Il numero attorno al quale gira questa storia è il 15227370. All’apparenza otto cifre senza significato, che, però, raccontano l’ultimo mistero intorno a un esponente del governo guidato da Giorgia Meloni.

Non si tratta di un’utenza telefonica, ma dell’identificativo di una società, aperta a Londra lo scorso ottobre, precisamente il 23 ottobre 2023. Di illegale non c’è niente, sono tanti gli italiani che hanno un’azienda nel Regno Unito, ma il titolare è un politico, un senatore della Repubblica e sottosegretario al ministero del Lavoro. Si tratta di Claudio Durigon.

Il leghista non ha un buon rapporto con il nostro giornale, ci ha querelati e ha chiesto ingiustificati risarcimenti danni preventivi. Ma questa è un’altra storia e, come sempre, lo abbiamo opportunamente avvertito di quanto stavamo scrivendo, chiedendo la sua versione dei fatti.

All’inizio ha reagito così: «Gentile giornalista, le comunico che non ho nessuna società, né italiana né tantomeno inglese o estera. Vista la sua continua campagna denigratoria verso di me, verifichi bene le sue informazioni prima di scrivere cose false».

Abbiamo risposto al sottosegretario che questo giornale non ha mai fatto alcuna campagna contro nessuno, abbiamo sempre scritto notizie vere chiedendo una replica all’interessato. E gli abbiamo inviato il documento con tutti i dati societari. «Mai aperta, io non ho società in Italia e neanche a Londra, le dico e ribadisco che non sono io», ha risposto.

Società fantasma

In realtà, grazie a un sofisticato e raffinato meccanismo, è possibile che qualcuno apra una società a Londra senza che il diretto interessato ne sappia niente. Ma qui si pone una domanda enorme: chi l’ha aperta a nome di Durigon senza avvisare Durigon?

Di certo c’è che da questa società è partito almeno un bonifico che è servito per pagare una consulenza svolta da un professionista in Italia. Interrogato, ci ha chiesto di rimanere anonimo, ma ha confermato il pagamento e ci ha detto di aver interagito con una persona, una donna. Durigon, insomma, mai visto.

Ma chi ha speso il suo nome? Chi ha vantato contatti che non ha? Chi ha aperto la società? Il professionista, per confermare la sua versione, ci ha indicato il numero di bonifico e i dati della società, proprio quella intestata all’ignaro sottosegretario.

Eppure sul portale delle società inglesi la ditta risulta effettivamente intestata all’esponente politico. Abbiamo chiesto a Durigon chi potesse aver usato il suo nome. «Guardi siccome lei mi ha dato il documento sto andando a presentare denuncia…», ha assicurato.

La società inglese

Resta il fatto che il 23 ottobre 2023, a un anno dall’insediamento del governo Meloni, è stata aperta a Londra la Service e Consulting Center Limited, una società con un unico titolare: Claudio Durigon, data di nascita settembre 1971.

La Service Consulting si occupa di attività di consulenza finanziaria e ha l’indirizzo in una strada dove compaiono registrate altre centinaia di aziende.

Fondare una società nel Regno Unito è molto semplice, è necessario collegarsi con il proprio pc al registro imprese e, previo pagamento di meno di venti euro, si diventa titolari di una società. Nel 2022 erano state registrate in Gran Bretagna più di 800mila imprese, 219mila delle quali avevano sede nel centro di Londra. In totale nel Regno Unito ci sono 5,4 milioni di società ma molte di queste esistono soltanto sulla carta.

Anche per questo la città è diventata la capitale internazionale del riciclaggio, e talvolta palazzi anonimi diventano le sedi di ditte senza uffici, senza dipendenti, senza neanche un’insegna sul citofono.

Ma c’è anche un altro modo per aprire una società a Londra. Si può ricorrere a una delle aziende specializzate il cui compito è quello di “fabbricare” altre aziende. Anche in questo caso tutto si può fare comodamente da casa, senza andare a Londra e utilizzando unicamente un computer.

Nel libro Europa parassita, il giornalista Angelo Mincuzzi ha spiegato perfettamente il meccanismo. Le company service provider sono tantissime e si trovano ovunque nel Regno Unito, nei fatti offrono un servizio e un indirizzo fisico dove collocare la nuova azienda. La spesa, in questo caso, si aggira intorno ai 30 euro. Un commercialista a Londra ci conferma che si può, avendo i dati del soggetto, aprire una società senza che la persona ne sappia niente. Ora bisogna capire l’autore o l’autrice del raggiro, la mano che ha aperto una società a nome di Durigon. Ma questa è un’altra puntata.

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