Il giornalista è indicato come facente parte di un gruppo che avrebbe come strategia e mandato preciso quello di isolare i confindustriali impegnati nell'opera di legalità e di fermarli; il giornalista è descritto come affiliato alla mafia in un gruppo di cui facevano parte Cicero e Venturi e di cui erano registi Pietro Di Vincenzo e Gioacchino Genchi
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci delle motivazioni della sentenza di secondo grado sul processo Montante
Il giornalista autore del più volte citato articolo del 9.2.2015 sull'inchiesta a carico di Montante, continuando poi con altri articoli e in particolare con l'intervista a Marco Venturi del settembre successivo ad occuparsi della "svolta antimafia" di Confindustria nissena, era anche lui destinatario delle attenzioni documentaristiche di Montante, che nella "stanza segreta" teneva un intero raccoglitore con la scritta sul dorso "Bolzoni+ Repubblica".
Anche per lui Montante aveva conservato una corrispondenza relativa ad una proposta del giornalista per la realizzazione di un film e un curriculum vitae con allegati articoli di stampa e varia documentazione relativa a Gabriella Stramaccioni, sulla quale era apposto un post-it con scritto "Bolzoni"; un'intera cartella del file excel era dedicata a lui ed in essa erano appuntate notizie varie sulle attività del giornalista, un paio di incontri conviviali ai quali aveva partecipato con lui nel 2008 e nel 2011, l'acquisto di alcune copie dei suoi libri nel 2011 da parte della Camera di Commercio di Caltanissetta, poi gli articoli del 2015, quindi le iniziative di Montante che sporgeva querela nei suoi confronti, ma infine anche i contatti telefonici intrattenuti da Bolzoni con persone di fiducia di Montante e notizie sui suoi spostamenti a Serradifalco, mentre svolgeva le sue inchieste.
In un esposto anonimo inviato ai dirigenti di Confindustria Sicilia con timbro postale del 5.11.2015, trovato nella disponibilità di Montante, Bolzoni è indicato come facente parte di un gruppo che avrebbe come strategia e mandato preciso quello di isolare i confindustriali impegnati nell'opera di legalità e di fermarli; il giornalista è descritto come affiliato alla mafia in un gruppo di cui facevano parte Cicero e Venturi e di cui erano registi Pietro Di Vincenzo e Gioacchino Genchi.
La stessa mattina del 5.11.2015 Graceffa interrogava lo SDI con il nominativo di Bolzoni.
Pasquale Carlo Tornatore, l'imprenditore che agli albori della carriera di Montante in Confindustria aveva condiviso le sue scelte, era poi divenuto un nemico per aver formulato critiche nei suoi confronti. Anche a lui era dedicata una cartellina contenente documentazione che lo riguardavano, ma anche appunti con dei "si dice" riguardo sue gravi condotte illecite o anche mere prese di posizione pubbliche, segnalate però come indicative di gravi collusioni ("si dice che ricicla soldi per i colletti bianchi e per Di Vincenzo, fa operazioni inesistenti" - il 23.11.2011 con facebook ha attaccato il ministro degli interni Anna Maria Cancellieri ..... "). Poi con delle righe segnalate tra parentesi sono descritti contatti di Tornatore con una serie di personalità dell'imprenditoria mssena, delle quali s1 scrive "tutti si riferiscono a Di Vincenzo ".
Il giorno in cui veniva effettuato !'accesso allo SDI per Tomatore, il 17 .9.2013, il Prefetto Valente denunciava di avere ricevuto una lettera anonima dal contenuto minatorio, a seguito delle dichiarazioni con le quali Pasquale Tomatore aveva pubblicamente manifestato la sua sorpresa e la sua amarezza per una precedente intervista dello stesso Prefetto Valente in cui, a suo avviso, il funzionario di Stato immotivatamente si schierava in maniera incondizionata in favore di Montante e del suo gruppo.
Salvatore Petrotto, anch'egli molto attivo sui socia! e molto critico nei confronti di Montante e della sua rete di alleanze, alle quali imputava gli attacchi da lui ricevuti quando era amministratore comunale a Racalmuto, era oggetto di attenzione da parte dell'imprenditore di Serradifalco. A lui era dedicata una carpetta con diversi articoli di stampa.
Davide Durante era Presidente del Confidi di Trapani. Su di lui Montante aveva raccolto diverso materiale e gli aveva dedicato una carpetta.
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