Finita l’estate, la ministra Daniela Santanchè, dovrà affrontare le sue grane giudiziarie anche se quelle politiche non finiscono mai, l’ultima riguarda la gestione di Enit, tra approfondimenti dell’Anac e della Corte dei conti.

Partiamo dalle indagini a carico della titolare del Turismo. Santanchè, il 9 ottobre, potrebbe andare a processo per il reato di truffa aggravata all’Inps, insieme al compagno, il presunto nobile Dimitri Kunz e altri due imputati. Una ministra accusata di aver maramaldeggiato con i soldi di tutti, forse troppo anche per il garantismo extra large che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riserva solo agli amici.

Santanchè, per non farsi mancare niente, fa notizia anche in estate, l’ultimo guaio arriva dagli approfondimenti contabili e dell’autorità anticorruzione sulla gestione della spa che si occupa di promozione turistica.

Incarichi e consulenze

Nel novembre 2022, la ministra ha nominato amministratrice delegata di Enit, Ivana Jelinic. «Ha iniziato prestissimo la sua carriera, maturando una lunga esperienza e un background profondamente radicati nel settore», si leggeva nel comunicato che aveva accompagnato la scelta. Ora deve fare i conti con esposti e segnalazioni al vaglio delle autorità di controllo.

Partiamo dalla fine, un sollecito dell’Anac indirizzato a Jelinic, nel suo ruolo di numero uno di Enit, nel quale si legge: «Non risulta pervenuto alcun riscontro alla richiesta di informazioni di cui alla nota del 5 luglio (...) nonostante il decorso del termine per il riscontro». Il documento, datato cinque agosto, si conclude con un promemoria relativo al possibile avvio di un procedimento sanzionatorio in caso di mancato riscontro alla richiesta.

Ma cosa chiedeva l’autorità anticorruzione? «Informazioni in relazione agli affidamenti di incarichi di consulenza e collaborazione sin dal momento della sua costituzione (...) si chiede di voler relazionare nel dettaglio sulla natura dei servizi conferiti ai vari professionisti». Dopo il sollecito è arrivata la risposta dell’ente. «Abbiamo fornito ampie e dettagliate risposte e la relativa documentazione a supporto di esse, com’è giusto che sia e in piena trasparenza e consapevolezza di aver operato nella massima correttezza», recita una nota stampa.

L’altro capitolo riguarda la Corte dei conti e, in particolare il quesito relativo alla dirigente Maria Rossi, dimissionaria dal primo gennaio 2023: «Se, nonostante le suddette dimissioni, risulti ancora in servizio, e in caso affermativo, indicarne le ragioni». Non solo, i magistrati contabili vogliono anche sapere: «Le motivazioni per le quali ha beneficiato dell’aumento della Ral da 105 mila euro a 125 mila euro, specificando la decorrenza di tale aumento». La richiesta del magistrato, Paolo Crea, risale allo scorso aprile.

Enit ha risposto e, a settembre, la procura dovrebbe decidere. Proprio Rossi figura come responsabile unica del progetto di sponsorizzare con sette milioni di euro la fondazione Milano Cortina per i giochi invernali del 2026. La determina, firmata da Jelinic, risale allo scorso dicembre quando l’Enit non si era ancora trasformata in spa, con azioni nelle mani del Tesoro e la vigilanza del ministero del Turismo.

Il Migliore e Santa Rosa

Anche la guardia di Finanza, il nucleo di polizia economica e finanziaria di Viterbo, ha chiesto informazioni, in questo caso in merito a Sandro Pappalardo, per verificare la disciplina sull’incompatibilità, cumulo di impieghi e conflitti d’interessi. Il tenente colonnello, ex assessore della giunta Musumeci in Sicilia, dal 2019 al 2022 ha ricevuto compensi da Enit e dal 2019 al 2023 rimborsi per missioni.

L’ufficiale dell’aeronautica ha dichiarato, lo scorso marzo, di non trovarsi in alcuna causa di incompatibilità, anche se sono in corso accertamenti da parte della Corte dei conti. A febbraio è stato confermato consigliere del cda di Enit, lo indicano come il veterano, Meloni di lui disse «uno dei nostri migliori dirigenti». Un fedelissimo. Di Pappalardo questo giornale si era occupato, lo scorso settembre, quando aveva svelato che il suo era tra i sette nomi di consiglieri «segreti» del ministero della Difesa, guidato da Guido Crosetto. I loro nomi non erano in nessun documento ufficiale, «non sono collaboratori o consulenti, ma consiglieri senza compenso», avevano fatto sapere dal ministero.

In quell’occasione questo giornale aveva elencato una serie di iniziative finanziate da Enit, con Pappalardo nel Cda, come il “Nastro Rosa”, un giro d’Italia in barca a vela organizzato dalla Marina Militare: solo nel 2023, con l’ufficiale già collaboratore di Crosetto, Enit ha garantito alla manifestazione 200mila euro, cifra leggermente superiore a quella degli anni precedenti: erano 118 nel 2022, appena 20mila tre anni fa. In totale sono stati stanziati oltre 400mila euro. Anche quest’anno è prevista la sponsorizzazione.

Su questa e altre iniziative hanno acceso i riflettori i pm contabili che hanno chiesto informazioni su una serie di contratti sottoscritti. L’elenco, che Domani ha letto, è lungo e comprende oltre all’iniziativa Nastro Rosa anche il «contratto sottoscritto con il sodalizio Facchini di Santa Rosa, avente ad oggetto la partecipazione alla manifestazione ‘Macchina di Santa Rosa’», ma anche lettere commerciali relative all’acquisto del sistema di sicurezza antintrusione, il servizio di fornitura di un nuovo sistema utile per la climatizzazione, il servizio di supporto specialistico all’amministratore delegato nelle sue funzioni relative alla direzione finanza amministrazione, acquisto di spazi pubblicitari su riviste.

L’acclamata

Nel cda oltre a Pappalardo c’è la presidente, Alessandra Priante, nominata lo scorso febbraio, con una lunga carriera alle spalle nel settore, fortemente voluta da palazzo Chigi per fermare il declino. Eppure la poltrona più ambita nell’agenzia nazionale del turismo è occupata da Jelinic, una carriera iniziata con la gestione di una piccola agenzia di viaggi a Perugia, poi è diventata presidente di Fiavet, l’associazione di settore, di lei ci sono operatori che ne riconoscono bravura e intraprendenza. Nel 2018 è stata «rieletta per acclamazione al secondo mandato», si legge sul sito di Enit alla voce ‘note biografiche’.

Perché del suo curriculum sul sito non c’è traccia, lo abbiamo chiesto anche all’ufficio stampa, ma senza esito. Laurea? Conoscenze lingue straniere? Informazioni non pervenute, ci dobbiamo accontentare delle note biografiche, per meglio dire agiografiche. «Ha disegnato prospettive», «Ha creato una rete», «esperta di meeting industry», «artefice di una serie di accordi decisivi», e per concludere «ha mantenuto viva l’attenzione sul tema (turismo) durante i momenti difficili della pandemia». Un finale meritevole di acclamazione. Nel periodo di gestione Jelinic c’è stato il lancio del sito Open to meraviglia, un disastro sul quale anche i magistrati contabili avevano aperto un approfondimento.

Tra gli estimatori di Jelinic non c’è solo la ministra che l’ha nominata, ma anche Gianluca Caramanna, deputato, responsabile meloniano al turismo e possibile sostituto di Santanchè in caso di rimpasto, così come il forzista Luca Squeri, che nel partito azzurro si occupa di energia. Abbiamo chiesto su ogni questione risposte all’ufficio stampa dell’agenzia, ma ci ha fatto sapere che sono stati avvisati i vertici, ma hanno deciso di non risponderci.

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