Dal caos tamponi in Italia al grande fratello sudcoreano passando per Londra e Boris Johnson che la sacrifica per salvare la sua poltrona
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Alle prese con la pandemia, ma non tutti alle stesse condizioni, perché le politiche cambiano. E allora in questa edizione cominciamo con una prima pagina italiana, poi vi portiamo a Londra e per finire in Corea del Sud.
In Italia. Davide Maria De Luca e il caos tamponi. Da oltre dieci giorni, scrive De Luca, il sistema sanitario nostrano non è più in grado di gestire il numero record di tamponi richiesti dalla popolazione. La domanda è così grande che sembra di essere tornati all’inizio della pandemia, quando non si riuscivano a fare tamponi per mancanza di materie prime. E il sistema va in tilt.
Londra arriva al capodanno con contagi record ma da parte del premier solo tanti buoni consigli e inviti al buon senso. Per il resto, niente nuove misure né divieti di feste con assembramento incluso. Come mai? Perché per Boris Johnson la priorità è salvarsi lui, politicamente intendo. Come vi racconto cresce il malessere tra i conservatori nei suoi confronti, e si consolida anche la fronda interna anti-restrizioni. Ma la scelta del premier di cedere e non imporne più non basterà a salvarne la premiership: si discute già di chi sarà il successore.
Infine. Corea del Sud. C’era chi l’aveva scelta come modello di gestione della pandemia e invece più che un modello è un grande fratello, come spiega Antonio Fiori.
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