Le minicar elettriche, modello Topolino, presentano una bandiera italiana sulla portiera, ma sono state fabbricate in Marocco. Per l’azienda il tricolore indicava solo l’origine imprenditoriale del prodotto e non voleva trarre in inganno sul luogo di fabbricazione, ora sarà rimosso.
Le minicar sono prodotte in Marocco, ma sulla portiera c’è la bandiera italiana. Per questa ragione, per una possibile violazione della legge sul made in Italy, al porto di Livorno l’agenzia delle dogane e la guardia di Finanza hanno sequestrato d’iniziativa 134 auto modello Topolino e Topolino Dolcevita, il nuovo quadriciclo Fiat-Stellantis destinato ai giovanissimi. Il verbale di sequestro è stato trasmesso all’autorità giudiziaria per la convalida, la procura di Livorno dovrà valutare quanto raccolto e scoperto dai funzionari della dogana e dai militari delle fiamme gialle. L’operazione è avvenuta il 15 maggio scorso nel porto di Livorno, uno dei principali snodi di transito del mercato internazionale delle auto. I funzionari antifrode della dogana, con il supporto delle fiamme gialle, hanno verificato la regolarità della documentazione, fatture e dichiarazioni d’origine del prodotto, in merito ai quadricicli elettrici in deposito presso le aree doganali private dello scalo. A questo punto è iniziato un confronto, con scambio di email e documenti, con i referenti del gruppo automobilistico al quale è seguito un sopralluogo. Cosa è emerso? Si tratta di veicoli, a trazione elettrica, omologati come quadricicli e quindi è possibile la guida a partire dai 14 anni, i modelli sono Topolino e Topolino Dolcevita. I veicoli sono muniti in entrambe le portiere di una striscia, probabilmente asportabile, che riproduce il tricolore mentre su quello Dolcevita la bandiera italiana è apposta sulle fiancate. I veicoli sono prodotti in Marocco, come risulta dal fornitore produttore Peugeot, oggi gruppo Stellantis dopo la fusione con Fiat-Chrysler. Per i funzionari della dogana e le fiamme gialle la produzione in Marocco e il tricolore sulla fiancata sarebbe in contrasto con la normativa a tutela del made in Italy, la legge 350 del 2003. Si tratterebbe di una probabile «funzione decettiva di tali segni», ossia ingannevole, «che porterebbero il consumatore a ritenere che la produzione dei suddetti beni sia avvenuta in Italia», emerge dall’atto mentre non ci sarebbe alcun segno opposto per capire l’origine marocchina dei mezzi. Alla fine dell’iter, il 15 maggio scorso, agenzia delle Dogane e guardia di Finanza hanno proceduto al sequestro di 134 quadricicli, ora sono stati affidati in custodia a un dipendente Stellantis. Cosa risponde il gruppo? Nella presentazione del modello ha sempre indicato in Marocco la sede di produzione, ma con la bandiera italiana voleva rendere omaggio all’origine imprenditoriale, ideativa del prodotto, il marchio Fiat del gruppo Stellantis. Non basta. Ora l’azienda, ha già fatto sapere, procederà a rimuovere il tricolore perché non è una fabbrica italiana a produrre la nuovissima Topolino.
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