Alla Balera di Porta Venezia una serata organizzata dal pierre Paride Vitale. Oltre all’artista solo giocatori scelti. E arriva anche Barbara D’Urso
- Maurizio Cattelan arriva tra i primi, puntuale, blusa gialla da montagna e scarpe da ginnastica. Concentratissimo. Da quando, causa Covid, non può viaggiare la passione per le carte si è accentuata. Da mesi non c’è cena che si concluda senza quello sguardo d’intesa con i commensali, scelti in base al talento nei tornei.
Dopo un’ora scende dalle scale la conduttrice Barbara d’Urso. Quasi non credo ai miei occhi. Ha una giacca in pelle, abito rosa da Lolita, gambe nude, abbronzate, e indossa stivaletti neri. La salutano tutti come fosse habitué, amica di giro.
Intanto, seduti ai tavoli, la competizione sale, qualcuno chiede se disturba la sigaretta elettronica. Altri ordinano al bar Campari Spritz. Si segnano i punti. I gadget “Coppa Maurizio”, a forma del suo naso importante, fanno meno ridere di quando si è iniziato.
A Milano c’è il proibizionismo e si cospira giocando a Burraco. Rosa Fanti, la moglie dello chef Carlo Cracco, è agitata. Alle cinque del pomeriggio mangia un panino a casa, preparatole dal marito. «Per tenermi in forze, inizio a sentire la competizione», mi scrive su WhatsApp. A Milano oggi sembra di nuovo estate ma non importa.
La convocazione è alle 18 alla Balera di Porta Venezia, piano sotterraneo, luci a neon e tovaglie a quadri. All’entrata un vecchio cartello pubblicizza le vacanze a Pineto, in Abruzzo: dal 28 maggio al 13 giugno 2020, 300 euro tutto compreso, anche il viaggio. L’invito, dicevamo, è per una quarantina di amici intimi, solo per chi sa giocare a Burraco. Invita il pierre Paride Vitale, amico fraterno dell’artista Maurizio Cattelan, appassionato del gioco. Sì lui, l’irriverente, l’ideatore di opere che se le vedi una volta non le dimentichi.
Arriva tra i primi, puntuale, blusa gialla da montagna e scarpe da ginnastica. Concentratissimo. Da quando, causa Covid, non può viaggiare la passione per le carte si è accentuata. Da mesi non c’è cena che si concluda senza quello sguardo d’intesa con i commensali, scelti in base al talento nei tornei. Quest’estate non è neppure passato da Filicudi, dove ha casa, perché non aveva nessuno con cui giocare, scherza chi lo conosce.
Lui, il genio che ha prodotto La nona ora, scultura di papa Giovanni Paolo II colpito da un meteorite, e anche Him, che ritrae Hitler pregare in ginocchio (battuto all’asta da Christie’s per oltre 17 milioni di dollari) è qui in modalità quasi spirituale a sperare che gli capiti un buon compagno di squadra.
Si gioca a coppie, e mentre lo osservo discutere di Pinelle non riesco a scollegarlo dalla scultura che si trova a tre chilometri da qui, in Piazza Affari, L.O.V.E. – Libertà, Odio, Vendetta, Eternità – che raffigura un saluto fascista ma con le dita mozzate, eccetto il dito medio. Per cui è diventata famosa. Lui, a cui il Guggenheim Museum di New York ha dedicato una retrospettiva completa nove anni fa, non lo sa ma qui in questo circolo di combattenti e reduci stasera si festeggia il suo compleanno, 60 anni compiuti il 21 settembre.
Gli amici hanno deciso di celebrarli a modo suo, senza veri festeggiamenti che lui è refrattario. Tra i tavoli passano marshmallow e tramezzini con la sua faccia. Se non ci fosse di mezzo il Burraco sarebbe già fuggito.
Niente succede per caso
Qui non ci sono giocatori per caso. Arriva in abito nero da sera l’industriale Umberta Beretta col figlio Carlo, la pubblicitaria Paola Manfrin in Gucci, l’autrice Francesca Fogar in blue elettrico, il direttore di Vogue Emanuele Farneti con la moglie Roberta, elegantissima in bianco, la conduttrice Mia Ceran, la moglie del designer Stefano Seletti, Adriana, con la sorella Luciana. Da Londra c’è anche l’amica Warly Tomei. Dopo un’ora scende dalle scale la conduttrice Barbara d’Urso.
Quasi non credo ai miei occhi. Ha una giacca in pelle, abito rosa da Lolita, gambe nude, abbronzate, e indossa stivaletti neri. La salutano tutti come fosse habitué, amica di giro. Lei non gioca, è venuta a riprendersi la sua assistente Angelica, un drago con le carte. Da quando Maurizio Cattelan ha scoperto il suo talento non c’è evento a cui non le inviti entrambe: in realtà per avere Angelica, i perfidi sostengono.
Chi è qui è arrivato col passaparola, che si rincorreva da giorni innescato da Vitale. La frase, davanti agli altri, era in stile carboneria: «Ci sei giovedì?» con lieve imbarazzo misto a curiosità di chi si trovava nei paraggi. Dentro solo quelli che sanno cos’è un “tallone”, fuori tutti gli altri. Quel che è rimasto della Milano da bere appare incredula. La fashion week è finita da poco, qualcuno ha provato l’ebbrezza di qualche evento e non si rassegna. «Davvero si passano serate e giocare a Burraco?» chiede nella chat il mondano pierre della moda Andrea Caravita.
La Coppa Maurizio
Intanto, seduti ai tavoli, la competizione sale, qualcuno chiede se disturba la sigaretta elettronica. Altri ordinano al bar Campari Spritz. Si segnano i punti. I gadget “Coppa Maurizio”, a forma del suo naso importante, fanno meno ridere di quando si è iniziato.
Qualcuno si distrae parlando con Antonio Di Furia, proprietario della balera da trent’anni. Il Demanio vuole riprendersela per trasformarla in archivio e lui non si dà pace. Che fine faranno i centinaia di iscritti, di media 70, 80 anni, che ogni settimana ballano qui il boogie woogie sfidando la sorte e le leggi della fisica, chiede qualcuno un po’ distratto.
Otto anni fa, proprio Maurizio Cattelan, ha benedetto questo luogo con la prima festa della rivista Toilet Paper, rendendola tra i posti più amati di Milano. E per uno scherzo del destino stasera è di nuovo qui. «Qualcosa vorrà dire», butta lì il Di Furia. Ma ora non c’è tempo per i sentimenti. Ne riparliamo dopo.
Le coppie sono formate a estrazione, Paride Vitale con Rosa Fanti, Paola Manfrin con Francesca Fogar, Maurizio Cattelan con Roberta Raggio, moglie di Farneti. Saranno loro il podio di questa prima edizione. Il più giovane partecipante è il rampollo Beretta, dato alle cronache estive come tombeur de femmes al Billionaire. Che gli è costato tre settimane a letto causa Covid e tre chili persi. Pochi parlano, la tensione si taglia a fette.
Dopo due ore ci sono i vincitori. «Manfrin ha imparato a giocare quest’estate, come può essere arrivata seconda?», dice una signora. Il proprietario del brand di profumi Parco1923 Ugo Morosi, non ci sta, sostiene che Paride Vitale, arrivato primo, avesse un altro mazzo di carte sotto la camicia. Qualcuno urla alla truffa, anche Maurizio Cattelan si ribella, il terzo posto non gli basta. Ride la sua fidanzata Ilenia, che ha partecipato senza troppo entusiasmo ma si è difesa. Cominciano le foto di rito.
«La prossima volta che organizzi faccio la madrina», scherza Barbara d’Urso. Antonio Di Furia torna alla carica, «mi sa che il prossimo torneo non potrete organizzarlo qui». D’Urso è l’unica che lo ascolta, sostiene che lo aiuterà. Qualcuno saluta e va, altri rimangono per cena. Lasagne e poi arrosto nel menù, il vino però non è quello della casa, Beretta mette in tavola il Barolo pregiato dell’amica Sandra Vezza. Tutti si attovagliano, Maurizio non si sente bene e va a casa. Anche Rosa Fanti imbraccia la coppa e saluta tutti. E Barbara D’Urso posa in sala biliardo per una foto ricordo.
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