- Quando i leader arrivano a Bruxelles per la due giorni di Consiglio europeo, il primo esito del summit è già scritto. Il consenso dei capi di stato e di governo per assegnare lo status di candidata all’Ucraina e alla Moldavia, è ormai maturo. Tre mesi fa Mario Draghi aveva perorato la causa e nelle ultime settimane gli equilibri si sono spostati in questa direzione.
- C’è invece un capitolo che fatica anche solo a entrare in agenda e sul quale i tempi per l’Europa non sembrano mai maturi abbastanza, nonostante l’evidente ricatto della Russia. Quel tema è il gas, e nel pomeriggio di giovedì il governo italiano ha lavorato febbrilmente per portare anche la Germania a bordo sulla proposta di tetto ai prezzi.
- Di fronte alle resistenze al piano, l’escamotage di Chigi per non abbandonare l’iniziativa è proporre un summit straordinario sull’energia a luglio.
Le spinte di Draghi bastano per Kiev in Ue ma non per il gas


23 giugno 2022 • 20:31