- Dopo quasi una settimana a Sanremo per il Festival, a tratti sembra di vivere l’incubo di Bill Murray nel film Ricomincio da capo, in cui il protagonista ogni mattina si sveglia e ripete le cose fatte nei giorni precedenti.
- Tante sono le sfide dietro le quinte del Festival, a cominciare da quella fra manager. Dietro a ogni artista c’è uno stratega che conosce l’arte di trasformare il talento in oro.
- Trionfo dei gadget: io ho ricevuto il braccialetto e la bag del Lido Mengoni, la maglietta Furore di Paola e Chiara, lo Zippo originale di Lazza, il collirio-lacrime di Elodie, la cassetta di Ariete e il corno rosso di Tananai.
Dopo quasi una settimana a Sanremo per il Festival, a tratti sembra di vivere l’incubo di Bill Murray nel film Ricomincio da capo, in cui il protagonista ogni mattina si sveglia e ripete le cose fatte nei giorni precedenti.
Solo che in questo caso lo schema si ripete di anno in anno. Si parte con la festa di Tv Sorrisi e Canzoni al Royal e quella di Radio Italia al Morgana, e si finisce con la calca in sala stampa per salutare il vincitore.
Stavolta potremmo finire tutti a Lido Mengoni, visto che il cantante è dato per favorito e la sua lungimirante ufficio stampa aveva scelto e ribattezzato un posto dove fare attività con lui.
Quella che preferisco è sorseggiare dei gin tonic a fine giornata, anche se qui le giornate non sai mai quando iniziano e finiscono.
L’altra sera alla festa dell’album di Elodie a Villa Noseda ho fatto l’errore di usare subito il mio free drink e poi anche l’altro – ricevuto con la compiacenza dell’amica ufficio stampa – e per un attimo ho temuto di aver sognato. Invece era proprio Serena Bortone la scatenata in pista con le dj Polly e Pamy.
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Tante sono le sfide dietro le quinte del Festival, a cominciare dai manager. Menzione d’affetto va a Marta Donà, lasciata sull’altare dai Maneskin il giorno dopo la loro vittoria agli Eurovision e ora qui con Marco Mengoni, che ha visto crescere e protetto come un bambino fin dal suo podio a X Factor.
Applauso va anche a Sara Potente, talent scout di Sony che ha portato sul podio del Festival, nel 2019, uno sconosciuto Mahmood e poi nel 2020 i Colapesce Dimartino, che anche se non vincono si confermano dei fuoriclasse.
Per chi segue il Fantasanremo consiglio di tenerla d’occhio. Ciò che tocca diventa oro anche Ignazio Pisano in arte Slait, uomo ombra di Lazza e cofondatore della Machete Empire Records insieme a Salmo: la maggior parte dei rapper di successo sono lì.
Grande stratega è anche Max Brigante, da tre anni al fianco di Elodie, e a Francesco Facchinetti va dato il merito di aver portato al successo Mattia Belardi in arte Mr. Rain.
Il talento e le canzoni belle le aveva già Mattia, gli serviva solo la sicurezza di saperlo. Così, dopo essere stato rifiutato due volte a Sanremo, pochi mesi fa è salito sul carro della Newco Mgmt e oggi la sua canzone Supereroi è tra le più scaricate di Spotify.
Gadget e stylist
Io ho ricevuto il braccialetto e la bag del Lido Mengoni, la maglietta Furore di Paola e Chiara, lo Zippo originale di Lazza, il collirio-lacrime di Elodie, la cassetta di Ariete e il corno rosso di Tananai che mi pento di aver lasciato a Milano, visto che a Sanremo fa sempre comodo.
Tra le competizioni più spietate dietro le quinte ci sono quelle tra stylist, ormai star più degli artisti. Lorenzo Posocco segue Mengoni, Ariete ed Elodie, di cui è amico tanto da avere un ruolo anche nella docuserie in uscita su Prime.
Nick Cerioni ha scelto di occuparsi solo di Tananai e le amiche Paola e Chiara (in parte va a lui il merito di averle fatte rientrare sulle scene), Simone Furlan è l’ombra di Mara Sattei e Lazza in Missoni, Simone Folli cura l’immagine di Rosa Chemical in Moschino, Rebecca Baglini veste Ultimo e Michela Di Viesti Shari in Dolce e Gabbana (Michela, io e te dobbiamo parlare).
Avere una di queste star della moda al proprio fianco vuol dire guadagnare punti in classifica. Fantasanremo, parlo sempre a voi.
Ore di sonno
All’Hotel de Paris alloggiano Elodie e Lazza, e fuori c’è la calca dei ragazzini che li aspettano. Ho appena incontrato i genitori di Lazza, Francesca e Alberto.
Con Alberto mi lega la passione per il Milan e le pasticche per la pressione alta. Francesca è la manager della famiglia ma qui è arrivata un po’ provata perché sua madre, nonché nonna di Lazza, per due ore non ha risposto al telefono e poi hanno scoperto che era da Eataly, beata, a fare la spesa.
A lei ho donato i miei patch dell’Estetista Cinica poi c’ha pensato il figlio a renderla felice donandogli i fiori davanti a milioni di persone.
A Sanremo non si dorme mai, e ricordo con terrore gli anni passati. Per questo credevo di aver fatto la scelta più saggia, per una volta: tenermi lontana dalle feste salendo sulla Costa Smeralda, la nave di Costa crociere ormeggiata qui davanti.
Il letto vista mare, al decimo ponte (piano per i profani) è meraviglioso. La culla delle onde, un sogno. Peccato averne usufruito poco. Ogni sera qui c’erano concerti, da Salmo a Guè. Con successive feste ai piani.
E non avevo fatto i conti con alcune variabili. Come il tema delle bevande incluse o, come amiamo chiamarlo in gergo noi amici della notte, l’open bar. Ieri sera, per dire, ho visto Mara Maionchi ballare fino a tardi nel privè. Ma no dai, sarà stata una visione.
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