- La classifica è la tac del mercato editoriale. Indica le scelte e i gusti del pubblico tra l’offerta degli editori, il volume e il valore del mercato. Insomma, numeri e libri. Anzi, i numeri dei libri.
- Stefania Auci con il feuilleton sulla famiglia Fiorio è l’autrice più venduta, e di conseguenza letta, in Italia nel 2021. La classifica della settimana vede contrarsi il numero delle copie, il primo posto di Per niente al mondo di Ken Follett della settimana scorso valeva quasi 40mila copie, superato, al ribasso, da Fabio Volo che si riprende il vertice con poco più di 8mila.
- Intanto, ai nastri di partenza: Annientare, il nuovo romanzo di Michel Houellebecq
E così siamo all’ultima classifica, quella della Befana, a cavallo tra i due anni.
La classifica è la tac del mercato editoriale. Indica le scelte e i gusti del pubblico tra l’offerta degli editori, il volume e il valore del mercato. Insomma, numeri e libri. Anzi, i numeri dei libri.
Chi ne è escluso si lamenta. Dei barbari. Barbari gli editori che pubblicano quello che la gente vuole leggere. Ma va? Barbari i lettori che non apprezzano i libri di qualità. I loro. (Dei petulanti che si lamentano.) Perché l’unico dato scientifico del piagnisteo è che i libri “brutti” siano sempre quelli scritti e pubblicati dagli altri. A chiudere i lamenti, l’appello retorico al passato. Glorioso. Quando a cena si parlava educatamente di libri e non delle serie tv smodatamente sui social; quando i libri si compravano in libreria e non sulle piattaforme; quando c’era l’avanguardia (e i libri non li leggeva nessuno) e adesso ci sono i gialli e le trame; quando c’erano i letterati e non i manager che non capiscono niente di libri; quando c’erano Gadda, Sciascia, Calvino, Pasolini, Manganelli, Arbasino (chissà perché nessuno ricorda mai Giuseppe Berto, Goffredo Parise, Piero Chiara?) e adesso non c’è neppure Umberto Eco. Che pure il giallo e la trama li aveva rilanciati in tutto il mondo. E allora ci toccano Stefania Auci e Fabio Volo. Prima lei guardando la classifica di vendita di vendita di tutto il 2021. Primo lui nell’ultima classifica dell’anno, quella che rileva il mercato post-natalizio.
Stefania Auci con il feuilleton sulla famiglia Fiorio è l’autrice più venduta, e di conseguenza letta, in Italia nel 2021. Con L’inverno dei Leoni, Nord. La seconda puntata della saga. Circa 300mila copie. Cui vanno aggiunte le oltre 600mila della prima parte I Leoni di Sicilia. Nel 2020 vinse Camilleri. A testimoniare che c’è una questione meridionale, anzi siciliana, nella letteratura italiana. Ha svelato Antonio D’Orrico, sul Corriere, che nell’ambiente editoriale girava voce che Auci non sapesse scrivere. Viene il dubbio che nell’ambiente editoriale qualcuno non sappia leggere. Anche perché la saga di Auci è in qualche modo la versione pop e mainstream di un libro bellissimo e molto innovativo come Qualcosa sui Lehman di Stefano Massini, Mondadori. Al secondo posto eccezionale prestazione di Valérie Perrin con un libro dell’anno precedente, Cambiare l’acqua ai fiori, e/o, una storia malinconica ambientata in un cimitero della provincia francese che vede i vivi dialogare con i morti, che vende più del nuovo romanzo Tre, comunque al quinto posto. Terza un’altra autrice, l’americana Madelin Miller con il romanzo mitologico La canzone di Achille che vende 300mila copie da Marsilio. Sono tre autrici che hanno venduto per tutto l’anno, dominando le classifiche con i loro romanzi accoglienti e molto amati dal pubblico femminile. Al quarto posto, e unico libro di saggistica nei primi dieci, l’inchiesta giornalistica e giudiziaria di Sallusti e Palamara sui guai e la corruzione della giustizia, Il sistema, che fa oltre 200mila copie da Rizzoli.
La settimana
La classifica della settimana vede contrarsi il numero delle copie, il primo posto di Per niente al mondo di Ken Follett, Mondadori, della settimana scorso valeva quasi 40mila copie, superato, al ribasso, da Fabio Volo di Una vita nuova, Mondadori, che si riprende il vertice con poco più di 8mila. Secondo Follett, terzo Carrisi.
Ora aspettiamo le nuove uscite, in un contesto di nuovo difficile. La pandemia non demorde, ci sentiamo braccati dalla variante Omicron. Il modello italiano traballa, il mantra è “tanto la prenderemo tutti” e pure il campionato di calcio è tristissimo. Che ne sarà della nuova stagione editoriale, dei suoi riti e delle sue liturgie? Salteranno di nuovo gli incontri, le presentazioni, i festival e le fiere? O saranno ancora limitati, dopo le grandi ripartenze del Salone di Torino, di Bookcity a Milano, di Più libri più liberi a Roma? Carenza di materie prime e azioni speculative fanno prevedere difficoltà per gli editori nell’approvvigionamento della carta. Ci sarà ulteriore spazio per gli audiolibri, in grande crescita sulle piattaforme e nuova energia per gli ebook?
Intanto, ai nastri di partenza: Annientare, il nuovo romanzo di Michel Houellebecq, La nave di Teseo, uscito venerdì; Le ossa parlano il nuovo Schiavone di Antonio Manzini da Sellerio il 13 gennaio.
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