Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà per quindici giorni l’interrogatorio tra Matteo Messina Denaro e i procuratori Maurizio De Lucia e Paolo Guido, dopo la cattura del latitante di Cosa nostra


Pm De Lucia: Quindi “Svetonio” chi è?

Messina Denaro: Vaccarino.

Pm De Lucia: Che lei conosceva?

Messina Denaro: Da bambino. Che Vaccarino – forse voi non lo sapete non è castelvetranese, è corleonese...

Pm Guido: Sì.

Messina Denaro: arrivò da ragazzo a Castelvetrano. Però siccome eravamo… lui mi conosceva, che io ero così, io mi ricordo che lui parlava con mio padre ed io da bambino e lui mi accarezzava i capelli, cose, cioè c’era un rapporto, diciamo, familiare.

Pm De Lucia: Ho capito. E perché “Svetonio”?

Messina Denaro: Perché io sono appassionato di storia antica. Ma era pure... dentro di me facevo un complimento, secondo me, però non... cioè non c’era un qualcosa, perché “Svetonio”, no, era che io sono appassionato dell’antica storia, da Roma a salire.

Poi c’è un’altra cosa: mio padre era un mercante d’arte, quindi io... dove ci sono io, c’è Selinunte, mio padre non è che andava a scavare, però a Selinunte, a quell’epoca, c’erano mille persone e tutte e mille, pure le donne, scavavano di notte. Quelle che scavavano di notte, scavavano di giorno, con la Sovrintendenza dello Stato, però cosa facevano in più? – ora magari non si può fare più – che quando con l’ascia vedevano uscire qualcosa, con il piede coprivano e poi la notte ci ritornavano a prendersele.

In genere il 100% di queste cose li comprava mio padre, che poi venivano vendute in Svizzera e poi arrivavano, dalla Svizzera, dovunque: in Arabia, negli Emirati Arabi, in America; noi vedevamo cose che passavano non da mio padre nei musei americani, non so come poi ci sono arrivati nei musei, però poi si partiva tutto dalla Svizzera.

Pm Guido: Quindi lei conosce Becchina, ovviamente?

Messina Denaro: Conosco?

Pm Guido: Conosce Becchina?

Messina Denaro: Becchina lo conosco perché è un paesano mio, a prescindere, anche senza i beni... i pezzi archeologici, lo conosco lo stesso, perché siamo paesani.

Pm De Lucia: Quindi il suo benessere economico viene da queste attività di suo padre?

Messina Denaro: Da mio padre, sì.

Pm De Lucia: Ho capito.

Messina Denaro: Mio padre su queste cose era... mio padre aveva la seconda elementare, però non so perché, negli anni ’60 – io nemmeno ero nato – si appassionò a ’ste cose e diventò veramente un... venivano da tutte le parti, per consigli, perché succedeva pure una cosa le spiego – ci sono dei vasi di ceramica, che si chiamano lekythos, per esempio, che li trovavano senza figure; allora in Sicilia c’è un luogo, Centuripe, vicino Catania, tra Enna e Catania, che questi che fanno?

Ci sono qualcuno che sa mettere le figure, allora che facevano? Il vaso senza figura, con lekythos ad esempio così, ai tempi andava dai 2 ai 3 milioni di lire; se ci mettiamo le figure, diventa 20, 30 milioni, 40 milioni. Loro cosa facevano, a Centuripe? Solo a Centuripe, gli facevano i disegni e li sotterravano; dopo 4/5 anni li toglievano e non c’era più... come si stabiliva poi?

Pm De Lucia: Ho capito.

Messina Denaro: Perché il pezzo era originale, la ceramica...

Pm De Lucia: E voi compravate questi vasi?

Messina Denaro: Non vasi, tutto quello che c’era, tutto; quello che andava di più era con le monete.

Pm De Lucia: Quindi facevate ricettazione di queste opere, di questi...

Messina Denaro: Era un reato, però... perché io... noi sappiamo che i beni che sono sottoterra appartengono allo Stato, però non ce ne fregava niente, dico...

Pm De Lucia: Ho capito, va bene, certo. E questo vi consentiva una vita agiata?

Messina Denaro: Le posso fare un paragone, se non le secca?

Pm De Lucia: E certo.

Messina Denaro: Nel ’78, io avevo 16 anni, ho trovato un vaso pieno di monete, vede che quello che sto dicendo è verità...

Pm De Lucia: Monete antiche?

Messina Denaro: Sì, sì, parliamo di monete d’argento. Che cosa succede? Le monete si trovavano così, sparse per terra, con i metal detector; invece i vasi no, là dovevi scavare le tombe. Però chi scavava, i tombaroli, erano bravi, conoscevano... allora che cosa succede? Che quando c’era qualcuno, nell’antichità – qua parliamo nel VII secolo a.C., quindi si parla 2600 anni fa – che cosa succede?

Quando….. c’era qualcuno, ai tempi, che faceva collezione, o qualcuno tirchio che metteva tipo a salvadanaio dentro un vaso, un vaso in genere o di metallo o di ceramica; se si trovava questo, le monete all’interno erano tutte nuove, tutte nuove, perché in 2.600 anni non... si faceva una patina e poi era un grappolo così, tipo un grappolo d’uva, tutte incollate, e poi c’era il sistema per scollarle. Di questi ne sono state trovate, fino a quando ci siamo stati noi, 8: 7 sono passati da mio padre, uno no, perché chi li trovò, se ne andò direttamente in Svizzera a venderli.

Comunque quello del ’78 – per farle avere un’idea – quello del ’78, una sera, io avevo circa 16 anni, venne marito, moglie e due figli, che furono quelli che trovarono... e li misero tutti li, erano circa 700 monete, tutte d’argento, nuovissime, perché non avevano avuto uso e mio padre li comprò 800 milioni di lire – siamo nel ’78 – ma mio padre non è che aveva 800 milioni di lire in tasca, allora gli fece un assegno a garanzia di 800 milioni e loro una volta alla settimana venivano e si prendevano 50 milioni, fino alla risoluzione del debito. Il momento in cui fu tutto pagato, si strappò l’assegno. Poi mio padre non li vendette tutti in unico blocco, fece blocchi di 4/5 e prese poco più di 20 milioni di lire.

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