- In vista del voto del 3 e 4 ottobre, la destra sembra avere un’opportunità a Rimini, dove la sinistra governa ininterrottamente da 70 anni.
- Marco Tonti, presidente dell’Arcigay e capolista della lista di sinistra Rimini Coraggiosa è uno di quelli che stanno cercando di impedire che accada.
- Molto però dipenderà dal Movimento 5 stelle che, caso quasi unico in Italia, al primo turno appoggia una candidata di centro che potrebbe raccogliere abbastanza voti da essere determinante al ballottaggio.
«Rimini ha una doppia anima: c’è la Rimini estiva, quando la città diventa una metropoli cosmopolita, e quella più conservatrice che vediamo nel resto dell’anno», dice Marco Tonti, 46 anni, fondatore e presidente del circolo Alan Turing, la storica sede dell’Arcigay di Rimini, e candidato al comune come capolista di Rimini Coraggiosa, una lista civica che sostiene il candidato sindaco di centrosinistra Jamil Sadegholvaad.
Con le elezioni del 3 e 4 ottobre che si avvicinano, la tensione tra le due anime della città si fa sempre più palpabile. Per la prima volta in 70 anni, Rimini sembra contendibile per la destra. È l’effetto di una transizione storica dell’elettorato (già alle regionali dell’anno scorso la distanza tra destra e sinistra era ridotta a pochi punti percentuali), ma è colpa anche delle divisioni della sinistra e del fallito accordo con il Movimento 5 stelle che in città, caso quasi unico in Italia, ha deciso di appoggiare una candidatura di centro.
Romanzo politico
La situazione politica di Rimini meriterebbe un piccolo romanzo a sé. Il centrosinistra si è diviso due volte: prima tra la fazione che voleva la continuità con il sindaco uscente Andrea Gnassi e quelli che invece preferivano una svolta a sinistra.
Il dissidio si è composto all’ultimo momento, ma la scelta di una candidata vicesindaca vicina alla sinistra del Pd ha irritato Gloria Lisi, per dieci anni vicesindaca di Gnassi, che ha deciso così di correre da sola con una lista di centro che «guarda anche verso destra», come ha detto lei stessa.
Nel frattempo, il Movimento 5 stelle ha proposto un accordo al Pd: sostegno al candidato Sadegholvaad a Rimini in cambio di quel del centrosinistra alla ricandidatura del sindaco uscente di Cattolica, un M5s. L’accordo però non si è fatto e, con stupore dei vertici regionali, in città il Movimento ha deciso, quasi per rappresaglia, di appoggiare Lisi e il suo progetto centrista, un caso quasi unico in Italia.
Questa situazione apre una possibilità per Enzo Ceccarelli, per dieci anni sindaco di Bellaria e oggi candidato sindaco di Rimini del centrodestra. Secondo l’ultimo sondaggio, realizzato la scorsa settimana da BiDiMedia, la distanza tra Sadegholvaad e Ceccarelli è di meno di tre punti percentuali, mentre Lisi e il Movimento raccoglierebbero quasi il 13 per cento, più che abbastanza per essere potenzialmente determinanti al ballottaggio.
Il candidato
Tonti e Rimini Coraggiosa sperano di fare la differenza a favore della sinistra. Anche per questo, Tonti è stato scelto da Ti Candido, il progetto sostenuto dal Forum Diseguaglianze Diversità, che fornisce finanziamenti e consulenza politica a 18 candidati progressisti in tutta Italia.
Tenuto lontano dalla politica per la delusione nei confronti dei partiti tradizionali, come tantissimi altri attivisti, Tonti racconta che ha deciso di candidarsi perché convinto dal progetto Rimini Coraggiosa, una lista civica nata dal basso, ma con un punto di riferimento chiaro: la vicepresidente dell’Emilia Romagna ed ex eurodeputata Elly Schlein.
«Penso che le battaglie che voglio portare avanti vadano oltre quelle Lgbt – dice – alla fine ci battiamo per una società più aperta e libera. Sono omosessuale, è il mio punto di riferimento personale-politico, ma i valori su cui baso la mia esperienza sono valori universali, per questo mi sono trovato bene in questa lista».
© Riproduzione riservata