Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci di queste della sentenza della Corte d’appello sulla condanna del senatore Tonino D'Alì 'ex senatore ed ex sottosegretario agli interni di Forza Italia, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.


Orbene, la vicenda in questione va esaminata in modo ampio, vagliando tutti gli elementi a disposizione.
Innanzitutto vi è la condotta del Pace, che, dopo essersi attivato per sostenere elettoralmente il D'Alì nelle elezioni politiche del 2001, a seguito dell'elezione dei medesimo D'Alì e della sua nomina a sottosegretario del Ministero dell'Interno, inizia a lamentarsi dell'operato del Prefetto Sodano, sostenendo che, aiutando la Calcestruzzi Ericina, costui ledeva la libera concorrenza ed evidenziando - verso la fine dell'anno 2001 - che si sarebbe dato personalmente da fare per farlo trasferire (“Di questa cosa me ne occupo io"), mentre il Birrittella ed il Coppola manifestavano apertamente al D'Alì il proprio malcontento sull'operato del Prefetto Sodano in relazione all'aiuto offerto alla Calcestruzzi Ericina (ciò è quanto ha riferito il Birrittella).
A distanza di qualche mese da tali prime lamentele, verso la metà del 2002, il Pace prospetta al Birrittella un prossimo trasferimento del Sodano (sebbene, sempre a dire del Birrittella, il Pace non gli disse, in tale frangente, che aveva parlato con il D'Alì)
Quindi, dopo il trasferimento del Prefetto Sodano (avvenuto nel luglio 2003), lo stesso Pace si vanta, sempre col Birrittella, di essere stato lui stesso ad aver provocato il trasferimento medesimo.
Che quelle del Pace non fossero mere millanterie e che sia stato proprio costui a determinare il trasferimento del Prefetto Sodano, avvalendosi - al riguardo – dell'odierno imputato, lo si desume da indizi gravi, precisi e concordanti:
il D'Alì, oltre ad essere soggetto pienamente a disposizione di Cosa Nostra per quanto già detto nonché in debito con il sodalizio mafioso - e con Pace Francesco in particolare - per il supporto elettorale reiteratosi anche nel 2001 e che ne aveva agevolato la rielezione a Senatore, era l'unico referente del Pace che potesse provocare il trasferimento del Sodano e poteva farlo sia in quanto era Sottosegretario al Ministero dell'Interno (e proprio da tale ministero dipende il trasferimento dei Prefetti) sia in quanto era stato il medesimo D'Alì ad evidenziare al Sodano che lui stesso (sempre l'imputato) aveva ricevuto "carta bianca” dal Ministro dell'Interno in relazione alla nomina ed al trasferimento degli alti funzionari di pertinenza della sua area geografica di riferimento (e tra di essi certamente anche il Prefetto di Trapani, come espressamente rimarcato dal D'ALI al Sodano, per di più con fare minatorio);
il Sodano è stato velatamente minacciato dal D'Alì (a soggiacere ai suoi desiderata) subito dopo la sua (sempre dell'odierno imputato) nomina a Sottosegretario contestualmente all'inizio delle lamentele del Pace sull'operato del medesimo Sodano;
il Sodano era stato rimproverato dal D'Alì per l'aiuto fornito alla Calcestruzzi Ericina, in quanto in tal modo alterava la libera concorrenza (aspetto che certamente non doveva interessare ad un Sottosegretario presso il Ministero degli Interni), così utilizzando la medesima espressione coniata dal Pace, al riguardo;
il D'Alì si è fortemente adirato perché non era stato invitato ad una conferenza indetta dal Sodano sulla gestione dei beni sottoposti a misure di prevenzione, alla quale lo stesso D'Alì non aveva comunque titolo a partecipare;
il Sodano ha riferito di aver saputo da un giornalista (Bologna Giuseppe), nel giugno 2002, che "i principali referenti di Forza Italia nella Provincia di Trapani, avevano chiesto... l'allontanamento da Trapani del Prefetto”;
il Sodano è stato trasferito - come da lui stesso (e da sua moglie) riferito - dopo che appena 20 giorni prima il Capo di Gabinetto del Ministro degli interni, Mosca Carlo, lo aveva rassicurato che sarebbe rimasto al suo posto, a Trapani, e sul fatto che il ministro Pisanu apprezzasse il suo lavoro;
il Sodano è stato trasferito nel luglio 2003, nonostante suoi colleghi che erano stati trasferiti contestualmente al suo arrivo a Trapani non fossero stati spostati in occasione dell'avvicendamento che aveva portato il medesimo Sodano ad Agrigento;
il Sodano è stato trasferito appena 7 mesi dopo la scadenza del termine biennale di permanenza nella sede di Trapani contenuta nel decreto di nomina (ma che poteva essere prorogato; sebbene normalmente mai per più di altri due anni) e la sua permanenza a Trapani è stata inferiore al tempo medio di permanenza di un Prefetto in una determinata sede;
secondo la già citata Giannola Isabella (Vice Capo di Gabinetto presso il Ministero dell'Interno) "è inevitabile che un sottosegretario esprima la sua valutazione in ordine alla nomina o alla proroga di un Prefetto che operi nella sua provincia di riferimento" (cfr. pag. 302 della sentenza impugnata);

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