Dopo mesi di rinvii e lunghi negoziati andati avanti per tutta la notte, c’è un’intesa per l’uscita britannica dall’Ue. L’annuncio in conferenza di von der Leyen: «Una nuova partenza con un amico di lunga data, che sarà un paese terzo, anche se un partner affidabile. L’Europa continuerà ad avanzare». Barnier: «Oggi è un giorno di sollievo, ma anche di tristezza»
Potrebbe essere definito “l’accordo della vigilia di Natale”: dopo nove mesi di rinvii e una notte intera di negoziati, Regno Unito e Unione europea hanno raggiunto un’intesa sulla Brexit. Scongiurata, dunque, la possibilità di un “no Deal”, cioè un’uscita del paese guidato da Boris Johnson dall’Ue senza un accordo con gli altri stati, a partire dal 1° gennaio. «È stato un percorso tortuoso, ma finalmente abbiamo un accordo bilanciato che scriverà la storia. La posta in gioco era alta per tutti: valeva la pena battersi per questa intesa. È il momento di voltare pagina e guardare al futuro. Sarà una nuova partenza con un amico di lunga data, che sarà un paese terzo, anche se un partner affidabile. L’Europa continuerà ad avanzare, i nostri standard saranno rispettati. Per gli amici del Regno Unito, provo dispiacere», ha detto in conferenza stampa la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
«Questo accordo di partenariato per il futuro – ha aggiunto il capo negoziatore europeo per la Brexit, Michel Barnier – non ha precedenti per la portata e per quello che è stato preso in considerazione. Oggi è un giorno di sollievo, ma anche di tristezza. Il Regno Unito ha scelto di lasciare l’Unione europea e il mercato unico. Non parteciperà più neanche al programma Erasmus. Nonostante l’accordo, dal primo gennaio ci saranno importanti cambiamenti». Il presidente del parlamento europeo, David Sassoli, ha dichiarato che l’Aula esaminerà l’accordo nel mese di gennaio.
La reazione del Regno Unito
«Stiamo riprendendo controllo delle nostre leggi e del nostro destino. Le discussioni sono state a volte feroci, ma l'accordo commerciale tra Londra e Bruxelles consentirà alle nostre aziende di fare ancora più affari con i nostri amici europei. La nostra maggiore priorità rimane battere il Covid, ma era importante risolvere gli altri problemi per consentire al nostro Paese di rimbalzare l'anno prossimo. Il Regno Unito sarà dinamico e prospero, ma questa non è una cosa negativa per l'Ue», ha dichiarato Johnson in conferenza stampa.
«Abbiamo ripreso il controllo dei nostri soldi, confini, leggi, commerci e della pesca nelle nostre acque territoriali»: così in una nota il governo britannico dopo l'annuncio dell'accordo raggiunto con l'Ue. «L'intesa è una notizia fantastica per famiglie e aziende in tutto il Paese. L'accordo garantisce che non siamo più nell'orbita lunare dell'Ue, non siamo vincolati dalle sue regole, non c'è alcun ruolo per la Corte di giustizia europea e tutte le nostre linee rosse chiave sul ritorno della sovranità sono state raggiunte», si legge ancora.
L’intesa è un vero e proprio regalo di Natale per il premier Johnson, che negli ultimi tempi sta vivendo un periodo di grandi difficoltà soprattutto a causa del Covid-19 e della nuova variante più aggressiva del virus. Novità, questa, che ha costretto il governo britannico a imporre un nuovo lockdown a partire dal 26 dicembre, mentre i bollettini quotidiani hanno segnato nuovi record in quanto a nuovi contagi e morti. Il primo ministro britannico ha preso in mano le trattative all’inizio di questa settimana, quando ha stabilito una linea di contatto diretto con von der Leyen.
Negoziati nella notte
La notizia di un possibile accordo sulla Brexit ha iniziato a circolare ieri pomeriggio, quando fonti britanniche ed europee hanno confermato l’accelerazione delle trattative. Il capo della delegazione Ue, Michel Barnier, ha confermato che le trattative erano arrivate «all’ultima spinta». I negoziati sono andati avanti per tutta la notte (e tutta la giornata di oggi): a un certo punto, ieri sera, le due delegazioni – come confermato in un tweet del portavoce della Commissione europea, Eric Mamer - hanno ordinato delle pizze mentre continuavano a definire i dettagli dell’accordo. «Ai frutti di mare o 4 stagioni? Suspence!», si legge su Twitter.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, i punti dell’accordo su cui le due delegazioni hanno trattato più a lungo riguardano i diritti di pesca e la concorrenza fra Regno Unito e Ue. Da quando hanno iniziato a circolare indiscrezioni sull’intesa imminente, la sterlina è stata protagonista di una rapida crescita sui mercati, arrivando vicino ai massimi dell'anno nello scambio contro il dollaro.
Johnson esulta in un documento interno
Nel corso della mattinata il governo di Boris Johnson, secondo quanto riportato da Repubblica, ha fatto circolare tra i ministri e i più stretti collaboratori un documento interno, nel quale il premier sottolinea il fatto che l’Ue ha fatto al Regno Unito «numerose concessioni». Johnson sottolinea una vittoria del 43 per cento sui punti più spinosi per il governo britannico, contro un 20 per cento scarso di «concessioni di Londra» e un altro 40 per cento di mutue concessioni.
Cosa prevede l’accordo
Il testo prevede un accordo di libero commercio per non pagare dazi sulle merci che attraversano la Manica, insieme a una serie di patti dal punto di vista culturale e scientifico. Prevista anche una collaborazione continua sul piano della sicurezza e la difesa del mercato energetico transfrontaliero.
Ci sarà inoltre una nuova distribuzione delle quote di pesca, che valgono circa 650 milioni di euro l’anno. Si tratta di uno dei temi su cui più si sono scontrate le due delegazioni: l’intesa prevede una fase transitoria di cinque anni e mezzo, durante i quali i pescatori europei dovranno restituire una quota di circa il 20 per cento del pescato al Regno Unito. Dopo, i diritti di pesca europei saranno ridotti a vantaggio di quelli per le barche britanniche.
Previste poi clausole di non discriminazione sui visti, sul coordinamento della sicurezza sociale e a favore di garanzie di concorrenza leale tra le aziende europee e britanniche. Inserito anche un meccanismo di arbitrato che si pone l’obiettivo di garantire parità di condizioni tra le due parti, con sanzioni previste nel caso in cui una delle parti comprometta gravemente le normative dell'altra in settori come la protezione ambientale.
I prossimi step
L’accordo adesso deve essere ratificato sia dal parlamento britannico che da quello europeo. Il tema, ora, è quando sarà convocata la prossima seduta, vista la concomitanza con le festività natalizie. Mentre il parlamento inglese è stato già allertato per una possibile seduta straordinaria prima di fine anno, non ci sarebbe la stessa possibilità per quello comunitario. Ma l’intesa può essere approvata «provvisoriamente», in attesa che arrivi la ratifica di Strasburgo, forse a inizio di gennaio. L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea è effettiva dallo scorso gennaio, quando è entrato in vigore ciò che i cittadini hanno stabilito con il referendum del 23 giugno 2016, ma i rapporti tra Londra e Bruxelles sono rimasti gli stessi di sempre fino al 31 dicembre 2020. Da oggi, dunque, la Brexit è stata completata.
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