Ogni processo racconta una storia, spesso violenta, ogni tanto a lieto fine, sempre dolorosa. Vittime, giudici e imputati sono i volti e i protagonisti di queste storie, che sono sì vicende individuali, ma in alcuni casi sono diventate lo specchio dell’anima dell’Italia in quel preciso momento storico: nel bene e nel male. Nelle aule di giustizia, infatti, alcuni diritti sono stati conquistati, altri non sono stati riconosciuti, altri ancora sono stati difesi contro chi invece voleva farli venire meno.

Spesso, infatti, la giurisprudenza è arrivata prima delle leggi e anzi ne ha disegnato l’architrave, e questo non vale solo per i processi penali, ma anche per quelli civili e amministrativi, fino ai procedimenti davanti alla Corte costituzionale.

“Per questi motivi” è il nuovo podcast di Domani sulla giustizia e vuole raccontare proprio questi processi, che hanno cambiato la storia italiana producendo un cambiamento sociale. Il podcast è pensato per gli appassionati di true crime, ma più in generale per chi è curioso di capire meglio l’evoluzione della storia italiana e i fenomeni che hanno caratterizzato alcune delle sue fasi più complesse, attraverso la lente della storia giudiziaria.

Le conquiste

È accaduto con i diritti delle donne, con la conquista del diritto di accesso a tutte le professioni, ma anche con i diritti civili, con l’omosessualità che nel 1968 – l’anno della liberazione sessuale – veniva condannata con il reato di plagio. Anche la costruzione dell’impalcatura del diritto dell’ambiente si è plasmata nelle aule di tribunale prima che nelle norme. Lo stesso fenomeno del processo mediatico, che oggi è al centro del dibattito pubblico, affonda le sue radici nelle distorsioni di un processo dell’Italia degli anni Cinquanta.

In ogni puntata si entrerà nel labirinto delle indagini, delle diverse posizioni delle parti e degli scontri d’aula tra gli avvocati. Senza dimenticare però che, fuori dal tribunale, anche la società ha seguito con attenzione spesso morbosa l’evoluzione dei processi. Racconteremo così non solo le conseguenze giuridiche dei processi, ma anche gli effetti politici che hanno prodotto e il loro impatto mediatico.

Ad accompagnare il racconto ci saranno le voci di avvocati, magistrati e giornalisti, che contestualizzeranno i casi e soprattutto ne metteranno a fuoco l’effetto che poi si è prodotto nella società.

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La prima puntata

La prima puntata esce oggi su Spotify, su tutte le principali piattaforme di podcast e sul sito di Domani e racconta quello che è passato alle cronache come “il caso del secolo”: il delitto di Wilma Montesi, una giovane trovata morta sulla spiaggia di Torvaianica nel 1953. La sua morte – omicidio o disgrazia – è tutt’ora avvolta nel mistero e ha dato vita a un processo che ha mostrato come un’indagine, quando provoca un cortocircuito mediatico, ha la forza di travolgere un governo, dividere l’opinione pubblica e mettere alla sbarra uno stile di vita invece che un imputato. A ricostruire ciò che è accaduto e gli effetti di quel processo interverrà anche l’ex procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati.

Gli altri episodi usciranno nel giorno 10 di ogni mese, fino a fine 2024. Accompagniamo così i nostri lettori alla scoperta di storie note e meno note, ma che – anche quando sono state dimenticate – hanno prodotto effetti visibili ancora oggi. Con l’obiettivo di raccontare l’Italia attraverso le sue differenze culturali e arretratezze sociali, per capire quanto (o quanto poco) è cambiata.

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