Il settore della musica Indie che vive di concerti chiede alla Rai di posticipare Sanremo: «La Rai, nonostante il periodo di “stop” del settore, che dura di fatto da un anno per l’80 per cento degli operatori mentre il restante 20 per cento ha parzialmente ripreso in estate ma con esiti economici spesso negativi, ha confermato il Festival di Sanremo dal 2 al 6 marzo prossimi» esordisce il comunicato diramato in questi giorni dal Coordinamento Indies. Per i piccoli produttori musicali la tv pubblica deve fare un gesto evidente di solidarietà: «Crediamo sia meglio rinviarlo di qualche settimana per magari realizzarlo con la “ripartenza” del mondo della musica dal vivo in primavera ma a questo punto, se fossero confermate le date, chiediamo che l’evento tv, oltre ad essere realizzato seguendo le norme, senza pubblico e senza assembramenti, diventi in questo caso l’occasione per sostenere il rilancio di tutto il comparto musica, contemporaneamente».
Il Dpcm
Mentre infatti il nuovo Dpcm anti Covid-19 ha posticipato almeno fino al 5 marzo qualunque ipotesi di ripresa dei concerti, la Rai sta lavorando alacremente per riuscire ad avere un Festival con il pubblico, anche se l’ipotesi nave da crociera che in un primo momento sembrava prossima a concretizzarsi si è definitivamente eclissata.
Il settore della musica chiede un segnale concreto: «Chiediamo quindi alla Rai e al Festival di Sanremo, come servizio pubblico, un segnale concreto per marcare la vicinanza a tutti gli operatori del settore, che rischia nei prossimi mesi di veder chiudere la metà delle piccole imprese indipendenti della musica, grandissimo patrimonio della filiera tutta perché vero incubatore dei futuri artisti, come dimostrato in questi decenni». Per questo propongono di mettere in campo iniziative parallele: «Proponiamo quindi di adottare durante il Festival di Sanremo per la Ripartenza della Musica un Festival, un Contest, uno Spazio Live, un Teatro per la Musica dal Vivo e altre realtà simili dando loro spazio e visibilità, anche con collegamenti con ospiti musicali e altre personalità presenti in tali spazi (teatri, club, circoli, piazze, musei ecc.) abbinandole agli artisti e alle artiste in gara e promuovendo, anche insieme agli ospiti italiani magari facendoli suonare in collegamento dagli spazi live delle loro città, così la ricca realtà dei festival e dei contest, dei club e dei circoli, delle agenzie e dei tour degli artisti italiani soprattutto indipendenti ed emergenti, linfa vitale al futuro della musica italiana e quindi dello stesso Festival di Sanremo».
Made in Italy
La musica indie è uno dei mercati più vivaci nel panorama italiano e secondo i produttori anche tra quelli oggi più a rischio. «Sottolineiamo ancora che se non ci fosse questa ricca filiera non ci sarebbero i nuovi artisti della musica del nostro paese e tutto il nostro mercato sarebbe nelle mani di pochi marchi multinazionali. Per questo il Festival di Sanremo insieme agli artisti in gara e agli ospiti deve cogliere l’occasione di promuovere tutta la musica realizzata in Italia». Per loro può essere l’occasione per presentare un diverso “Sanremo Giovani che duri “tutto l’Anno” coinvolgendo le principali realtà indipendenti per poi lavorare tutto l’anno in giro per l’Italia a fare scouting e promozione di nuovi artisti. «Diamo fin d’ora tutta la nostra disponibilità mettendo a disposizione l’esperienza delle nostre strutture e di tutti i nostri associati e chiediamo un incontro su tale proposta».
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