L’anno scorso BigMama era salita sul palco con Elodie, durante la serata delle cover, in una delle esibizioni più potenti e carismatiche. Quest’anno torna, e finalmente in gara, con un brano che sembra rivolgersi alla sé stessa del passato già dal titolo: La rabbia non ti basta.

Racconta quella consapevolezza che si acquisisce crescendo, il fatto che a volte bisogna andare oltre l’impulso e reagire in maniera diversa alle avversità: «Crollavi sempre anche con basi stabili, ma ora detesto / Pensare a te come una di quelli li, che ci hanno perso / Pezzi di loro per darne agli altri / Pezzi di cuore come gli scarti».

Comunque Marianna Mammone è fra le concorrenti più giovani, ha 24 anni, e pochi giorni prima dell’inizio del festival ha chiesto aiuto a Fiorella Mannoia, in un video che gira sui social. Le ha chiesto un consiglio per superare l’ansia dell’Ariston. Ha scoperto che non c’è nessun trucco: quel palco fa paura a qualsiasi età.

Chi è BigMama

BigMama è una delle figure emergenti del rap italiano più interessanti, innanzitutto per la sua personalità e per il modo in cui ha deciso di unire musica e attivismo. Soprattutto, ha un bagaglio di esperienze che fanno capire i tanti motivi della rabbia accumulata e che ora l’hanno resa un simbolo per tante persone che in lei si identificano.

Lo ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera, in cui ha rivelato di aver subìto bullismo per il suo aspetto fisico e di essere stata vittima di violenza sessuale. La prima canzone – a 13 anni – l’ha scritta dopo che alcuni ragazzini le avevano tirato delle pietre addosso. «Vengo da una famiglia per niente benestante, sono donna, grassa, rapper e queer: le ho tutte», ha detto. A vent’anni ha anche superato un cancro, affrontato con la chemioterapia.

Fuori dalla rabbia

L’autoironia e il rap sono due armi e soprattutto sono facilmente contagiose. Così BigMama, nata ad Avellino nel 2000, ha costruito il suo seguito nel tempo. Fra le sue canzoni più famose c’è MayDay, che fa parte a tutti gli effetti della sua fase rabbiosa: «C’avete il cesso al posto della bocca / Sparte merda su persone quando non vi tocca (...) Io non la tocco piano come un lurido che tocca / Una donna a caso».

Ora per Sanremo i toni sono decisamente diversi: «Guarda me / Adesso sono un’altra / La rabbia non ti basta». E ancora: «È il buio che ti mangia e non ti fa dormire / Animo buono ma riempito d’odio / Per far testa a quello degli altri».

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