Buonasera a tutti. Che fatica infame. L’idea di dover affrontare altre cinque ore di “show” mi mette i brividi, letteralmente. Brividi, rialzo della temperatura, delirio di ipopotenza, collasso, morte cerebrale. Anche perché la classifica della prima serata è dolorosissima - poi sai, dice: chi se ne importa della classifica? Ma è pur sempre una piccola elezione, perbacco. La pancia, il paese reale etc etc. 

È tutta al contrario, la classifica, come quasi sempre; beati gli ultimi. Qui finora si è adottata Madame, nonostante il nom de plume piuttosto insoddisfacente e il preoccupante endorsement del cardinal Ravasi che ha mandato un tweet con un verso della sua canzone.

Ma non ci faremo influenzare da questo pur grave accadimento. Vediamo stasera che qualità avrà la nostra noia. Rinascita!

La cronaca

01:13 – "La genesi del tuo colore" di Irama

Quel vago ossessivo ottimismo del tormentone - anche se il titolo non è esattamente da tormentone, va detto. Il testo si ripete (tormentone!) sul tema della liberazione, sfrenata, sfrenatina, in fondo troppo casta. Sarà colpa dei trapper che sono così noiosamente pornografici da farci percepire tutto il resto come sempre molto prudente. Comunque questo Irama è grosso, un suo pezzo è stato il più ascoltato su Spotify nel 2020 e io, di conseguenza, non so nemmeno chi sia. Vado a vedere: una tamarrata latin e twerking e giallo deserto. Se è piaciuta a così tanta gente, un motivo ci sarà. Non chiedetelo a me.

Pure a Sanremo si conferma meravigliosamente tamarro, sarà che mi fa simpatia perché bloccato in albergo in quarantena, pensa te che sfiga e pure sti tacet elettrificati da disco di provincia e i falsetti mi interessano soprattutto se mixati con la chitarrina spagnoleggiante che ogni tanto entra. Grandissima tamarrata, molto bene.

01:09 –  "Arnica" di Gio Evan

Gio Evan ha una biografia che nemmeno Di Battista: viaggi, sciamani, iniziazioni, teatro, poesie, molti libri. Ma al contrario di Di Battista scrive un testo comprensibile, big news per questo Sanremo. Nostalgia canaglia sarebbe stato il titolo perfetto, invece ci da dentro con l’omeopatia (l’Arnica, che, dice, è la canzone che ha usato come pomata per alleviare il dolore creato dagli “urti con il mondo”) e trova addirittura qualche immagine azzeccata, per fortuna un po’ meno salutista:

Che poi ritorna a pezzi curarsi con i cocktail 

e fare mezzanotte e non risolvere mai niente

Cerco un amico per un buon tramonto insieme

Lirismo da vita quotidiana, piccole cose di gusto discreto o meglio medio. E’ un malinconico, codesto Gio Evan, con gli archi e i bermuda. 

Ah, quanti se ne incontrano. 

E quanti se ne dimenticano. 

00:47 – "Mai dire mai (La locura)" di Willie Peyote

Si legge in giro che questa è l’unica canzone davvero politica del festival. Ma nemmeno per sogno: se la prende con tutto; è il contrario della politica. Direi che è il testo più populista (o qualunquista) del festival. La politica, i rapper, TikTok, il coatto, l’intellettuale: fanno tutti schifo. E vabbè, bastava prendere un taxi, mica ci voleva una canzone di Sanremo. Ho ascoltato anche la sua canzone pandemica (ci sta che abbia fatto una canzone sulla pandemia no?); ho resistito una trentina di secondi, il testo è praticamente uguale a questo di Sanremo (concettualmente, diciamo): è il testo-denuncia contro ogni cosa. Manca se la prenda con la pioggia e poi è fatta. Ha detto che le sonorità del suo pezzo sono “diverse da quelle che siamo abituati a sentire a Sanremo”).

Non è vero. 

Ma.

Non è male la base e mi piace l’idea di uno che rappa ma sembra un prof di Storia a un matrimonio. Il pezzo, in confronto a quasi tutti gli altri, è buono. Inoltre mi solleva vedere un rappettaro che tenta un approccio che almeno contempli l’eleganza. Così, per rompere il cazzo.

00:40 – "Santa Marinella" di Fulminacci

Fulminacci è un giovane cantautore (categoria dello spirito); è un giovane cantautore romano (categoria dello spirito dello spirito); è un giovane cantautore romano che va a Sanremo (categoria dello spirito dello spirito dello spirito). Questo è quanto come intro; magari si potrà aggiungere che ha suonato al concertone del primo maggio (cantautore romano di sinistra - categoria dello spirito dello spir… vabbè basta, scusate). 

Comunque. 

Questa Santa Marinella parla di una storia d’amore che gli ha raccontato un suo amico due anni fa. Dal testo non si capisce nulla (ma va?) a parte il fatto che Santa Marinella è ambientata nell’omonima località marina vicino Roma. il mio verso preferito è questo:

Al reparto dei superalcolici

Che ci fai? Scaldo l’inverno

Non male. Chitarrina acustica regolamentare, strimpella melanconico e malinconico e alla fine per andar sul sicuro fa De Gregori. Non lo fa malissimo. Se andasse un filo più lento e un tono più basso e un po’ più parlato nei bridge… vabbè ci siamo capiti.

00:31 – "Torno a te" di Random

Anche Random, come praticamente quasi tutti i concorrenti ha vinto tonnellate di dischi d’oro, di platino, sonaglini e posate d’argento. Sembra che ormai li dian via come i Dpcm - ops, ora non più, i Dpcm son diventati seri. Fate come se non l’avessi detto. 

Ora, Random fa “urban pop”, così dice. Benone. Dice che il pezzo “narra di un primo amore”. Ha 19 anni, se la gioca con Madame.

Non certo di bell’aspetto, una zeppola gigantesca, il crocifisso sul maglioncino a collo alto turchese. Sembra uno scherzo o un chierichetto stonato. Carinissimo davvero.

00:05 – "Bianca luce nera" di Extraliscio e Davide Toffolo

Folk, l’ha detto anche la conduttrice! La canzonetta migliore sentita fino a qui, perfetta, semplice e divertente. E adattabile a 103 diversi generi. Bravi. Arriveranno ultimi o vinceranno. Toffolo dei tre allegri poi, vabbè, ottimo.

Penso che la migliore introduzione a questo gruppo peculiare sia il loro manifesto; eccone un estratto:

«EXTRALISCIO si può raccontare anche solo così: è Punk da Balera!

È il modo che abbiamo scelto per portare avanti la tradizione della nostra musica folcloristica rispettandone le regole e allo stesso tempo distruggendole con sonorità lontane dal Liscio di oggi, ma vicine al liscio delle origini con l’aggiunta del nostro Punk, dalle scarpe di vernice lucida e i capelli tinti.

EXTRALISCIO è il miracolo del Liscio quando tocca orizzonti inaspettati. Tradizione e futurismo, balera e nobiltà, energia e speranza».

Un certo hype li circonda da un po’, benedetti anche da Elisabetta Sgarbi, che usualmente si occupa di grandi intellettuali e grandi artisti. O lo sono anche loro o la Sgarbi ha ampliato i suoi interessi. Tocca vedere il film, forse lì si capisce perchè dicono di essere punk - anche se la collaborazione di Toffolo è un indizio positivo. Ultima cosa; dicono che di trovarsi in «uno stato d’animo minimo». LOL.

23:58 –  "Un milione di cose da dirti" di Ermal Meta

Riassunto del pezzo:

E ho un milione di cose da dirti

Ma non dico niente

Che poi è la ricetta per il successo sanremese, quasi sempre. 

Pensate a quanti decenni sanremesi potrebbe appartenere questo pezzo. Intro di piano malinconico, sofferenza, urlo liberatorio; il tridente vincente, ab urbe condita. 

22:15 – “Ti piaci così" di Malika Ayane

Malika Ayane ha una collezione di statuette sanremesi di quelle chic: Premi della critica, Premi della sala stampa, quasi tutti vinti con pezzi scritti da Sangiorgi (quello di stasera no). «Descrive la sensazione che si prova quando ci si ritrova e si sente un gran bisogno di esprimersi; vivere e non esistere» così dice. Wow. scorro il testo e mi scappa un po’ via, ma i testi senza le canzoni, beh, mica siamo a fare ermeneutica qui. Come non facciamo ermeneutica? Sono stato assunto per questo! Vabbè. Il pezzo: bel canto, ma io purtroppo manco dei cromosomi utili ad apprezzarlo per sé. Non è spocchia ma necessità. Quindi rimango un po’ freddino. Ma riconosco che se deve essere classico, allora Malika uber alles.

22:51 –  "Amare" di La Rappresentante di Lista

A me la Rappresentante di Lista piacciono, anche perché hanno un nome singolare ma sono in due e così posso scrivere frasi come quella di prima. E mi piacciono per questo pezzo, appena uscito, si chiama Alieno  andate a vedervelo/ascoltarvelo/ballarvelo: 

Se avessero portato questo pezzo a Sanremo, sarebbe stato un quasi-wow, anche perché i suoni son belli, funzionano e il ritornello rimane. Tenerissimi nella autopresentazione (la tenerezza è LA cosa di questi tempi); sembrano due interrogati di quarta liceo che hanno studiato ma sono ansiosi e le parole gli escono a gocce. 

Wow. glitter, pink and glam (misurato). Benone. 

Ma no la canzone no, urla! 

Ma perché deve urlare, il pianoforte, il dramma, le vocali allungate, no.

Peccato. 

La lista elettronica rimane senza rappresentante, finora.

22:28 –  "Combat Pop" di Lo Stato Sociale

Lo Stato Sociale fa lo Stato sociale; pezzo classico e tosto direi. Ma sì, Lo Stato sociale va bene, compresi i trucchi di finta magia (Lodo mi ha detto che è andato in giro per l’Italia a conoscere maghi e che si sarebbe occupato della messa in scena). Passano Bowie, Elvis, Lennon & Ono, il papa (quale, direte voi, boh, Un papa). Insomma il tradizionale mix di paraculaggine e rassegnata (non) rivoluzione.  Laicamente critici, direi:

Ma... ma che senso ha?

Volere sempre troppo,

Pagare tutto il doppio

E godere la metà?

A canzoni non si fanno rivoluzioni

Ma nemmeno un venerdì di protesta,

La moda passa, lo stile resta

Fidati, l’ha detto una stilista.

Questo verso però è interessante; al posto di stilista avrebbe dovuto esserci “nazista” in riferimento a Coco Chanel (nota collaborazionista e in via di nuova santificazione). 

Poi glielo hanno fatto togliere, dicunt. Peccato. 


 

22:22 –  "Cuore amaro" di **Gaia**

Ha visto troppi video di Rosalia, ahinoi. Ma non è Rosalia. Che triste. Metto mute e alzo a palla Malamente. Lo trovate qui, fatelo anche voi prima che sia tardi:

Il testo poi; vedete che non mi ascoltano? Leggete qua:

Mani radici sole sulla schiena

Parole pioggia che mi disseta

A volte mi sveglio la sera

E strappo pensieri di seta

Foglia nuda per strada

Luna chiara nirvana

Ma cos’è? Aiuto. Per di più apprendo che uscita vincitrice da vari tornei canori televisivi ha poi prodotto, a sfregio de Lo stato Sociale, un singolo di gran successo, intitolato Coco Chanel. Guarda la vita a volte (questa la capite dopo che avrete letto de Lo Stato sociale). Ha detto che il “cuore amaro” è il suo, povera stellina e che questa è la sua prima canzone non d’amore. A capire perchè è amaro uno le darebbe anche una mano, con dei pensieri di polyestere o un abbraccio-ramo-caduto. 

21:51 – "E invece sì" di Bugo

Cristian meglio non crescere se devi fare canzoni così.

Ma che dispiacere. Un altro testo che leggi e rileggi e non vuol dire niente. Ora: assodato che l’era delle canzoni-storie pare tramontata in favore delle canzoni-montaggio, c’è un limite a tutto; qualcosa, devono comunque provare a significare. Un secondo limite è anagrafico, direi. Bugo ha un'età; un minimo di senso, non di lirismo, dio no, proprio di senso. Sembrano temini di quinta elementare, ma allora era meglio cuore-sole-amore, no? Sempre un temino (forse di terza elementare) ma almeno si capiva. Le ambizioni sbagliate, specialmente a Sanremo, divengono così ambizioni forzose o coatte, indotte dallo scrutinio del paese tutto, intellettuali da twitter compresi. E allora daje con le frasi inconcludenti, le immagini evocative, il montaggio analogico! 

Ma questo è niente.

La birra in saldo, canzoni in saldo. Ahimè davvero brutta, che bella parola “brutta”. Così precisa. Una brutta canzone, cantata malissimo. 

21:44 – "Quando ti sei innamorato" di Orietta Berti

Allora, figuriamoci se mi metto a commentare la signora Berti. La signora Berti canta una bellissima canzone d’amore. La signora Berti è vestita benissimo, come nessun’altra e anche quanto ad acconciatura non ha rivali. Il trucco della signora Berti è perfettamente adeguato alla circostanza. La signora Berti ci fa sognare. La signora Berti è l’unico personaggio positivo di un romanzo immaginario di Silvio D’Arzo. La signora Berti è il futuro. La signora Berti ha un bel portamento e la risata semplice. La signora Berti è mia nonna, mia mamma, mia zia. La signora Berti ha degli orecchini che le arrivano alle clavicole. La signora Berti è bellissima e sessualmente attiva. La signora Berti crede nell’amore anche se ha un amante pericoloso. La signora berti non ha mai paura. La signora Berti è una paladina del diritto a divertirsi per la terza, quarta e quinta età. Pare che una volta la signora Berti abbia invitato a ballare lo scienziato Locatelli. La signora Berti è la signora Berti e non si commenta, la Signora Berti. La signora berti è la vincitrice morale, comunque vada. La signora Berti, anche se non lo sai, ti rappresenta perfettamente.

Canzone bellissima, esecuzione perfetta. 

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