- Era la classica festa di Malibu organizzata da un produttore, ma, a parte il comico di un programma televisivo, Ada non aveva riconosciuto nessuno. Come mai non riusciva a divertirsi tra tutta quella gente famosa? Perché doveva essere sempre così noiosa?
- Superò la cucina e scorse un uomo appollaiato su una sedia nel corridoio semi illuminato, perfettamente immobile. L’uomo si voltò lentamente verso di lei, come se avesse percepito il peso del suo sguardo.
- Era una storia divertente, il finale strappava immancabilmente una risata, e continuarono a raccontarla per anni. Anche quando smisero di essere felici.
Era la classica festa di Malibu organizzata da un produttore, ma, a parte il comico di un programma televisivo, Ada non aveva riconosciuto nessuno. Vagava con un drink in mano, sorridendo con espressione vaga a chiunque incrociasse il suo cammino. Si era trasferita a Los Angeles solo sei mesi prima e aveva trovato lavoro in un negozio di abiti vintage nella Valley.
Un amico che lavorava nel cinema l’aveva portata con sé al party e ora stava ridendo con un gruppetto di persone a bordo piscina. Chiaramente si era dimenticato di lei. Ada sbadigliò. Era tardi, ben oltre l’ora in cui di solito andava a letto.
Come mai non riusciva a divertirsi tra tutta quella gente famosa? Perché non aveva voglia di ordinare un altro drink, mandar giù una pasticca, magari flirtare con qualcuno? Perché doveva essere sempre così noiosa?
Si intrufolò in casa, dove c’era più silenzio. Attraverso la porta della cucina, intravide alcuni camerieri che stavano riordinando. Superò la cucina e scorse un uomo appollaiato su una sedia nel corridoio semi illuminato, perfettamente immobile. L’uomo si voltò lentamente verso di lei, come se avesse percepito il peso del suo sguardo. Era bello: zigomi alti, occhi blu ghiaccio, spalle larghe, capelli raccolti in una grossa treccia. Dove l’aveva già visto? In un western? In Game of Thrones? Nei Vichinghi?
«Ciao» disse lui con aria placida.
«Ciao» rispose Ada.
Erano solo loro due, avvolti in quella strana semioscurità.
Ada si fece più audace. «Annoiato dalla festa?».
L’uomo fece spallucce e le rivolse un mezzo sorriso. «Ho quasi fatto qui».
«Fatto cosa?»
Lui indicò la lavatrice di fronte a loro. Lei lo guardò, perplessa.
«Il bucato. Sono l’inquilino del cottage in fondo al giardino» disse, «ma mi lasciano usare la lavatrice. Mi piace fare il bucato di notte».
Scoppiarono a ridere guardandosi negli occhi.
Questa era la storia che raccontavano ogni volta che qualcuno chiedeva come si erano conosciuti. Era una storia divertente, il finale strappava immancabilmente una risata, e continuarono a raccontarla per anni. Anche quando smisero di essere felici, continuarono ad aggrapparsi a quella storia, nella segreta speranza che la magia del loro primo incontro li avrebbe tenuti insieme ancora per un po’.
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