Si chiama Baraye, ed è di Shervin Hajipour. È stata premiata ai Grammy nella nuova categoria “Miglior canzone per il cambiamento sociale”
Sanremo ha lasciato spazio al dramma dell’Iran con l’intervento di Drusilla Foer e dell’attivista Pegah Moshir Pour. Durante la seconda serata del Festival hanno letto in diretta il testo della canzone Baraye, di Shervin Hajipour. Un testo composto «per le donne, la vita, la libertà», come dice la canzone stessa alla fine. Il brano è stato premiato ai Grammy 2023 in una nuova sezione: “Miglior canzone per il cambiamento sociale”. Ad annunciare il premio, sul palco della Crypto Arena di Los Angeles, è stata la first lady americana Jill Biden: «Una canzone può unire, ispirare e alla fine cambiare il mondo. È l'inno delle proteste di Mahsa Amini, è un potente e poetico appello alla libertà e ai diritti delle donne».
Baraye
Per ballare nei vicoli
Per il terrore quando ci si bacia
Per mia sorella, tua sorella, le nostre sorelle
Per cambiare le menti arrugginite
Per la vergogna della povertà
Per il rimpianto di vivere una vita ordinaria
Per i bambini che si tuffano nei cassonetti e i loro desideri
Per questa economia dittatoriale
Per l'aria inquinata
Per Valiasr e i suoi alberi consumati
Per Pirooz e la possibilità della sua estinzione
Per gli innocenti cani illegali
Per le lacrime inarrestabili
Per la scena di ripetere questo momento
Per i volti sorridenti
Per gli studenti e il loro futuro
Per questo paradiso forzato
Per gli studenti d'élite imprigionati
Per i ragazzi afghani
Per tutti questi "per" che non sono ripetibili
Per tutti questi slogan senza senso
Per il crollo di edifici finti
Per la sensazione di pace
Per il sole dopo queste lunghe notti
Per le pillole contro l'ansia e l'insonnia
Per gli uomini, la patria, la prosperità
Per la ragazza che avrebbe voluto essere un ragazzo
Per le donne, la vita, la libertà
Per la libertà
Per la libertà
Per la libertà
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