- L’europarlamentare leghista, Simona Baldassarre, è la possibile nuova ministra della Natalità e della famiglia, per contrastare «l’inverno demografico». Legata alle associazioni ultracattoliche come “CitizenGo” e “Family day”, difende la famiglia tradizionale e contrasta il mondo Lgbt+
- In Europa ha votato contro il rapporto sulla salute riproduttiva delle donne. Ha partecipato alla manifestazione di Roma organizzata dalla Marcia per la Vita in cui la presidente dell’associazione ha spiegato che l’evento era apartitico ma di voler «cambiare quelle leggi del nostro Paese, che contrastano il diritto naturale», riferendosi alla 194.
- Tra le battaglie di Baldassarre c’è anche quella contro il ddl Zan, che puntava a introdurre il reato di odio omotransfobico. «Le forze di maggioranza si dimostrano ancora una volta nemiche delle famiglie italiane».
La Lega ha chiesto a Giorgia Meloni di avere il ministero della Famiglia e natalità. In lizza per ricoprire l’incarico c’è Simona Baldassarre, medico specializzata in chirurgia estetica, europarlamentare della Lega, responsabile del dipartimento Famiglia del partito.
Matteo Salvini, come nel caso del filoputiniano Lorenzo Fontana, ha proposto un nome divisivo per la guida del dicastero. Baldassarre è vicina al mondo dell’Ugl e al senatore Claudio Durigon. L’eurodeputata è espressione di mondi cattolici conservatori, legati alla galassia pro life. Come Citizen go, associazione di ultradestra fondata nel 2013 in Spagna, si oppone al matrimonio egualitario, all’aborto e all’eutanasia. Nel 2018 a Roma ha affisso diversi manifesti con lo slogan “L’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo”.
Tra i punti di riferimento di Baldassarre c’è l’associazione Family Day, per la difesa della famiglia tradizionale e contro il matrimonio egualitario alle coppie omosessuali, la procreazione per altri, limitazioni all’aborto e impedire l’eutanasia. Nel suo mandato al parlamento europeo, Baldassarre ha portato avanti queste posizioni. Recentemente, nel 2021, ha anche scritto un libro, Il mondo di sotto. Donne sfruttate e bambini venduti, sulla maternità surrogata, che definisce «aberrante».
Aborto
Sul tema dell’aborto, Baldassarre ha fortemente criticato il rapporto Matic sulla salute riproduttiva, approvato dal parlamento europeo nel 2021. In particolare, l’europarlamentare ha attaccato la parte della risoluzione che, nel promuovere l’aborto sicuro e legale, stabiliva che «l’obiezione di coscienza individuale non può interferire con il diritto del paziente di avere pieno accesso all’assistenza e ai servizi sanitari». Baldassarre ha votato contro il rapporto e ha definito, in una intervista al sito ProVita&Famiglia, quella del parlamento Ue una «visione laicista», che «definisce l’aborto come un diritto umano».
Nel 2021 è stata anche tra i partecipanti, insieme a Isabella Rauti (altra papabile per il ministero della Famiglia), l’ex senatore ultra conservatore Simone Pillon, alla manifestazione di Roma organizzata dalla Marcia per la vita. In quell’occasione la presidente, Virginia Coda Nunziante, ha spiegato che l’evento era apartitico ma «abbiamo bisogno dei nostri uomini politici, per abrogare la 194 e per cambiare quelle leggi del nostro paese, che contrastano il diritto naturale».
Famiglia tradizionale
Sul palco ha parlato anche Janusz Kotanski, ambasciatore della Polonia presso la Santa sede, che ha ricordato i «progressi» del suo paese per la tutela della vita, ponendo precise condizioni sull’ammissibilità dell’aborto. Dall’europarlamento, Baldassarre ha anche attaccato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che nel 2020 si era espressa contro la Polonia di Andrzej Duda, dove molte città (circa un terzo del paese) si sono dichiarate «zone libere dall’ideologia Lgbt».
A fronte delle parole di von der Leyen, l’europarlamentare ha difeso la Polonia e detto che a Bruxelles, «in cambio di una manciata di voti di qualche gruppo radical-chic e delle lobby arcobaleno, sono disposti a calpestare il diritto di pensare che ogni bambino abbia bisogno di una mamma e di un papà».
Nel 2021, quando il parlamento europeo ha approvato una risoluzione che dichiara i paesi dell’Unione europea «zona di libertà» per le persone omosessuali, lei e i suoi colleghi di Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro, definendola un attacco a Polonia e Ungheria e hanno firmato una contro-risoluzione in cui si dice che «gli stati membri dell’Unione sono tra i paesi più sicuri al mondo per le minoranze sessuali» e che «dal punto di vista biologico, per la procreazione sono necessari entrambi i sessi».
Lgbtq+
Nel 2022, Baldassarre è intervenuta contro il Gay pride in Umbria, dicendo che «gli adulti sono liberi di fare le loro scelte nella vita privata, mai i bambini vanno lasciati fuori dalle manifestazioni come il pride, che fanno propaganda anti famiglia e per pratiche come l’adozione ai gay, l’utero in affitto e la compravendita di gameti».
Un altro dei suoi cavalli di battaglia è la cosiddetta “ideologia gender”. Nel 2021, durante la trasmissione Rai Oggi è un altro giorno, è stato commentato un libro di fiabe rivisitate dalla regista Emma Dante, in cui la bella addormentata nel bosco veniva svegliata dal bacio di una principessa e non di un principe. «Non esiste l’ideologia gender?», ha commentato Baldassarre, definendo «inconcepibile, assurdo, che il servizio pubblico, tra l’altro in fascia protetta, e senza contraddittorio, possa drogare in modo così subdolo e violento le menti dei bambini, alterando fiabe da secoli patrimonio collettivo di grandi e piccoli».
Per questo ha chiesto l’intervento della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, definendo la trasmissione «uno scandalo a luci arcobaleno». Tra le battaglie di Baldassarre c’è anche quella contro il ddl Zan, che puntava a introdurre il reato di odio omotransfobico. «Le forze di maggioranza si dimostrano ancora una volta nemiche delle famiglie italiane», ha detto Baldassarre, sostenendo che «se passasse, non solo vedremo pesantemente ridotte le nostre libertà fondamentali, ma addirittura il gender entrerà nelle scuole».
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