno.
«La paternità mancata ti espone a una vecchiaia precoce e ripugnante. Era da lì, da quell’ospizio spirituale, che stavo scappando? Ora che la mia vita, per una serie di circostanze non tutte dipendenti dalla mia volontà (ma alcune sì), si era ridotta a una tabula rasa, come se d’un tratto fossi tornato diciottenne, ero pronto a inaugurare una nuova stagione.»
I Figli sono finiti invece per il titolo paradigmatico di Walter Siti, da Rizzoli, e ne ha scritto su Domani Francesco Pacifico. Per un gioco del caso, due esseri umani molto diversi si trovano a essere dirimpettai in una palazzina milanese. Augusto è un settantenne trapiantato di cuore, vedovo da poco, che interpreta la sofferenza come un lasciapassare per il cinismo; Astòre è un ventenne deluso dalla propria stessa precocità, che si considera un eremita digitale.
Raccontando la loro reciproca diffidenza mentre lentamente si trasforma in bizzarra amicizia, Siti ci parla delle mutazioni in corso nella nostra società, dove lo sviluppo tecnologico è così rapido che nessuna certezza riesce a stargli dietro; dove tutti si amano male, dove il miraggio del post-umano rischia di trasformarsi in una liquidazione dell’umanità, dove l’intelligenza artificiale incoraggia il rifiuto dei sentimenti e il Bene è un esito della paura.
Un vero tris d’assi del romanzo italiano dove l’aria che tira è quella della grande letteratura.
E il 30 aprile esce Ricordatemi come vi pare, l’autobiografia politica e intellettuale di Michela Murgia, Mondadori Strade blu.
© Riproduzione riservata