Far ridere è un talento ma anche un lavoro. Lo sa il mio amico Alberto De Pisis, che per Natale, invece di andare in vacanza si è unito a due date dello spettacolo Due maledetti amici di Giovanni Veronesi e Rocco Papaleo. Quando mi ha spiegato che sul palco sarebbero andati a braccio, ho temuto il peggio
«Sto per volare alle Bahamas, ma non sarà solo vacanza. Spero di chiudere un contratto con un artista importante», dice Carolina mentre brindiamo al suo compleanno alla vineria Eretica. Tra pochi giorni poi ci ritroveremo al Festival di Sanremo dove lei curerà la regia di alcuni cantanti sul palco.
Mi è giunta voce che seguirà uno dei più attesi, ma le ho promesso di non svelarlo. Le sono debitrice ancora per l’edizione con Elodie in versione Beyoncé, quando mi aveva fatto assistere alle prove. E suggerito già allora di tenerla d’occhio. Alla sua festa c’è anche la mia amica Francesca, architetta allieva di Stefano Boeri, e ora di casa a Cambridge dove insegna.
E poi la stilista Flavia, appassionata disegnatrice di borse e scarpe, e fonte d’ispirazione: ho copiato da lei l’idea di appendere la laurea in bagno. Dopo un lungo periodo da Off White, è poi passata a disegnare per il brand Chiara Ferragni ma nonostante i nostri brindisi, non si fa sfuggire informazioni. Dice solo che non ha perso fiducia in lei: «Orrore me lo fanno certe aziende che si ritirano per farsi pubblicità».
Vecchia chat
A Milano però è iniziata la settimana della moda, e Ferragni continua a essere argomento di conversazione. «Meno male che tra poco c’è Sanremo, e parleremo d’altro», sbuffa al telefono un amico pierre. C’è stato un tempo in cui con l’influencer da 29 milioni di follower ho condiviso un buon amico, Alessio, mancato poi in un incidente stradale. Collaborava con lei e voleva bene anche a me.
L’hang over è nemico della malinconia, e riscorro la nostra lunga chat. Mi torna in mente la prima intervista a Chiara, a marzo del 2014, quasi dieci anni fa. Fatta grazie alla fiducia che entrambe riponevamo in lui. Ricordo soprattutto la fatica per convincere i capi di allora a darmi una pagina nel magazine in cui lavoravo, e poi l’incontro con lei al Sant Ambroeus, mangiando una tartare.
Quando Alessio è mancato, a fine gennaio 2019, non si frequentavano più per un’incomprensione. Lei era convinta che lui avesse assecondato le decisioni dell’ex fidanzato ed ex socio Riccardo Pozzoli. «Il momento più brutto è stato quando ho portato via le mie cose dall’ufficio. Nessuno dei colleghi ha alzato la testa per salutarmi», mi confidò lui.
Che non ha mai usato parole negative per Chiara: «Ha talento e sa quello che fa. Deve solo circondarsi di persone più esperte di lei, che l’aiutino a migliorarsi». Un consiglio che oggi suona premonitore.
A cena col gatto e la volpe
Martini Dry è il nuovo singolo di Gaudiano, leggo nelle email. E basta questo per far vacillare i miei buoni propositi di non bere alcol per una settimana. Milano è in fermento ma non ho voglia di riprendere. Complice il fatto che pochi giorni fa ho iniziato a vedere su Netflix una serie tv di quattro stagioni che verrà eliminata domenica. The Bold Type racconta la vita di una redazione di New York.
I temi e le dinamiche sono verosimili ma il capo, Jaqueline, è troppo buona rispetto alla realtà. Tanto che fa una brutta fine nella prima puntata della quarta stagione. L’unico svago che mi sono concessa questa settimana è stato il compleanno dell’amico stylist Nick Cerioni al Rocket dove c’erano Gianluca Ginoble del Volo, Paola e Chiara, e il cantante Diego Naska che tengo d’occhio anche se non me lo ha suggerito nessuno.
Poi un pranzo di lavoro a Roma con Pietro Castellitto che davanti a me ha divorato il cibo come se non mangiasse da un mese. Il suo film Enea è uscito nelle sale e quello che mi è rimasto di lui è un’ammissione di timidezza: «Se faccio ridere, mi sblocco».
Far ridere è un talento ma anche un lavoro. Lo sa il mio amico Alberto De Pisis, che per Natale, invece di andare in vacanza si è unito a due date dello spettacolo Due maledetti amici di Giovanni Veronesi e Rocco Papaleo. Quando mi ha spiegato che sul palco sarebbero andati a braccio, ho temuto il peggio. Invece ha tenuto testa al gatto-Veronesi e alla volpe-Papaleo, e la sera successiva la mia apprensione è stata ripagata con una cena da Romolo a Castiglione della Pescaia con loro. Ho riso così tanto che ho dimenticato perfino la serie su Netflix.
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