Tutte le annotazioni dei messaggi di testo, delle telefonate e dei curricula che Montante riceveva e conservava a seguito delle segnalazioni ricevute nel corso della sua attività dalla sua vasta rete di conoscenze tra esponenti della politica, delle forze di polizia, della magistratura, delle prefetture e delle associazioni antiracket
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci delle motivazioni della sentenza di secondo grado sul processo Montante
Il giudice di primo grado esaminava in un apposito capitolo tutte le annotazioni dei messaggi di testo, delle telefonate e dei curricula che Montante riceveva e conservava a seguito delle segnalazioni ricevute nel corso della sua attività dalla sua vasta rete di conoscenze tra esponenti della politica, delle forze di polizia, della magistratura, delle prefetture e delle associazioni antiracket; le cartelle erano separate con le rispettive sigle "TEL SEN" e "SMS SEN", a seconda che la segnalazione circa la persona da assumere, promuovere o comunque valutare per possibili desiderati impieghi fosse pervenuta per telefono o con messaggio; una terza cartella "CURRICULUM PER SEN" conteneva i curricula consegnati in relazione a ciascuna delle segnalazioni.
II gup traeva argomenti di convincimento riguardo alla strumentalità del modo di gestire le relazioni istituzionali da parte di Montante, sottolineando la sua minuziosa cura nella catalogazione di queste segnalazioni; le annotazioni che nel file excel rendevano evidente l'attenzione che egli poneva sui soggetti istituzionali richiedenti e sui legami che ciascun segnalato poteva avere con ciascuno di costoro.
Fatta questa premessa di contesto il GUP esaminava quelli che ha definito "i risvolti sinallagmatici degli accessi abusivi".
A carico di Montante, Di Simone Perricone e De Angelis è formulata imputazione del reato di cui agli artt.61n.2,110, 319 e 321 in relazione all'art. 319 c.p., nella quale si ipotizza che De Angelis avesse asservito la sua funzione ad interessi privati, compiendo una pluralità di atti contrari ai doveri del suo ufficio (consistiti nell'effettuare personalmente o per il tramite di Graceffa e di altri appartenenti alla Polizia di Stato accessi abusivi allo SDI) e mettendo informazioni riservate del suo ufficio a disposizione di Di Simone Perricone perché le riversasse successivamente a Montante; a fronte di questo asservimento avrebbe ricevuto in cambio varie utilità attraverso il Di Simone che lo metteva in collegamento con lo stesso Montante; in particolare riceveva la promessa di interessamento affinché l'imprenditore di Serradifalco gli facesse ottenere il trasferimento dalla Questura di Milano al Centro operativo DIA di Palermo.
La ricostruzione di questo accordo muoveva dalla telefonata di De Angelis a Graceffa del 2.5.2016, nella quale, oltre a chiedere alcuni accertamenti sulla banca dati all'amico e collega, De Angelis rispondeva alle domande di De Angelis circa il suo trasferimento. De Angelis diceva che alla DIA era arrivato tutto ma che, pur non essendovi particolari problemi, il trasferimento era stato sospeso dal Ministero in attesa dell'assegnazione di un'altra unità a Milano.
La conversazione si riferiva ad una prima domanda di trasferimento inoltrata da De Angelis l' 11.12.2015 per il Centro operativo DIA di Palermo. II Questore di Milano dell'epoca, dott. Savina, aveva espresso parere favorevole a condizione che De Angelis fosse sostituito, sostituzione che, secondo quanto prospettato dallo stesso Questore con una nota riservata del 28.1.2016, poteva avvenire con l'assegnazione del dott. Anania, vice questore aggiunto della DIA di Milano.
Nonostante De Angelis si dicesse fiducioso sull'accoglimento della domanda, che in realtà era bloccata, il 17.6.2016 aveva presentato una seconda domanda di trasferimento presso la sede di Palermo, per qualsiasi ufficio o reparto; ma il 12.7.2016 questa seconda istanza era stata espressamente rigettata per difetto di legittimazione quadriennale, essendo il De Angelis arrivato a Milano solo il 19.5.2014.
Il 19.7.2016 nel corso di una telefonata De Angelis ricordava a Di Simone che il giorno prima gli aveva assicurato che sarebbe stato in grado di "sapere qualcosa di più". Di Simone gli risponde che "quello sta seguendo la sua strada serenamente e tutto a posto ... anche perché c'è grande rispetto nella tua persona".
Il colloquio allude, secondo il GUP, all'interessamento di Montante che Di Simone aveva assicurato a De Angelis in relazione alla sua richiesta di trasferimento. E alla stessa questione alludono la conversazione del 21.7.2016 nella quale Di Simone gli conferma che è tutto a posto, così rassicurandolo delle buone prospettive di accoglimento della domanda, e la conversazione del 25.7.2016 nella quale Di Simone offre ancora rassicurazioni tanto che De Angelis gli chiede se ha una "tempistica".
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